La pagina del Vangelo di oggi รจ imperniata sull’abbandono fiducioso a Dio, ma con un po’ di autocritica, vediamo che noi in occidente non abbiamo la preoccupazione di che vestirci o di che mangiare, nel senso che non ci manca il cibo o il vestito, siamo nell’esubero, mentre attorno a noi c’รจ una metร della popolazione che ha proprio la preoccupazione di cosa mangiare e di cosa vestire: questo ci dovrebbe aprire a questo problema.
“Guardate gli uccelli del cielo.. osservate come crescono i gigli…”
Com’รจ bello vivere come gli uccelli dell’aria, i fiori del campo! In realtร รจ un’illusione illecita perchรฉ l’uomo non รจ natura, l’uomo รจ cultura. L’uomo deve provvedere da sรฉ a se stesso, non ci sono nell’uomo le forze immutabili dell’istinto che provvede alla generazione, alla morte, al nutrimento.
E’ il piรน gracile fra gli animali: se non seminasse non potrebbe sopravvivere.
Ma allora cosa ha voluto dire Gesรน?
“Non si puรฒ servire due padroni, non si puรฒ servire Dio e Mammona”.
Non possiamo organizzare la societร basandola sul valore economico come valore vertice e poi volere tutto il resto. Per “mammona” si intende la ricchezza che uccide.
ISAIA 49, 14-15
Nella prima lettura ascoltiamo il lamento di Sion, che si considera abbandonata dal Signore, ma al tempo stesso la dichiarazione rassicurante di Dio alla cittร amata. In tal modo il testo profetico prepara l’annuncio del vangelo.
L’anonimo autore degli oracoli, raccolti nel rotolo di Isaia ai capitoli 40-55, si collega per certi temi al grande profeta di circa due secoli prima.
Manifesta perรฒ un volto di Dio e una teologia della storia assai differenti.
Nelle sue pagine, il Santo d’Israele (Dio) viene celebrato con le categorie esperienziali della sponsalitร e della paternitร -maternitร , che tanto avevano caratterizzato la profezia di Osea, il profeta vissuto al tempo del regno di Samaria.
Il testo che viene proposto nella liturgia della Paola รจ in consonanza tematica con Isaia 54: alla comunitร dei rimpatriati dall’esilio babilonese vengono in animo tante perplessitร e trepidazioni circa la possibilitร di un rapporto nuovo con quel Dio che nella sua collera – cosรฌ si pensa – aveva castigato Israele con un drammatico esilio. Simile atteggiamento comparirร piรน tardi anche nei testi di “confessioni di colpe”.
L’autore del nostro brano riporta tre lamenti di Sion.
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La risposta divina, inizia al versetto 15. Dio รจ madre e Sion รจ il figlio del suo seno!
Il profeta, avvocato di Dio e suo portavoce, aggiunge: “Anche se ci fosse una donna che si dimentica di suo figlio, io invece non ti dimenticherรฒ mai”.
Di grande effetto, per la sua originalitร simbolica, รจ pure il versetto seguente, non ripreso dal lezionario liturgico: “Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me.”
Non sfugga il genere di perplessitร e paure che manifestano i rimpatriati proprio nei confronti del loro Dio!
Il peccato piรน grande di chi si allontana da Dio รจ di non considerarsi piรน ricuperabile e amato ai suoi occhi: come se non fosse vero che Dio ama gratuitamente, e sempre e nessuno escluso.
MATTEO 6, 24-34
Amici, qual รจ la nostra preoccupazione?
Nella societร dove regna sempre piรน la prepotenza delle multinazionali, al punto che si sostituiscono ai politici nella gestione della cosa pubblica, risuonano le parole di Gesรน: “Non affannatevi di quello che mangerete o berrete… di tutte queste cose si preoccupani i pagani; il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno.”
Come sempre il Maestro non impone leggi da osservare, ma rivela la vanitร dei comportamenti fondati sull’esterioritร e indica la strada per trovare la vera felicitร .
