Il commento al Vangelo di domenica 21 febbraio 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
Uomo e Dio
La figura di Gesรน รจ molto affascinante. La sua umanitร , il suo essere controcorrente, la coerenza e la non violenza, hanno un effetto seducente. Molti sono gli ammiratori, non solo credenti, ma anche atei e non cristiani. Spesso viene descritto come un grande personaggio, un meraviglioso rivoluzionario. La storia cerca di classificarlo cosรฌ, un grande uomo, come altri grandi, Buddha, Maometto, Gandhi.
Anche i suoi discepoli potevano cadere in questo equivoco ed era necessario prepararli e istruirli. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni hanno avuto il privilegio di assistere alla trasfigurazione, ma la loro esperienza diventa la nostra, i loro occhi diventano i nostri e, attraverso di loro, anche noi possiamo partecipare. Gesรน li porta su un monte a pregare, รจ la condizione di partenza: se vogliamo avere accesso al divino dobbiamo fargli spazio, metterci in una condizione di silenzio e raccoglimento, altrimenti i rumori e le mille distrazioni della vita ci impediranno di incontrarlo. Davanti a loro si trasfigura, cioรจ permette agli occhi dei suoi discepoli di aprirsi e di vedere oltre lโapparenza umana la luce divina che si nasconde ai distratti e ai superficiali.
[ads2]Il mistero di Cristo รจ il contatto dellโeternitร con la storia, con un preciso istante. I tre testimoni comprendono che Gesรน รจ il Messia atteso da sempre, vedendo il passato, Mosรจ ed Elia cioรจ la Legge e i Profeti, che sono accanto a lui e parlano del futuro. Questo miracolo si ripropone nella vicenda di ciascuno di noi, Gesรน entra nella nostra vita e nel nostro tempo, dandoci accesso allโeternitร , mostrandoci che nel piano infinito della Provvidenza, ci siamo anche noi, testimoni della sua divinitร e suoi discepoli. I tre apostoli, poveri pescatori, uomini comuni, senza cultura o nobiltร , entrano a pieno titolo nel disegno dellโInfinito. Quegli uomini ci rappresentano, siamo noi che, proprio come loro, possiamo partecipare alla salvezza. Siamo da sempre nel cuore di Dio! ร una gioia travolgente.
Ecco perchรฉ Pietro vorrebbe fermare quellโistante: รจ bellissimo stare qui, facciamo tre tende… ma il mistero che possiamo intuire e fuggevolmente contemplare, mentre si rivela, rimane inaccessibile: รจ una nube che avvolge. Lโinfinitร di Dio mette paura, รจ troppo per noi. Allora il Padre, che ci vuole comunque permettere di abbracciarlo, si dona a noi nel Figlio: la nube si dilegua e rimane Gesรน solo. In lui possiamo contemplare il volto di Dio. ร mio figlio. Lโumanitร del Cristo rivela la premura del Padre che vuole esserci accanto, camminare con noi e permetterci di essere figli nel Figlio.
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Seconda Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: viola
- Gn 15, 5-12. 17-18; Sal 26; Fil 3, 17 – 4,1; Lc 9, 28-36
Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elรฌa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: ยซMaestro, รจ bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!ยป.
Appena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 – 27 Febbraio 2016
- Tempo di Quaresima II, Coloreย viola
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
