Alle ore 10.30 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Cardinali e i Superiori della Curia Romana per la presentazione degli auguri natalizi.
Nel corso dellโincontro, dopo il saluto del Decano del Collegio Cardinalizio Cardinale Angelo Sodano, il Papa ha rivolto alla Curia Romana il discorso che riportiamo di seguito:
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Cari fratelli e sorelle,
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vi chiedo scusa di non parlare in piedi, ma da alcuni giorni sono sotto lโinflusso dellโinfluenza e non mi sento molto forte. Con il vostro permesso, vi parlo seduto.
Sono lieto di rivolgervi gli auguri piรน cordiali di un santo Natale e felice Anno Nuovo, che si estendono anche a tutti i collaboratori, ai Rappresentanti Pontifici, e particolarmente a coloro che, durante lโanno scorso, hanno terminato il loro servizio per raggiunti limiti di etร . Ricordiamo anche le persone che sono state chiamate davanti a Dio. A tutti voi e ai vostri familiari vanno il mio pensiero e la mia gratitudine.
Nel mio primo incontro con voi, nel 2013, ho voluto sottolineare due aspetti importanti e inseparabili del lavoro curiale: la professionalitร e il servizio, indicando come modello da imitare la figura di san Giuseppe. Invece lโanno scorso, per prepararci al sacramento della Riconciliazione, abbiamo affrontato alcune tentazioni e โmalattieโ โ il โcatalogo delle malattie curialiโ; oggi invece dovrei parlare degli โantibiotici curialiโ โ che potrebbero colpire ogni cristiano, ogni curia, comunitร , congregazione, parrocchia e movimento ecclesiale. Malattie che richiedono prevenzione, vigilanza, cura e, purtroppo, in alcuni casi, interventi dolorosi e prolungati.
Alcune di tali malattie si sono manifestate nel corso di questo anno, causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime, anche con lo scandalo.
Sembra doveroso affermare che ciรฒ รจ stato โ e lo sarร sempre โ oggetto di sincera riflessione e decisivi provvedimenti. La riforma andrร avanti con determinazione, luciditร e risolutezza, perchรฉ Ecclesia semper reformanda.
Tuttavia, le malattie e perfino gli scandali non potranno nascondere lโefficienza dei servizi, che la Curia Romana con fatica, con responsabilitร , con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa รจ una vera consolazione. Insegnava santโIgnazio che ยซรจ proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltร e turbare con false ragioni, per โimpedire di andare avanti; invece รจ proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, dare consolazioni e โlacrime, ispirazioni e serenitร , diminuendo e rimuovendo ogni difficoltร , per andare avanti nella via del โbeneยป 1.
Sarebbe grande ingiustizia non esprimere una sentita gratitudine e un doveroso incoraggiamento a tutte le persone sane e oneste che lavorano con dedizione, devozione, fedeltร e professionalitร , offrendo alla Chiesa e al Successore di Pietro il conforto delle loro solidarietร e obbedienza, nonchรฉ delle loro generose preghiere.
Per di piรน, le resistenze, le fatiche e le cadute delle persone e dei ministri rappresentano anche delle lezioni e delle occasioni di crescita, e mai di scoraggiamento. Sono opportunitร per tornare allโessenziale, che โsignifica fare i conti con la consapevolezza che abbiamo di noi stessi, di Dio, del prossimo, del sensus Ecclesiae e del sensus fidei.
Di questo tornare allโessenziale vorrei parlarvi oggi, mentre siamo allโinizio del pellegrinaggio dellโAnno Santo della Misericordia, aperto dalla Chiesa pochi giorni fa, e che rappresenta per essa e per tutti noi un forte richiamo alla gratitudine, alla conversione, al rinnovamento, alla penitenza e alla riconciliazione.