Non invita alla delega e tanto meno al parassitismo, non esige eroismi irraggiungibili.
Non chiede a nessuno di dare tutto e venire cosรฌ ad accrescere il numero degli indigenti; denuncia solo l’inganno della schiavitรน del denaro per aprirci la strada della libertร , perchรฉ, dice, “nessuno puรฒ servire due padroni… Non potete servire a Dio e a mammona”.
Svela cosรฌ il danno dell’affanno di una corsa verso la sicurezza, sempre in preda al pericolo del furto, dell’invidia, della violenza, della diffidenza, dell’odio e ci introduce nella fiducia di chi ascolta il proprio cuore, di chi crede che il regno di Dio รจ dentro di sรฉ e che non mancherร dell’unica cosa necessaria, cioรจ della fedeltร alla parte piรน vera di sรฉ, di quella cella segreta dove il bambino che siamo fortunatamente rimasti chiede relazioni autentiche, rispetto di sรฉ, amore.
Siamo in un mondo impazzito, in cui tutti diventiamo schiavi dei soldi senza renderci conto che la vera ricchezza รจ la libertร di essere se stessi, ossia figli del Padre che vuole, attraverso ciascuno, diffondere il bene.
Ognuno รจ un bene per sรฉ e per gli altri.
Nella misura in cui siamo in pace con noi stessi, emaniamo pace, serenitร , veritร , fiducia.
Si puรฒ andare a messa ogni domenica ed essere pagani, cioรจ non fidarsi di Dio, non credere nella potenza del bene.
E’ credente chi invece si fida della dimensione interiore, di quello che non si vede ma che รจ la veritร .
Compie il vangelo chi รจ consapevole che quello che appare รจ in realtร distruzione dell’essere, di quell’essere che รจ Dio in lui.
Dio ha bisogno di ciascuno per raggiungere l’altro. Non interviene direttamente ma fa sรฌ che il bene si diffonda.
Non moltiplica il pane, ma fa sรฌ che qualcuno pensi a condividere con chi ha fame.
Non รจ una legge dura alla quale piegarsi per andare in cielo, bensรฌ lo sbocciare della bontร di cui tutti hanno bisogno, la realizzazione piena di quello che ognuno รจ.
Non mancherร certo del necessario colui che entra in questa dinamica.
Amici, noi siamo esperti nel tenere i piedi in due staffe, nel lasciare aperta una via di fuga, un’uscita di sicurezza, perchรฉ, come dicono tutti “non si sa cosa puรฒ accadere”.
Veniamo a patti con la nostra coscienza, ci assicuriamo i beni, che sembrano proteggerci in caso di necessitร .
E’ opportuno scegliere o Dio o il denaro, o la fede nel Vangelo, o il pedaggio pagato all’illusione offerta dalla ricchezza e dal potere.
Le ansie per il nostro futuro hanno un nome: incredulitร , bisogno spasmodico di molti beni per colare il vuoto che ci portiamo dentro.
Questa settimana avviciniamoci al Signore e chiediamo il suo aiuto per veder chiaro nella nostra vita!
A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran
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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 26 Febbraio 2017 anche qui.
VIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: verde
- Is 49,14-15; Sal.61; 1Cor 4,1-5; Mt 6, 24-34
Mt 6,24-34
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNessuno puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร l’uno e amerร l’altro, oppure si affezionerร all’uno e disprezzerร l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciรฒ io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, nรฉ per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse piรน del cibo e il corpo piรน del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non sรฉminano e non mietono, nรฉ raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse piรน di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, puรฒ allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perchรฉ vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste cosรฌ l’erba del campo, che oggi c’รจ e domani si getta nel forno, non farร molto di piรน per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perchรฉ il domani si preoccuperร di se stesso. A ciascun giorno basta la sua penaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Febbraio – 04 Marzo 2017
- Tempo Ordinario VIII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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