Il testo ed il commento al Vangelo del 13 febbraio 2016 – Lc 5, 27-32, ย Tempo di Quaresima – Sabato dopo le Ceneri.
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- Colore liturgico: viola
- Le letture del giorno: Is 58, 9-14; Sal.85; Lc 5, 27-32
Lc 5, 27-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimi!ยป. Ed egli, lasciando tutto, si alzรฒ e lo seguรฌ.
Poi Levi gli preparรฒ un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป. Gesรน rispose loro: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perchรฉ si convertanoยป.
- Pubblicitร -
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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p. Gabriele Amorth – Il mio rosario
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Commenti al Vangelo di Lc 5, 27-32
Commento a cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
[ads2]Il banchetto del peccatore.
Non si puรฒ digiunare quando lo sposo รจ con noi, abbiamo sentito ieri. La sua presenza, il suo intervento nella vita di Levi, un pubblicano disprezzato da tutti, ha significato la sua conversione. Il banchetto organizzato per il Signore nella sua casa รจ un momento di festa e di doverosa gratitudine. Gesรน รจ intervenuto come medico a sanare una vita e s’intravede giร in tutto ciรฒ un preannuncio della Pasqua, un annuncio del suo sacrificio sulla croce e contemporaneamente la gioia della risurrezione dal peccato per un povero pubblicano. Levi รจ un vero risorto, perchรฉ strappato dalla schiavitรน del peccato e rinato a vita nuova. Vengono cosรฌ infrante le barriere che i scribi e i farisei, chiusi nel loro falso puritanismo, avevano eretto verso il mondo degli impuri e dei peccatori. Gesรน invece viene a convincerci che la sua missione privilegia proprio i malati e i peccatori, tutti noi che in questo periodo di confronto e di conversione veniamo a scoprire, con piรน evidenza, le nostre umane debolezze, che ci abbatterebbero se la speranza della redenzione e del perdono si spegnesse in noi. Ci convinciamo ulteriormente che, pur venendo dalla triste esperienza del peccato, stiamo per sperimentare ancora in noi i frutti della redenzione e vediamo ravvivata la fede, la certezza di una vita nuova in Cristo. Possiamo giร approntare i primi preparativi per il banchetto e per la festa, ci separano solo quaranta giorni dalla Pasqua. Anche in padre misericordioso, al ritorno del figlio perduto, gli corse incontro, lo baciรฒ e, dopo averlo rivestito degli abiti migliori, fece preparare per lui un grande banchetto. Dio, per noi, fa la stessa cosa, ogni qual volta noi decidiamo di essere di nuovo figli suoi.