In realtร , il Natale รจ la festa dellโinfinita Misericordia di Dio. Dice santโAgostino dโIppona: ยซPoteva esserci misericordia verso di noi infelici maggiore di quella che indusse il Creatore del cielo a scendere dal cielo e il Creatore della terra a rivestirsi di un corpo mortale? Quella stessa misericordia indusse il Signore del mondo a rivestirsi della natura di servo, di modo che pur essendo pane avesse fame, pur essendo la sazietร piena avesse sete, pur essendo la potenza divenisse debole, pur essendo la salvezza venisse ferito, pur essendo vita potesse morire. E tutto questo per saziare la nostra fame, alleviare la nostra arsura, rafforzare la nostra debolezza, cancellare la nostra iniquitร , accendere la nostra caritร ยป2.
Quindi, nel contesto di questo Anno della Misericordia e della preparazione al Santo Natale, ormai alle porte, vorrei presentarvi un sussidio pratico per poter vivere fruttuosamente questo tempo di grazia. Si tratta di un non esaustivo โcatalogo delle virtรน necessarieโ per chi presta servizio in Curia e per tutti coloro che vogliono rendere feconda la loro consacrazione o il loro servizio alla Chiesa.
Invito i Capi dei Dicasteri e i Superiori ad approfondirlo, ad arricchirlo e a completarlo. ร un elenco che parte proprio da unโanalisi acrostica della parola โmisericordiaโ โ padre Ricci, in Cina, faceva questo โ affinchรฉ sia essa la nostra guida e il nostro faro.
1. Missionarietร e pastoralitร . La missionarietร รจ ciรฒ che rende, e mostra, la curia fertile e feconda; รจ la prova dellโefficacia, dellโefficienza e dellโautenticitร del nostro operare. La fede รจ un dono, ma la misura della nostra fede si prova anche da quanto siamo capaci di comunicarla3. Ogni battezzato รจ missionario della Buona Novella innanzitutto con la sua vita, con il suo lavoro e con la sua gioiosa e convinta testimonianza. La pastoralitร sana รจ una virtรน indispensabile specialmente per ogni sacerdote. ร lโimpegno quotidiano di seguire il Buon Pastore, che si prende cura delle sue pecorelle e dร la sua vita per salvare la vita degli altri. ร la misura della nostra attivitร curiale e sacerdotale. Senza queste due ali non potremo mai volare e nemmeno raggiungere la beatitudine del โservo fedeleโ (cfr Mt 25,14-30).
2. Idoneitร e sagacia. Lโidoneitร richiede lo sforzo personale di acquistare i requisiti necessari e richiesti per esercitare al meglio i propri compiti e attivitร , con lโintelletto e lโintuizione. Essa รจ contro le raccomandazioni e le tangenti. La sagacia รจ la prontezza di mente per comprendere e affrontare le situazioni con saggezza e creativitร . Idoneitร e sagacia rappresentano anche la risposta umana alla grazia divina, quando ognuno di noi segue quel famoso detto: โfare tutto come se Dio non esistesse e, in seguito, lasciare tutto a Dio come se io non esistessiโ. ร il comportamento del discepolo che si rivolge al Signore tutti i giorni con queste parole della bellissima Preghiera Universale attribuita a Papa Clemente XI: ยซGuidami con la tua sapienza, reggimi con la tua giustizia, incoraggiami con la tua bontร , proteggimi con la tua potenza. Ti offro, o Signore: i pensieri, perchรฉ siano diretti a te; le parole, perchรฉ siano di te; le azioni, perchรฉ siano secondo te; le tribolazioni, perchรฉ siano per teยป4.
3. Spiritualitร e umanitร . La spiritualitร รจ la colonna portante di qualsiasi servizio nella Chiesa e nella vita cristiana. Essa รจ ciรฒ che alimenta tutto il nostro operato, lo sorregge e lo protegge dalla fragilitร umana e dalle tentazioni quotidiane. Lโumanitร รจ ciรฒ che incarna la veridicitร della nostra fede. Chi rinuncia alla propria umanitร rinuncia a tutto. Lโumanitร รจ ciรฒ che ci rende diversi dalle macchine e dai robot che non sentono e non si commuovono. Quando ci risulta difficile piangere seriamente o ridere appassionatamente โ sono due segni โ allora รจ iniziato il nostro declino e il nostro processo di trasformazione da โuominiโ a qualcosโaltro. Lโumanitร รจ il saper mostrare tenerezza e familiaritร e cortesia con tutti (cfr Fil 4,5). Spiritualitร e umanitร , pur essendo qualitร innate, tuttavia sono potenzialitร da realizzare interamente, da raggiungere continuamente e da dimostrare quotidianamente.
