Card. Bagnasco – Prolusione ai lavori del Consiglio Permanente di Genova

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Dagli auguri a Papa Francesco per il suo terzo anniversario di Pontificato, alle sanguinarie persecuzioni religiose, dal tragico esodo di migranti e rifugiati ai violenti scenari africani e mediorientali, che suggeriscono prudente ponderazione e non avventure sconsiderate: il Card. Angelo Bagnasco ha aperto, a Genova, i lavori del Consiglio Permanente (14-16 marzo) con una prolusione nella quale si sofferma anche sul faticoso cammino dellโ€™Italia per uscire dalla crisi, sul suo inverno demografico e sui rischi di una deriva individualista.ย 

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Conferenza Episcopale Italiana

CONSIGLIO PERMANENTE

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Genova, 14 – 16 marzo 2016

PROLUSIONE

DEL CARDINALE PRESIDENTE

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Cari Confratelli,

รจ motivo di gioia accogliervi a Genova. Il Consiglio Episcopale Permanente, secondo una recente prassi, usa celebrare una sua sessione nella Diocesi scelta per ospitare un evento della Chiesa Italiana: dal 15 al 18 settembre, infatti, Genova avrร  lโ€™onore di ospitare il Congresso Eucaristico Nazionale. Sono certo che lo spettacolo sul mare e sulla cittร  con il suo porto, aiuti i nostri lavori a mantenere vivo lo slancio missionario per uscire al largo, nel mare aperto dellโ€™evangelizzazione cosicchรฉ โ€“ come scriveva Emmanuel Mounier โ€“ la nostra Chiesa sempre piรน โ€œmetta la vela grande dellโ€™albero maestro e, uscendo dai porti, salpi verso la stella piรน lontana senza badare alla notte che lโ€™avvolgeโ€ (E.Mounier, Lโ€™avventura cristiana).

1. Pellegrino dellโ€™Invisibile

Al Santo Padre Francesco inviamo con affetto il nostro augurio piรน cordiale per il suo terzo anno di Pontificato: mentre Gli assicuriamo la nostra leale obbedienza e la nostra fervente preghiera, ho la gioia di comunicarvi che anche questโ€™anno ci farร  dono della sua presenza allโ€™Assemblea Generale di maggio, dove aprirร  i lavori.

Nel recente viaggio in Messico ha offerto alla Chiesa e al mondo parole e gesti di grande densitร  e significato, predicando il Vangelo della grazia e della gioia. Tutto, infatti, parte da Gesรน Cristo e a Lui ritorna, cosรฌ come รจ emerso chiaro e appassionato nellโ€™incontro coi giovani: โ€œMi avete chiesto una parola di speranza: quella che ho da dirvi, quella che รจ alla base di tutto, si chiama Gesรน Cristo. Quando tutto sembra pesante, quando sembra che ci caschi il mondo addosso, abbracciate la sua croce, abbracciate Lui e non staccatevi mai dalla sua mano. (โ€ฆ) Insieme a Lui รจ possibile credere che vale la pena di vivere, che vale la pena di dare il meglio di sรฉ, essere fermento, sale e luce tra gli amici, nel quartiere, nella comunitร , nella famigliaโ€ (Papa Francesco, Discorso ai giovani, Messico 16.2.2016).

[ads2]Tenendo fisso lo sguardo su Gesรน, possiamo guardare il mondo e lโ€™umanitร , a cominciare dai piรน indigenti e deboli: i lavoratori, gli anziani, le famiglie, i malati e i carceratiโ€ฆ quel popolo umile che si รจ affollato attorno al Papa nel segno dellโ€™abbraccio e della gioia. Su tutti era evidente scorgere il sacramento dellโ€™umanitร  sofferente di Cristo, ma anche i forti pericoli per la dignitร  umana: โ€œQuesta povertร , questa emarginazione sono il terreno piรน favorevole per cadere nella spirale del narcotraffico e della violenzaโ€ (Discorso al mondo del lavoro, Messico 17.2.2016). Non รจ forse vero anche per la nostra societร ? Non tocchiamo forse la medesima logica perversa?

