GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA
VEGLIA DI PREGHIERA “PER ASCIUGARE LE LACRIME”
MEDITAZIONE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana
Giovedรฌ, 5 maggio 2016
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Cari fratelli e sorelle,
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dopo le testimonianze che abbiamo ascoltato e alla luce della Parola del Signore che rischiara la nostra condizione di sofferenza, invochiamo anzitutto la presenza dello Spirito Santo, perchรฉ venga in mezzo a noi. Sia Lui ad illuminare la nostra mente, per trovare le parole giuste e capaci di offrire conforto; sia Lui ad aprire il nostro cuore per avere certezza della presenza di Dio che non ci abbandona nella prova. Il Signore Gesรน ha promesso ai suoi discepoli che non li avrebbe mai lasciati soli: in ogni situazione della vita Egli sarebbe stato vicino a loro inviando lo Spirito Consolatore (cfr Gv 14,26) che li avrebbe aiutati, sostenuti e confortati.
[ads2]Nei momenti di tristezza, nella sofferenza della malattia, nellโangoscia della persecuzione e nel dolore del lutto, ognuno cerca una parola di consolazione. Sentiamo forte il bisogno che qualcuno ci stia vicino e provi compassione per noi. Sperimentiamo che cosa significhi essere disorientati, confusi, colpiti nel profondo come mai avevamo pensato. Ci guardiamo intorno incerti, per vedere se troviamo qualcuno che possa realmente capire il nostro dolore. La mente si riempie di domande, ma le risposte non arrivano. La ragione da sola non รจ capace di fare luce nellโintimo, di cogliere il dolore che proviamo e fornire la risposta che attendiamo. In questi momenti, abbiamo piรน bisogno delle ragioni del cuore, le uniche in grado di farci comprendere il mistero che circonda la nostra solitudine.
Quanta tristezza ci capita di scorgere su tanti volti che incontriamo. Quante lacrime vengono versate ad ogni istante nel mondo; una diversa dallโaltra; e insieme formano come un oceano di desolazione, che invoca pietร , compassione, consolazione. Le piรน amare sono quelle provocate dalla malvagitร umana: le lacrime di chi si รจ visto strappare violentemente una persona cara; lacrime di nonni, di mamme e papร , di bambiniโฆ Ci sono occhi che spesso rimangono fissi sul tramonto e stentano a vedere lโalba di un giorno nuovo. Abbiamo bisogno di misericordia, della consolazione che viene dal Signore. Tutti ne abbiamo bisogno; รจ la nostra povertร ma anche la nostra grandezza: invocare la consolazione di Dio che con la sua tenerezza viene ad asciugare le lacrime sul nostro volto (cfr Is 25,8; Ap 7,17; 21,4).
In questo nostro dolore, noi non siamo soli. Anche Gesรน sa cosa significa piangere per la perdita di una persona amata. Eโ una delle pagine piรน commoventi del vangelo: quando Gesรน vide piangere Maria per la morte del fratello Lazzaro, non riuscรฌ neppure Lui a trattenere le lacrime. Fu colto da una profonda commozione e scoppiรฒ in pianto (cfr Gv 11,33-35). Lโevangelista Giovanni con questa descrizione vuole mostrare la partecipazione di Gesรน al dolore dei suoi amici e la condivisione nello sconforto. Le lacrime di Gesรน hanno sconcertato tanti teologi nel corso dei secoli, ma soprattutto hanno lavato tante anime, hanno lenito tante ferite. Anche Gesรน ha sperimentato nella sua persona la paura della sofferenza e della morte, la delusione e lo sconforto per il tradimento di Giuda e di Pietro, il dolore per la morte dellโamico Lazzaro. Gesรน ยซnon abbandona quelli che amaยป (Agostino, In Joh 49,5). Se Dio ha pianto, anchโio posso piangere sapendo di essere compreso. Il pianto di Gesรน รจ lโantidoto contro lโindifferenza per la sofferenza dei miei fratelli. Quel pianto insegna a fare mio il dolore degli altri, a rendermi partecipe del disagio e della sofferenza di quanti vivono nelle situazioni piรน dolorose. Mi scuote per farmi percepire la tristezza e la disperazione di quanti si sono visti perfino sottrarre il corpo dei loro cari, e non hanno piรน neppure un luogo dove poter trovare consolazione. Il pianto di Gesรน non puรฒ rimanere senza risposta da parte di chi crede in Lui. Come Lui consola, cosรฌ noi siamo chiamati a consolare.
Nel momento dello smarrimento, della commozione e del pianto, emerge nel cuore di Cristo la preghiera al Padre. La preghiera รจ la vera medicina per la nostra sofferenza. Anche noi, nella preghiera, possiamo sentire la presenza di Dio accanto a noi. La tenerezza del suo sguardo ci consola, la forza della sua parola ci sostiene, infondendo speranza. Gesรน, presso la tomba di Lazzaro, pregรฒ dicendo: ยซPadre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascoltoยป (Gv 11,41-42). Abbiamo bisogno di questa certezza: il Padre ci ascolta e viene in nostro aiuto. Lโamore di Dio effuso nei nostri cuori permette di dire che quando si ama, niente e nessuno potrร mai strapparci dalle persone che abbiamo amato. Lo ricorda con parole di grande consolazione lโapostolo Paolo: ยซChi ci separerร dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nuditร , il pericolo, la spada? […] Ma in tutte queste cose noi siamo piรน che vincitori per virtรน di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che nรฉ morte nรฉ vita, nรฉ angeli nรฉ principati, nรฉ presente nรฉ avvenire, nรฉ potenze, nรฉ altezza nรฉ profonditร , nรฉ alcun’altra creatura potrร mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesรน, nostro Signoreยป (Rm 8,35.37-39). La forza dellโamore trasforma la sofferenza nella certezza della vittoria di Cristo e della nostra vittoria con Lui, e nella speranza che un giorno saremo di nuovo insieme e contempleremo per sempre il volto della Trinitร Santissima, eterna sorgente della vita e dellโamore.
Vicino ad ogni croce cโรจ sempre la Madre di Gesรน. Con il suo manto lei asciuga le nostre lacrime. Con la sua mano ci fa rialzare e ci accompagna nel cammino della speranza.
ยฉ Copyright – Libreria Editrice Vaticana