4. Esemplaritร e fedeltร . Il beato Paolo VI ricordรฒ alla Curia โ nel โ63 โ ยซla sua vocazione allโesemplaritร ยป5. Esemplaritร per evitare gli scandali che feriscono le anime e minacciano la credibilitร della nostra testimonianza. Fedeltร alla nostra consacrazione, alla nostra vocazione, ricordando sempre le parole di Cristo: ยซChi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importantiยป (Lc 16,10) e ยซChi invece scandalizzerร uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! ร inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!ยป (Mt 18,6-7).
5. Razionalitร e amabilitร . La razionalitร serve per evitare gli eccessi emotivi e lโamabilitร per evitare gli eccessi della burocrazia e delle programmazioni e pianificazioni. Sono doti necessarie per lโequilibrio della personalitร : ยซIl nemico โ e cito santโIgnazio unโaltra volta, scusatemi โ osserva bene se unโanima รจ grossolana oppure delicata; se รจ delicata, fa in modo di renderla delicata fino allโeccesso, per poi maggiormente angosciarla e confonderlaยป6. Ogni eccesso รจ indice di qualche squilibrio, sia lโeccesso nella razionalitร , sia nellโamabilitร .
6. Innocuitร e determinazione. Lโinnocuitร che ci rende cauti nel giudizio, capaci di astenerci da azioni impulsive e affrettate. ร la capacitร di far emergere il meglio da noi stessi, dagli altri e dalle situazioni agendo con attenzione e comprensione. ร il fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te (cfr Mt 7,12 e Lc 6,31). La determinazione รจ lโagire con volontร risoluta, con visione chiara e con obbedienza a Dio, e solo per la legge suprema della salus animarum (cfr CIC, can. 1725).
7. Caritร e veritร . Due virtรน indissolubili dellโesistenza cristiana: โfare la veritร nella caritร e vivere la caritร nella veritร โ (cfr Ef 4,15)7. Al punto che la caritร senza veritร diventa ideologia del buonismo distruttivo e la veritร senza caritร diventa โgiudiziarismoโ cieco.
8. Onestร e maturitร . Lโonestร รจ la rettitudine, la coerenza e lโagire con sinceritร assoluta con noi stessi e con Dio. Chi รจ onesto non agisce rettamente soltanto sotto lo sguardo del sorvegliante o del superiore; lโonesto non teme di essere sorpreso, perchรฉ non inganna mai colui che si fida di lui. Lโonesto non spadroneggia mai sulle persone o sulle cose che gli sono state affidate da amministrare, come il ยซservo malvagioยป (Mt 24,48). Lโonestร รจ la base su cui poggiano tutte le altre qualitร . Maturitร รจ la ricerca di raggiungere lโarmonia tra le nostre capacitร fisiche, psichiche e spirituali. Essa รจ la meta e lโesito di un processo di sviluppo che non finisce mai e che non dipende dallโetร che abbiamo.
[ads2]9. Rispettositร e umiltร . La rispettositร รจ la dote delle anime nobili e delicate; delle persone che cercano sempre di dimostrare rispetto autentico agli altri, al proprio ruolo, ai superiori e ai subordinati, alle pratiche, alle carte, al segreto e alla riservatezza; le persone che sanno ascoltare attentamente e parlare educatamente. Lโumiltร invece รจ la virtรน dei santi e delle persone piene di Dio, che piรน crescono nellโimportanza piรน cresce in loro la consapevolezza di essere nulla e di non poter fare nulla senza la grazia di Dio (cfr Gv 15,8).