Un momento particolare, storico e commovente, desiderato da secoli e denso di promessa, รจ stato lโ€™incontro con il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia a Cuba, diventata simbolico epicentro tra nord e sud, tra est e ovest. La Dichiarazione congiunta รจ ricca di veritร  e di speranza, di storia e di futuro: i cuori dei due uomini di Dio si sono allargati dalla Chiesa al mondo tormentato, invocando fede, libertร , giustizia e pace.

2. Un vento profetico sul mondo

รˆ il vento delle Beatitudini che, ampliandosi, mormora fino a diventare un grido. รˆ il grido che sale dal sangue dei martiri fino al cuore di Dio, scuote la nostra fede e interpella la coscienza universale: โ€œIl nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e cittร  intere. (โ€ฆ) In Siria, in Iraq e in altri Paesi del Medio Oriente, constatiamo con dolore lโ€™esodo massiccio dei cristiani dalla terra dalla quale cominciรฒ a diffondersi la nostra fede, e dove essi hanno vissuto, fin dai tempi degli Apostoli, insieme ad altre comunitร  religioseโ€ (Dichiarazione congiunta, Cuba 12.2.2016). La recente uccisione nello Yemen di quattro suore di Madre Teresa, insieme ad altre dieci persone, mostra ancora una volta il brutale accanimento contro la fede cristiana, e la mite forza della fede che spinge le loro Sorelle a continuare nel servizio dโ€™amore.

Accanto alle sanguinarie persecuzioni religiose, continua il tragico esodo di migranti e rifugiati che si sono messi in marcia verso il nord del pianeta e, come il povero Lazzaro, bussano alla porta dei Paesi ricchi. Dallโ€™inizio del 2015 sono morte 4.200 persone, di cui 330 bambini solo nel Mar Egeo! Che spettacolo dร  di sรฉ lโ€™Europa? Dobbiamo confrontarla con i volti sfatti e terrorizzati dei bambini e dei vecchi, di questa gente che si sottopone a indicibili fatiche, stenti, pericoli, disposti a sparire fino a perdere la vita. E che spesso non vuole o non puรฒ piรน tornare indietro. Puรฒ lโ€™Europa, culla di civiltร  e diritti, erigere muri e scavare fossati? La vigilanza intelligente รจ doverosa – e le nostre Forze dellโ€™Ordine ne hanno dato prova anche in questi giorni – la strategia di integrazione non รจ facile, ma la Casa europea e le stesse Nazioni Unite stanno affrontando tale cataclisma umanitario con lungimiranza ed efficacia? Nessuno puรฒ negare che il nostro Paese รจ sempre stato in prima linea, non solo perchรฉ รจ la โ€œporta dโ€™Europaโ€, ma soprattutto perchรฉ ha mostrato da subito generositร  e prontezza, pur dentro a situazioni talmente inedite che nessuna Nazione sembra essere capace di affrontare senza rifugiarsi nei soliti slogan irreali.

Come giร  abbiamo avuto occasione di dire, davanti a queste tragedie di violenza e di ingiustizia crescono timori, resistenze e, soprattutto, lโ€™indifferenza nellโ€™opinione pubblica mondiale. Noi Vescovi, insieme alle nostre comunitร , ci facciamo eco dei gemiti di tante vittime innocenti. Facciamo nostra la voce di popolazioni stremate dalle stragi, dalle rovine, dalla totale incertezza. E ripetiamo che lโ€™indifferenza globale รจ qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio. La Chiesa italiana continua a portare il proprio contributo attraverso Parrocchie, Istituti religiosi, organizzazioni come le Caritas Diocesane e gli Uffici per i migranti. Le ondate della povera gente โ€“ quando riescono a raggiungere le nostre spiagge โ€“ sono continuo spettacolo di dolore, paura, sfinimento: si continua a fare tutto il possibile, cercando anche di aumentare le possibilitร  di ospitalitร . Con questo spirito nelle nostre comunitร  sono stati accolti circa quarantacinquemila immigrati, compresi quanti in questi giorni arrivano a noi attraverso i corridoi umanitari. Ormai, perรฒ, รจ chiaro che si impone la fase dei processi di vera integrazione, processi che richiedono onestร , tempi rapidi, regole, buona volontร  e fiducia da parte di tutti.

