
Il Vangelo che abbiamo ascoltato, continuando lโitinerario verso la Pasqua, ci presenta Gesรน che sale sul monte assieme ai tre discepoli a lui piรน legati: Pietro, Giacomo e Giovanni. Anche noi oggi siamo stati condotti in un luogo alto, piรน alto di quello ove ci tengono legati le nostre abitudini egoistiche e meschine. La Liturgia della domenica non รจ un precetto e neppure lโadempimento di un rito: รจ lโessere strappati dal proprio egocentrismo ed essere portati piรน in alto. Il Vangelo scrive: โLi prese con sรฉโ. ร a dire che li strappรฒ da se stessi per associarli alla sua vita, alla sua vocazione, alla sua missione, al suo cammino. Gesรน non ama camminare da solo, non concepisce se stesso come un eroe solitario, condannato a essere superiore a tutti. Egli si lega a quel gruppetto di uomini, impasta la sua vita con la loro, pur sapendo che sono deboli, fragili, limitati e limitanti, ma forse proprio per questo li prende e non li lascia indietro, anche se non sempre capiscono. Gesรน รจ il vero pastore: non si stanca di stare con i suoi; li porta sempre con sรฉ.
Quel giorno li condusse in alto, sul monte, per pregare. Non ci รจ dato conoscere la profonditร e la forza dei sentimenti di Gesรน in questi momenti. Ma la descrizione della trasfigurazione ci fa โvedereโ, o almeno intuire, cosa Gesรน provasse. Scrive lโevangelista che โmentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgoranteโ (Lc 9,29). Era tale il mutamento del volto che ebbe riflesso anche nelle vesti. Gli evangeli ci parlano una sola volta della trasfigurazione; ma non รจ azzardato pensare che Gesรน, ogni volta che si poneva in preghiera, si trasfigurasse, cambiasse dโaspetto. Quel giorno la preghiera divenne anche colloquio con Mosรจ ed Elia sulla โsua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemmeโ. Forse Gesรน, in una veloce sintesi, ha visto tutta la sua vicenda storica intuendone anche la tragica fine. I discepoli stavano lรฌ accanto, oppressi dal sonno. Fecero di tutto per non lasciarsi dominare dal sonno: restarono svegli e videro la gloria di Dio, compresero chi era Gesรน e quale rapporto aveva con il Padre. Davvero valeva la pena continuare a fissare quel volto cosรฌ diverso dalle facce degli uomini. Dalla bocca di Pietro uscรฌ unโespressione di gratitudine e di stupore: โMaestro, รจ bello per noi stare qui. Facciamo tre tende: una per te, una per Mosรจ, una per Eliaโ. Forse sragionava, ma era colpito da quella visione.
Una nube avvolse i tre discepoli ed ebbero paura. Subito si udรฌ una voce dal cielo: โQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltateloโ. Nella nube e nei momenti di paura si fa chiara una voce: il Vangelo che indica colui sul quale riporre la nostra speranza. Subito i tre, aprendo gli occhi, non videro altri che Gesรน solo. Sรฌ, solo Gesรน รจ maestro della vita; solo lui puรฒ salvarci. Fu, senza dubbio, unโesperienza incredibile per quei tre poveri discepoli; ma puรฒ essere anche la nostra esperienza se ci lasciamo condurre da Gesรน che ci stacca dal nostro egoismo per attrarci alla sua stessa vita. Parteciperemo a realtร e a sentimenti piรน grandi, e gusteremo un modo diverso di vivere. La nostra vita e il nostro cuore si trasfigureranno, diventeremo piรน simili a Gesรน. Lโapostolo Paolo, con le lacrime agli occhi, lo ricorda ai Filippesi: il Signore Gesรน โtrasfigurerร il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo gloriosoโ (Fil 3,20). La trasfigurazione รจ la rottura del limite; รจ contemplare quanto รจ buono il Signore, quanto sono ampi i suoi orizzonti, quanto sono profonde le esigenze del Vangelo. Questa santa Liturgia ci ha fatto vedere e ascoltare Gesรน. Restiamogli uniti, scendiamo dal monte ed entriamo con lui nella settimana che viene. Non saremo soli a camminare, Gesรน sarร con noi, luce, forza, consolazione, sostegno, per continuare il nostro cammino verso la Pasqua.
Seconda Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: viola
- Gn 15, 5-12. 17-18; Sal 26; Fil 3, 17 – 4,1; Lc 9, 28-36
Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elรฌa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: ยซMaestro, รจ bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!ยป.
Appena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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- 21 – 27 Febbraio 2016
- Tempo di Quaresima II, Coloreย viola
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