10. โDoviziositร โ โ io ho il vizio dei neologismi โ e attenzione. Piรน abbiamo fiducia in Dio e nella sua provvidenza piรน siamo doviziosi di anima e piรน siamo aperti nel dare, sapendo che piรน si dร piรน si riceve. In realtร , รจ inutile aprire tutte le Porte Sante di tutte le basiliche del mondo se la porta del nostro cuore รจ chiusa allโamore, se le nostre mani sono chiuse al donare, se le nostre case sono chiuse allโospitare e se le nostre chiese sono chiuse allโaccogliere. Lโattenzione รจ il curare i dettagli e lโoffrire il meglio di noi e il non abbassare mai la guardia sui nostri vizi e mancanze. San Vincenzo deโ Paoli pregava cosรฌ: โSignore, aiutami ad accorgermi subito: di quelli che mi stanno accanto, di quelli che sono preoccupati e โdisorientati, di quelli che soffrono senza mostrarlo, di quelli che si sentono isolati senza volerloโ.
11. Impaviditร e prontezza. Essere impavido significa non lasciarsi impaurire di fronte alle difficoltร , come Daniele nella fossa dei leoni, come Davide di fronte a Golia; significa agire con audacia e determinazione e senza tiepidezza ยซcome un buon soldatoยป (2 Tm 2,3-4); significa saper fare il primo passo senza indugiare, come Abramo e come Maria. Invece la prontezza รจ il saper agire con libertร e agilitร senza attaccarsi alle cose materiali che passano. Dice il salmo: ยซAlla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuoreยป (Sal 61,11). Essere pronto vuol dire essere sempre in cammino, senza mai farsi appesantire accumulando cose inutili e chiudendosi nei propri progetti, e senza farsi dominare dallโambizione.
12. E finalmente affidabilitร e sobrietร . Affidabile รจ colui che sa mantenere gli impegni con serietร e attendibilitร quando รจ osservato ma soprattutto quando si trova solo; รจ colui che irradia intorno a sรฉ un senso di tranquillitร perchรฉ non tradisce mai la fiducia che gli รจ stata accordata. La sobrietร โ ultima virtรน di questo elenco non per importanza โ รจ la capacitร di rinunciare al superfluo e di resistere alla logica consumistica dominante. La sobrietร รจ prudenza, semplicitร , essenzialitร , equilibrio e temperanza. La sobrietร รจ guardare il mondo con gli occhi di Dio e con lo sguardo dei poveri e dalla parte dei poveri. La sobrietร รจ uno stile di vita8 che indica il primato dellโaltro come principio gerarchico ed esprime lโesistenza come premura e servizio verso gli altri. Chi รจ sobrio รจ una persona coerente ed essenziale in tutto, perchรฉ sa ridurre, recuperare, riciclare, riparare e vivere con il senso della misura.
Cari fratelli,
la misericordia non รจ un sentimento passeggero, ma รจ la sintesi della Buona Notizia, รจ la scelta di chi vuole avere i sentimenti del Cuore di Gesรน9, di chi vuol seguire seriamente il Signore che ci chiede: ยซSiate misericordiosi come il Padre vostroยป (Lc 6,36; cfr Mt 5,48). Afferma padre Ermes Ronchi: ยซMisericordia: scandalo per la giustizia, follia per lโintelligenza, consolazione per noi debitori. Il debito di esistere, il debito di essere amati si paga solo con la misericordiaยป.
Dunque, sia la misericordia a guidare i nostri passi, a ispirare le nostre riforme, a illuminare le nostre decisioni. Sia essa la colonna portante del nostro operare. Sia essa a insegnarci quando dobbiamo andare avanti e quando dobbiamo compiere un passo indietro. Sia essa a farci leggere la piccolezza delle nostre azioni nel grande progetto di salvezza di Dio e nella maestositร e misteriositร della sua opera.
Per aiutarci a capire questo, lasciamoci incantare dalla preghiera stupenda che viene comunemente attribuita al Beato Oscar Arnulfo Romero, ma che fu pronunciata per la prima volta dal Cardinale John Dearden:
Ogni tanto ci aiuta il fare un passo indietro e vedere da lontano.
Il Regno non รจ solo oltre i nostri sforzi, รจ anche oltre le nostre visioni.
Nella nostra vita riusciamo a compiere solo una piccola parte
di quella meravigliosa impresa che รจ lโopera di Dio.
Niente di ciรฒ che noi facciamo รจ completo.
Che รจ come dire che il Regno sta piรน in lร di noi stessi.
Nessuna affermazione dice tutto quello che si puรฒ dire.