3. Ridare il volto

La Chiesa Italiana sente vivo lโ€™evento del Convegno Ecclesiale di Firenze, pensato e voluto come un atto di profezia e di amore: la profezia รจ sempre un atto dโ€™amore, anche quando pronuncia parole esigenti. Significa leggere le cose con gli occhi di Dio che รจ misericordia, cioรจ veritร  e amore, con la fiducia che tutto puรฒ essere corretto e migliorato: puรฒ rinascere. Se poi cerchiamo di accompagnare la parola con le opere di misericordia, allora ogni parola assume uno spessore ulteriore e una credibilitร  piรน efficace.

Con questo spirito a Firenze, in clima di sinodalitร  e di gioia fraterna, ci siamo chiesti come aiutare lโ€™uomo moderno a ritrovare il suo volto, volto a volte deturpato. Ancora una volta, abbiamo constatato che, sotto la superficie che schiuma, la vita brulica silenziosa e umile. Abbiamo onorato questa vita fatta di famiglia, lavoro, fierezza di guadagnarsi il pane, di onestร  senza prezzo, di amore fino al sacrificio, di eroismi senza notizia. Abbiamo onorato unโ€™umanitร  vera e solida, segnata da immense nostalgie e possibilitร .

Ma non abbiamo potuto non rilevare anche quella specie di bolla, quel clima che tutti respiriamo e che vuole cambiare le categorie elementari dellโ€™umano, categorie che non sono confessionali e che โ€“ nella loro sostanza – appartengono allโ€™umanitร  intera. Si vuole ridefinire โ€“ cosรฌ si dice โ€“ i fondamenti non solo del vivere insieme, ma anche del vivere con se stessi, del pensarsi come persone, come libertร  e amore, come famiglia e societร , come vita e morte nel loro naturale intreccio. Questo clima, aggressivo nei confronti di chi la pensa diversamente, esalta a gran voce democrazia e libertร , ma a condizione che nessuno esca dalle righe stabilite, come se esistesse un diritto di cittadinanza condizionata. Le leve di questo clima vengono da lontano, sono le ricchezze esorbitanti di alcuni, che esercitano il loro spropositato potere per cambiare il modo di pensare della gente, spinti solo da unโ€™insaziabile aviditร  di profitto: โ€œQuando il cuore si allontana dal bene e dalla veritร  (โ€ฆ) rimane privo di orientamento e rischia di chiamare bene il male e male il bene. (โ€ฆ) Dobbiamo stare attenti alle nuove colonizzazioni ideologiche che subentrano nel pensiero umano, anche cristiano, sotto forma di virtรน, di modernitร , di atteggiamenti nuoviโ€ (Papa Francesco, Discorso alla Pontificia Accademia per la vita, 3.3.2016).

A Firenze il Santo Padre ha ripetutamente affermato che โ€œpossiamo parlare di umanesimo solamente partendo dalla centralitร  di Gesรน, scoprendo in Lui i tratti del volto autentico dellโ€™uomo. (โ€ฆ) Gesรน รจ il nostro umanesimoโ€ (Papa Francesco, Discorso al Convegno Ecclesiale di Firenze, 10.11.2016). I tratti dellโ€™umano โ€“ umiltร , disinteresse, beatitudine โ€“ se li apriamo nella loro ricchezza sono criteri di universale umanitร , di cui la comunitร  cristiana รจ chiamata ad essere profezia serena e inquieta.

In questo contesto, vogliamo aprire il cuore ai nostri amati sacerdoti: essi sono ogni giorno vicini alle loro comunitร  con discrezione e dedizione. A loro siamo profondamente grati, in attesa della prossima Assemblea di Maggio nella quale ritorneremo a confrontarci sulla vita e la formazione permanente del Clero. Uniti nel vincolo sacramentale, Vescovi e Preti, sono in ascolto e dialogo con tutti, consapevoli che il mistero di ognuno รจ il pascolo di Dio, e che spesso solo lo sguardo puรฒ tradurre il nostro pensiero, puรฒ riscattare la debolezza delle nostre labbra.

Alla luce di alcune recenti circostanze, ogni volta che si accerta un caso di pedofilia si rinnova in noi il dolore e la vicinanza alle vittime e ai familiari; insieme ribadiamo la condanna dei colpevoli, mentre cresce la preoccupazione per lo scandalo delle anime. Comโ€™รจ noto, i Vescovi italiani sono stati tra i primi a mettere in essere con rigore le indicazioni della Santa Sede in ordine allโ€™accertamento degli addebiti e allโ€™erogazione delle pene, e hanno rafforzato le strutture di recupero nonchรฉ i criteri di prevenzione. Fermo restando tutto questo, riconosciamo e condividiamo la generositร  del nostro Clero, che si spende ogni giorno accanto a tutti e a ciascuno con disinteresse e trasparenza.

