Commento al Vangelo di domenica 26 giugno 2016 – a cura di Ileana Mortari

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Tu vaโ€™ e annunzia il regno di Dio

Con la pericope evangelica della 13ยฐ domenica per annum inizia il cosiddetto โ€œgrande inserto lucanoโ€: dieci capitoli, per lo piรน costituiti da materiale proprio del terzo evangelista, nei quali รจ descritto il viaggio di Gesรน verso Gerusalemme.

Veramente, piรน che di un viaggio in senso proprio (dal momento che รจ letteralmente impossibile seguirlo su una carta geografica!), รจ un cammino in senso teologico e spirituale, come si capisce fin dal primo versetto: โ€œMentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesรน sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemmeโ€. Il Nazareno, che in Galilea ha giร  incontrato lโ€™ostilitร  di scribi e farisei, รจ ben consapevole che a Gerusalemme, sede delle massime autoritร  religiose, il conflitto crescerร  al punto da mettere in pericolo la sua stessa vita; ma questo รจ il compito affidatogli dal Padre, e allora โ€“ come dice lโ€™originale greco โ€“ โ€œrende la sua faccia dura come pietraโ€, segno questo di una decisione molto sofferta, ma anche molto ferma.

[ads2]Si capisce allora perchรจ Luca abbia concentrato in questa sezione gran parte degli insegnamenti di Gesรน, facendone una sorta di โ€œtestamentoโ€ del Maestro, dove per prima cosa troviamo delineata la fisionomia del discepolo che il Messia chiama alla sua sequela.

Il brano include infatti tre scene di vocazione, che il redattore lascia volutamente indeterminate (non รจ nota lโ€™identitร  degli interessati, e tanto meno che cosa abbiano poi deciso di fare), proprio perchรฉ ogni lettore del vangelo possa rispecchiarsi nelle tre situazioni descritte, e sentire come rivolte a sรฉ le parole di Gesรน.

Anzitutto la chiamata รจ per tutti, non solo per i successori degli apostoli che stanno accompagnando Gesรน nel viaggio verso Gerusalemme. Luca non perde occasione per ricordarcelo; basti pensare ad unโ€™altra fondamentale pericope, la cosiddetta โ€œconfessione di Cesareaโ€, quando Gesรน, dopo aver domandato ai discepoli โ€œVoi, chi dite che io sia?โ€ e aver avuto la giusta risposta di Pietro, continua, rivolgendosi a tutti: โ€œSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.โ€ (Luca 9,23).

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In secondo luogo seguire il Messia richiede una totale radicalitร . Il Signore non conosce mezze misure o tentennamenti, non li conosce per Sรฉ, non li ammette in chi decide di seguirlo. A questo mirano le espressioni, piuttosto forti (secondo lo stile semitico): โ€œIl Figlio dellโ€™uomo non ha dove posare il capoโ€ (v.58) e โ€œNessuno che ha messo mano allโ€™aratro e poi si volge indietro, รจ adatto per il regno di Dioโ€ (v.62). Chi risponde positivamente alla chiamata non puรฒ scendere a nessun tipo di compromesso, perchรฉ il regno di Dio comporta una novitร  di vita cosรฌ radicale e sconvolgente che i residui del passato, se mantenuti, verrebbero fatti a brandelli, come un tessuto vecchio su cui venissero cucite toppe prese da una stoffa nuova (cfr. Luca 5,36) e la โ€œnovitร โ€ stessa del regno verrebbe vanificata.

Queste richieste possono sembrare troppo dure, come puรฒ apparire eccessivo chiedere di โ€œtagliareโ€ completamente i rapporti familiari (v.62), ma lโ€™accento non รจ posto tanto sul passato, quanto sul futuro che attende ogni discepolo. La novitร  del Regno รจ tutta da scoprire e Gesรน ci chiede anzitutto una totale disponibilitร  in tale direzione. Perciรฒ dice che il Figlio dellโ€™uomo non ha dove posare il capo (v.58); se questo, secondo i criteri umani, puรฒ significare precarietร  e insicurezza, secondo il criterio della fede significa invece un nuovo tipo di certezza: la โ€œcasaโ€ di Gesรน e dei suoi รจ ormai solo la sicurezza che viene da una fiducia incondizionata nel Padre, il quale tra lโ€™altro ci ridona anche il passato in modo nuovo.

Lo aveva capito bene Paolo: โ€œTutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimitร  della conoscenza di Cristo Gesรน, mio Signoreโ€ฆโ€ฆโ€ฆโ€ฆDimentico del passato (egli dunque non si volge piรน indietro verso lโ€™aratro!) e proteso verso il futuro, corro verso la meta.โ€ (Filippesi 3,8 e 14)

E la riprova ne รจ che, per poco che ci si incammini al seguito del Signore, si sperimenta pure la veritร  dellโ€™altra sua consolante Parola: โ€œNon cโ€™รจ nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di piรน nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrร .โ€ (Luca 18,29 -30)

Ileana Mortari – Sito Web

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XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 9, 51-62
Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesรน prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandรฒ messaggeri davanti a sรฉ.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perchรฉ era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciรฒ, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: ยซSignore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?ยป. Si voltรฒ e li rimproverรฒ. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: ยซTi seguirรฒ dovunque tu vadaยป. E Gesรน gli rispose: ยซLe volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capoยป.
A un altro disse: ยซSeguimiยป. E costui rispose: ยซSignore, permettimi di andare prima a seppellire mio padreยป. Gli replicรฒ: ยซLascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dioยป.
Un altro disse: ยซTi seguirรฒ, Signore; prima perรฒ lascia che io mi congedi da quelli di casa miaยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซNessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, รจ adatto per il regno di Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 26 Giugno – 02 Luglio 2016
  • Tempo Ordinario XIII, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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