Nessuna preghiera esprime completamente la fede.
Nessun credo porta la perfezione.
Nessuna visita pastorale porta con sรฉ tutte le soluzioni.
Nessun programma compie in pieno la missione della Chiesa.
Nessuna meta nรฉ obbiettivo raggiunge la completezza.
Di questo si tratta:
noi piantiamo semi che un giorno nasceranno.
Noi innaffiamo semi giร piantati, sapendo che altri li custodiranno.
Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperร .
Mettiamo il lievito che moltiplicherร le nostre capacitร .
Non possiamo fare tutto,
perรฒ dร un senso di liberazione lโiniziarlo.
Ci dร la forza di fare qualcosa e di farlo bene.
Puรฒ rimanere incompleto, perรฒ รจ un inizio, il passo di un cammino.
Una opportunitร perchรฉ la grazia di Dio entri
e faccia il resto.
Puรฒ darsi che mai vedremo il suo compimento,
ma questa รจ la differenza tra il capomastro e il manovale.
Siamo manovali, non capomastri,
servitori, non messia.
Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene.
E con questi pensieri, con questi sentimenti, vi auguro un buon e santo Natale, e vi chiedo di pregare per me. Grazie.
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[1] โEsercizi Spirituali, 315.
2 Serm. 207, 1: PL 38, 1042.
3 ยซLa missionarietร non รจ solo una questione di territori geografici, ma di popoli, di culture e di singole persone, proprio perchรฉ i โconfini” della fede non attraversano solo luoghi e tradizioni umane, ma il cuore di ciascun uomo e di ciascuna donna, Il Concilio Vaticano II ha sottolineato in modo speciale come il compito missionario, il compito di allargare i confini della fede, sia proprio di ogni battezzato e di tutte le comunitร cristianeยป (Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2013, 2).
4 Missale Romanum, ed. 2002.
5 Discorso alla Curia Romana, 21 settembre 1963: AAS 55 (1963), 793-800.
6 โIgnazio di Loyola, Esercizi Spirituali 349.
7 โยซLa caritร nella veritร , di cui Gesรน Cristo sโรจ fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, โcon la sua morte e risurrezione, รจ la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e โdellโumanitร intera [โฆ] ร una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Veritร assolutaยป (Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 29 giugno 2009, โโ1: AAS 101 [2009], 641). Perciรฒ occorre ยซconiugare la caritร con la veritร non solo nella direzione, segnata da san Paolo, della โโโveritas in caritateโ (Ef 4,15), ma anche in quella, inversa e complementare, della โcaritas in โveritateโ. La veritร va cercata, trovata ed espressa nellโโeconomiaโ della caritร , ma la caritร a sua โvolta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della veritร ยป (ibid., 2).โ
8 Uno stile di vita improntato alla sobrietร restituisce allโuomo ยซquellโatteggiamento disinteressato, gratuito, estetico che nasce dallo stupore per lโessere e per la bellezza, il quale fa leggere nelle cose visibili il messaggio del Dio invisibile che le ha createยป (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 37); cfr AA.VV., Nuovi stili di vita nel tempo della globalizzazione, Fondaz. Apostolicam actuositatem, Roma 2002.
9 Giovanni Paolo II, Angelus del 9 luglio 1989: ยซLโespressione โCuore di Gesรนโ richiama subito alla mente lโumanitร di Cristo, e ne sottolinea la ricchezza dei sentimenti, la compassione verso gli infermi; la predilezione per i poveri; la misericordia verso i peccatori; la tenerezza verso i bambini; la fortezza nella denuncia dellโipocrisia, dellโorgoglio, della violenza; la mansuetudine di fronte agli oppositori; lo zelo per la gloria del Padre e il giubilo per i suoi disegni di grazia, misteriosi e provvidentiโฆ richiama poi la tristezza di Cristo per il tradimento di Giuda, lo sconforto per la solitudine, lโangoscia dinanzi alla morte, lโabbandono filiale e obbediente nelle mani del Padre. E dice soprattutto lโamore che sgorga inarrestabile dal suo intimo: amore infinito verso il Padre e amore senza limiti verso lโuomoยป.
