Commento alle letture della Domenica di Pentecoste Anno A (2017)
Prima Lettura At 2,1-11
LA PAROLA
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne allโimprovviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempรฌ tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che รจ sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunรฒ e rimase turbata, perchรฉ ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sรฉ per la meraviglia, dicevano: ยซTutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadรฒcia, del Ponto e dellโAsia, della Frรฌgia e della Panfรฌlia, dellโEgitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, ย Giudei e prosรจliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dioยป.
LA STORIA
Dio entra con forza, potenza nel luogo dove si trovavano i discepoli di Gesรน e si presenta sotto forma di lingue di fuoco. Queste lingue si dividevano. Una volta divise, si posarono su ciascuno di loro. Ognuno ricevette in sรฉ una lingua di fuoco. Ognuno ricevette Dio sotto forma di lingua di fuoco. Dio entra dentro lโuomo in forma visibile, ma anche in forma divorante. Entra per distruggere lโuomo vecchio e far nascere lโuomo nuovo. Il fuoco รจ uno. Le lingue sono molte. Per ricomporre lโunitร dellโunico fuoco occorre che tutti coloro sui quali le lingue di fuoco si sono posate vivano una comunione strettissima, divengano una cosa sola, una sola vita, un solo corpo, un solo โrespiroโ.
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La comunione dei discepoli รจ essenziale, indispensabile, Nessun discepolo da solo dirร , manifesterร , rivelerร tutto Dio. Ogni discepolo potrร rivelare, dire, manifestare una โlinguaโ del fuoco che รจ Dio. Anche lui ha bisogno delle altre lingue per conoscere il suo Dio in pienezza di veritร e di caritร . La comunitร dei discepoli del Signore vive della forza della lingua di fuoco di ogni persona che la compongono.
Dio riunisce i linguaggi delle famiglie della terra in un solo linguaggio che รจ quello dellโamore e della caritร . Tutto il mondo ora conosce questo solo linguaggio.ย Chi parla la caritร , lโamore รจ compreso dal mondo intero. Chi non parla questo linguaggio, mai potrร essere compreso dai suoi fratelli. Il linguaggio della caritร , dellโamore, รจ il linguaggio universale dei discepoli di Gesรน e di nessun altro.
INSEGNAMENTO PER NOI
Sono i doni dello Spirito Santo, messi a frutto, che attraggono e aggregano. Ognuno possiede una forza di attrazione personale. Tutti perรฒ attraggono allโunico Vangelo, allโunico Cristo Gesรน, allโunica comunitร del Signore. I doni diventano una ricchezza se messi insieme e condivisi. Le membra sono molteplici ma uno solo รจ il corpo che รจ la Chiesa e uno e il capo che รจ Cristo.
Seconda Lettura 1Cor 12,3b-7.12-13
LA PAROLA
nessuno puรฒ dire ยซGesรน รจ Signoreยป se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono poi diversitร di carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; vi sono diversitร di ministeri, ma uno solo รจ il Signore; vi sono diversitร di operazioni, ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilitร comune: Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, cosรฌ anche Cristo. ]E in realtร noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
LA STORIA
La veritร รจ una, i carismi sono molti. Paolo afferma che cโรจ diversitร di carismi; ce ne sono una molteplicitร infinita, come infinita รจ la grazia di Dio che lo Spirito Santo deve dare allโumanitร . Quanti sono i carismi? Tanti quanti sono gli uomini sulla terra, anzi molto di piรน. Un solo uomo potrebbe essere arricchito da parte dello Spirito Santo di piรน doni e di piรน carismi. Affermata questa prima veritร , Paolo ne afferma subito unโaltra. Se i carismi sono tanti, infiniti, uno solo perรฒ รจ il suo Autore, una sola รจ la fonte: lo Spirito Santo di Dio.
Il carisma, il ministero non รจ mai per la propria persona. Esso รจ per gli altri. ร per gli altri, ma non in un modo individualistico, bensรฌ in un modo comunionale. Ogni manifestazione particolare dello Spirito รจ data per lโutilitร comune. Un ministero, un dono, un carisma, una grazia non sono per la persona che li riceve, sono per lโutilitร comune. Ognuno deve sentirsi arricchito dal carisma dellโaltro, poichรฉ il Signore allโaltro il carisma non glielโha dato per se stesso, ma per noi, per noi non inteso alla maniera di singolaritร , della persona singola, ma di tutti messi insieme.
INSEGNAMENTO PER NOI
Ognuno diventa ricchezza per lโaltro perchรฉ il dono non รจ per se stessi ma per lโutilitร comune.
Vangelo Gv 19,20-23
LA PAROLA
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.
LA STORIA
Gesรน mostra loro le mani e il fianco per attestare la perfetta identitร tra il Crocifisso e il Risorto. Vedendo il Signore i discepoli gioiscono. La gioia รจ quella di aver ritrovato la Persona che era stata persa con la morte. ร anche la gioia di sapere che nessuno potrร piรน togliere loro il Maestro e il Signore. La presenza di Cristo dona gioia. Questo devono sempre ricordarsi i discepoli. Perchรฉ se lo devono ricordare? Perchรฉ anche la loro presenza โ che รจ vera presenza di Cristo Gesรน โ deve dare gioia agli altri fratelli.
Invece molte volte la nostra presenza dona tedio, fastidio, ansia, disturbo, allontanamento, tristezza. Porta gioia non la vicinanza, ma la lontananza da certe persone.
ร questa la nuova vita che gli Apostoli dovranno generare nel mondo. Sono loro i datori di questa nuova vita, perchรฉ sono loro i collaboratori di Dio e i ministri di Cristo Gesรน.
Gesรน costituisce ministri del suo perdono i suoi Apostoli. Attraverso il loro ministero i peccati saranno perdonati e attraverso il loro ministero non perdonati.
don Francesco Cristofaro
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 giugno 2017 anche qui.
Domenica di Pentecoste
- Colore liturgico: Rosso
- At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,3-7.12-13; Gv 20, 19-23
Gv 20, 19-23
Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco.
E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Giugno 2017
- Tempo di Pasqua VII, Colore – Rosso
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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