
Una sorta di testamento scritto pochi giorni prima di venir uccisa con altre due consorelle nella loro abitazione di Kamenge, in Burundi, Paese-simbolo dell’Africa piagata dalla violenza ma anche terra di vitalità e speranza, patria di un popolo indomito in cerca di pace. Esserci prima che fare. Olga, Lucia e Bernardetta sono state annunciatrici di Dio ancor prima di aver fatto del bene in anni di servizio tra popoli diversi: Brasile, Congo, Italia, Burundi, come catechista (Olga), ostetrica (Lucia) e formatrice (Bernardetta).
Teresina Caffi racconta i tratti salienti delle loro vite, dà voce ai loro scritti intimi, fa emergere riflessioni spirituali e confidenze con amiche e famigliari. Queste pagine ci restituiscono l’epopea feriale di donne semplici e tenaci, pronte ad affrontare pericoli, rapine, guerre, soprusi e timori per portare a chiunque la materna vicinanza di un Dio che si fa prossimo a ciascuno.
“Per la mia vita non temo. Ho già avvisato: se muoio lasciatemi là. Ho sempre desiderato morire in Africa per risorgere il giorno ultimo col popolo africano” (Lucia Pulici).
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