4. Costruire ponti

Giร  ai tempi del Concilio Vaticano II, il beato Paolo VI descriveva il mondo come โ€œmagnifico e drammaticoโ€, facendo riferimento al mistero della libertร  dellโ€™uomo che sโ€™incontra con lโ€™amore di Dio. In questo spazio di incontro, si gioca il destino. Questa splendida immagine ci interpella, desiderosi di servire lโ€™ora presente costruendo ponti, come esorta e fa il Santo Padre. La via รจ quella dellโ€™ascolto, della valorizzazione di ciรฒ che unisce, del progettare insieme lร  dove รจ possibile, del cercare soluzioni, del contribuire al bene comune: in una parola รจ la via del dialogo, ricordando che โ€œil modo migliore per dialogare non รจ quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti. (โ€ฆ) Ma la Chiesa sappia anche dare una risposta chiara davanti alle minacce che emergono allโ€™interno del dibattito pubblico: รจ questa una delle forme del contributo specifico dei credenti alla costruzione della societร  comune. I credenti sono cittadiniโ€ (Papa Francesco, Discorso al Convegno Ecclesiale di Firenze10.11.2015).

Ormai รจ sotto gli occhi di tutti, e oggetto di frequenti analisi culturali, il fatto che la potenza dellโ€™uomo sulla natura e su se stesso รจ entrata nella sua fase critica. Mentre lโ€™uomo moderno aveva davanti a sรฉ la sfida di conquistare potere sulle forze della natura, oggi lโ€™uomo postmoderno ha il problema di dominare il suo potere perchรฉ il potere non distrugga lโ€™uomo stesso. In questa sfida troviamo un primo campo di dialogo per creare ponti. Solo una forte coscienza morale, infatti, puรฒ dominare il potere e puรฒ impedire che lโ€™uomo cada in sua balia. La struttura etica riguarda lo spirito, e lo spirito puรฒ perdere di luciditร , corrompersi. Si ammala non solo quando sbaglia, o mente, o รจ ingiusto: โ€œCiรฒ avviene (anche) quando la veritร  perde il suo significato; quando il successo si sostituisce alla giustizia e al bene; quando ciรฒ che รจ santo non viene piรน avvertito e non se ne sente neppure la mancanza. Ciรฒ che allora accade non riguarda piรน la psicologia, ma la scienza dello spirito e le misure che si possono prendere non sono misure terapeutiche, ma รจ la conversione delle ideeโ€ (Romano Guardini, Il Potere). Nella sensibilitร  media, cโ€™รจ ancora qualcosa che si concepisca โ€œintangibileโ€?

Esiste un secondo fenomeno che interpella tutti: รจ il progressivo sgretolamento del tessuto sociale, cosรฌ che ognuno, anzichรฉ sentirsi ascoltato e partecipe, facilmente si sente โ€œvittima della cultura dello scartoโ€ (Papa Francesco, Discorso alle Autoritร  civili, Messico 13.2.2016). Le nostre comunitร  cristiane hanno anche questo compito: nei quartieri anonimi della nostre cittร  essere delle piccole luci di riferimento, dei luoghi di accoglienza, dei punti di riferimento dove, prima di fare, ricevere o dare, ognuno possa sentirsi se stesso, possa incontrare una comunitร  di ideali, uno spazio di relazioni benevole, respirare un orizzonte alto e ampio. Sรฌ, bisogna ritessere i rapporti umani perchรฉ ognuno si senta a casa anche oltre il suo tetto. E i rapporti umani si creano non con il collante degli interessi individuali e delle convenienze, ma della gratuitร , di cui Gesรน รจ sorgente e criterio.

Infine, allarghiamo lo sguardo poichรฉ nessun Paese vive isolato. Il Medio Oriente, come le vicine coste africane, vivono confusione, tumulto e violenze: emblematici, al riguardo, i sanguinosi attentati di ieri in Turchia e in Costa dโ€™Avorio. Gli interrogativi che si affacciano non sono immotivati: suggeriscono โ€“ anche alla luce delle responsabilitร  passate โ€“ non avventure sconsiderate, ma prudente ponderazione. Assicuriamo la nostra preghiera perchรฉ tutte le parti in causa, a cominciare dai piรน fragili ed esposti, possano trovare strade di giustizia, sicurezza e pace.

5. La voce del popolo

Sembra che il Paese, nel suo insieme, stia reagendo alla crisi, ma il cammino si presenta faticoso. La gente รจ ammirevole, continua a rivelare una grande capacitร  di resistere e lottare, di non perdere la fiducia, di unire le forze. La famiglia, poi, ancora una volta dร  prova di essere il perno della rete sociale, luogo in cui si condividono le risorse e si genera fiducia e coraggio per andare avanti. Essa รจ veramente il piรน grande capitale di impresa e di solidarietร , un tesoro da non indebolire e disperdere con omologazioni infondate, trattando nello stesso modo realtร  diverse. Da una parte si rivendicano le differenze sul piano culturale e, dallโ€™altra, le si negano sul piano normativo, creando di fatto delle situazioni paramatrimoniali: โ€œLa famiglia si fonda sul matrimonio โ€“ hanno dichiarato Papa Francesco e il Patriarca Kirill โ€“, atto libero e fedele di amore di un uomo e una donna. (โ€ฆ) Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternitร  e di maternitร , come vocazione particolare dellโ€™uomo e della donna nel matrimonio, (โ€ฆ) viene estromesso dalla coscienza pubblicaโ€ (Dichiarazione congiunta, Cuba, 12.2.2016).

Sul piano generale, la situazione appare complessa, spesso anche litigiosa e distratta. รˆ lโ€™ora di una grande responsabilitร , perchรฉ i germogli possano diventare presto raccolto abbondante, perchรฉ lโ€™occupazione, la famiglia e lo stato sociale siano a portata di tutti, specialmente dei giovani che hanno diritto di farsi la propria famiglia. I beni materiali sono certamente necessari per vivere con dignitร , ma esiste un patrimonio invisibile che non ha prezzo e che non si puรฒ comprare: รจ la fiducia, la speranza.

La prossimitร  della Chiesa al popolo รจ quotidiana: รจ la vita e la missione di noi Vescovi insieme al nostro Clero. Da sempre cerchiamo di fare, senza chiasso, il nostro dovere di solidarietร  evangelica, attraverso innumerevoli interventi e organizzazioni, per rispondere a bisogni antichi e nuovi. Non vogliamo sbandierare nulla nรฉ ricevere medaglie; desideriamo solo di avere la grazia di poter continuare โ€“ e se possibile intensificare โ€“ lโ€™aiuto a quanti โ€“ sono moltitudini โ€“ bussano fiduciosi alla porta delle Parrocchie. Qualche ombra, che a volte dolorosamente si constata, non deve oscurare nรฉ screditare lโ€™operato limpido e generoso di moltissimi operatori โ€“ sacerdoti, consacrati e laici โ€“ che servono con gratuitร  e sacrificio di energie, tempo, denaro.

Un fenomeno al quale abbiamo rivolto la nostra attenzione da tempo e ripetutamente รจ lโ€™inverno demografico. I dati ISTAT sono chiari: quelli del 2015 sono i dati peggiori dallโ€™Unitร  dโ€™Italia: lo scorso anno, a fronte di 653.000 decessi, le nascite sono state 488.000, mentre 100.000 italiani hanno lasciato il Paese. รˆ il sintomo di una crisi piรน profonda di quella economica. La famiglia, grembo della vita, e lโ€™occupazione, sono le cose concrete a cui il popolo guarda con preoccupazione crescente. Ed รจ su queste emergenze che la gente vuole vedere la politica impegnata giorno e notte per misure urgenti e concrete. Sono questi i veri passi con cui presentarsi in Europa a testa alta!

Come รจ stato detto altre volte, la deriva individualista, radicale e liberista, non intende fermarsi: mentre riaffermiamo con tantissima gente che avere dei figli รจ un desiderio bello e legittimo, cosรฌ รจ diritto dei bambini non diventare oggetto di diritto per nessuno, poichรฉ non sono cose da produrre. Tanto piรน che certi cosiddetti diritti risultano essere solo per i ricchi alle spalle dei piรน poveri, specialmente delle donne e dei loro corpi. Cosรฌ, fa parte di un umanesimo umano il fatto che lโ€™amore non giustifica tutto, che i bambini hanno diritto a un padre e una madre, come anche recentemente la giurisprudenza europea ha affermato. A questo riguardo, รจ necessario semplificare e accelerare le procedure di adozione, perchรฉ possano avere risposta le migliaia di richieste a fronte di alcune centinaia di bambini dichiarati โ€œadottabiliโ€. Fa parte dellโ€™umanesimo pure la constatazione che la vita nessuno se la puรฒ dare e quindi togliere; che mai, in nessuna sua fase, puรฒ essere manipolata e distrutta; che sempre deve essere rispettata e mai puรฒ essere soppressa anche quando lโ€™intenzione appare buona; che lโ€™accanimento terapeutico รจ una cosa, mentre lโ€™eutanasia e il suicidio assistito sono tuttโ€™altro. Fa parte dellโ€™umanesimo la convinzione che โ€œla famiglia รจ la pietra angolare della costruzione di una grande nazioneโ€ (Papa Francesco, Incontro con giovani, Messico 16.2.2016); che โ€œla prima natura da custodire, affinchรฉ porti frutto, รจ la nostra stessa umanitร โ€ (Papa Francesco, Discorso alla Pontificia Accademia della Vita, 3.3.2016).

Infine, non possiamo tacere lโ€™ennesimo segno del profondo disagio educativo che serpeggia e miete vittime: il recente, raccapricciante delitto perpetrato per โ€œcuriositร โ€ โ€“ non dunque per una qualche โ€œcausaโ€ passionale, economica, antagonista, pur assurda e inammissibile โ€“ ma per โ€œcuriositร โ€, โ€œper vederne lโ€™effettoโ€! Emerge un inquietante, assoluto vuoto interiore, una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno di sensazioni forti, per cui la tortura e il delitto sono pensati, voluti e vissuti per se stessi. Come societร  siamo talmente accecati di fronte ai segni della decomposizione culturale da continuare a mettere energie, tempo, risorse in tuttโ€™altro? Siamo preoccupati che non si sia aperto un serio, corale dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialitร  o vile rassegnazione di fronte alla cultura dello โ€œsballoโ€ con droghe, alcool, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui. Quale tipo di educazione la societร  offre alle giovani generazioni? In questione ci sono loro ma anche, e molto, noi adulti. Non solo la famiglia e la scuola, ma la societร  intera: quali valori, quali ideali, quali capacitร  di raziocinio, di governo delle proprie emozioni, quale idea di libertร  e di amore, quale valore delle regole e della legalitร โ€ฆ stiamo presentando? A proposito di scuola, lascia perplessi che si invochi lโ€™esempio dellโ€™Europa per molte cose, non sempre le migliori, ma poi, circa il sostegno strutturale alle scuole paritarie, si prescinda dallโ€™esempio virtuoso dei Paesi europei che, in questo caso, sono semplicemente giusti.

รˆ certamente necessario chiedersi quale mondo lasceremo ai nostri giovani, ma รจ altrettanto urgente chiederci quali uomini lasceremo al nostro mondo! I Vescovi italiani si sono dati come meta pastorale del decennio proprio la sfida dellโ€™educazione: vorremmo che questo ideale venisse percepito assolutamente prioritario, e innervasse la coscienza di tutta la societร  per creare un clima educativo alto e sostanzioso che non istilli miti, desolazione, vuoto e noia, ma luciditร  di pensiero, passioni nobili, forza dโ€™animo, spirito di dedizione e sacrificioโ€ฆ consapevoli che โ€œquando non si รจ ben chiusi e saldi nella propria pelle, non si ha nulla da dare, non si puรฒ tendere la mano nรฉ servire dโ€™appoggio e di bastoneโ€ (E. Mounier, Il personalismo).

Grazie, cari Confratelli, per la vostra benevolenza: ci affidiamo alla Madonna, Regina di Genova dal 1637, a San Giovanni Battista Patrono della Diocesi e della Cittร , a San Giuseppe da cui invochiamo umiltร  e saggezza.

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