E’ online il Sussidio Liturgico Avvento-Natale 2015

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sussidio

โ€œSiamo chiamati a vivere il nuovo anno liturgico, riscoprendo tutta la forza del desiderio con cui lโ€™umanitร  grida a Dio โ€“ ecco il tempo di Avvento โ€“ e tutta la forza della caritร  con cui Dio si fa nostro fratello, perchรฉ anche noi possiamo essere in comunione con lui, come celebreremo nel tempo di Nataleโ€.

[ads2]Con queste parole, Mons. Galantino introduce il Sussidio, curato dallโ€™Ufficio Liturgico Nazionale, e disponibile online. In sintonia con lโ€™Anno giubilare e sulla scorta delle parole che Papa Francesco ha rivolto alla Chiesa italiana in occasione del Convegno di Firenze, a far da filo conduttore del tempo di Avvento-Natale รจ stata scelta la parola di S. Paolo: โ€œIl Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nellโ€™amoreโ€. Come commenta il Segretario generale della Cei, โ€œDio stesso รจ la fonte dellโ€™amore e della misericordia; Egli stesso ci innesta nel mistero della sua caritร  e ci fa crescere in esso. Prima ancora che noi possiamo interrogarci sui nostri doveri, sulle nostre responsabilitร , avvertiamo la forza di crescita che viene da Dio stesso. Lui dunque ci costituisce come annunciatori della misericordia, nellโ€™anno del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco, che proprio nel tempo di Avvento comincerร  nelle nostre Chiese particolariโ€.

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Presentazione di S.E. Mons. Nunzio Galantino

Dio โ€“ che รจ ยซlโ€™essere di cui non si puรฒ pensare il maggioreยป, come diceva santโ€™Anselmo, il Deus semper maior di santโ€™Ignazio di Loyola โ€“ diventa sempre piรน grande di sรฉ stesso abbassandosi. Se non ci abbassiamo non potremo vedere il suo volto. Non vedremo nulla della sua pienezza se non accettiamo che Dio si รจ svuotato. E quindi non capiremo nulla dellโ€™umanesimo cristiano e le nostre parole saranno belle, colte, raffinate, ma non saranno parole di fede.
(Papa Francesco – Discorso iniziale del Convegno della Chiesa italiana – Firenze, 10 novembre 2015)

Una carica di entusiasmo
โ€œIl Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nellโ€™amoreโ€: anche noi, come i Tessalonicesi, siamo sorpresi, forse anche un poโ€™ scossi, dalla carica ย propositiva e piena di entusiasmo dellโ€™Apostolo. Senza nascondere i problemi, di cui parla in altre sezioni della lettera, san Paolo colloca al centro del suo messaggio una parola che รจ insieme annuncio evangelico e benedizione. Dio stesso รจ la fonte dellโ€™amore e della misericordia; Egli stesso ci innesta nel mistero della sua caritร  e ci fa crescere in esso. Prima ancora che noi possiamo interrogarci sui nostri doveri, sulle nostre responsabilitร , avvertiamo la forza di crescita che viene da Dio stesso. Lui dunque ci costituisce come annunciatori della misericordia, nellโ€™anno del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco, che proprio nel tempo di Avvento comincerร  nelle nostre Chiese particolari.
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In sintonia con il Giubileo e con il Convegno di Firenze
La parola dellโ€™Apostolo, che ascoltiamo nella prima Domenica di Avvento, รจ stata dunque scelta come ispirazione-guida di tutto il tempo di Avvento e Natale; oltre che la sua consonanza con la particolare ricorrenza del Giubileo, si รจ valorizzato anche il legame con il decennio dedicato allโ€™educazione, e con il tema del Convegno di Firenze.
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Siamo chiamati a โ€œcrescereโ€: Dio stesso ci educa, ci plasma a immagine della sua caritร . Dallโ€™azione divina deriva una immagine di uomo e donna, di umanitร  rinnovata, che nel dialogo con la cultura e con la storia conduce a un โ€nuovo umanesimoโ€. Il processo di crescita e rinnovamento non puรฒ mai dirsi concluso: san Paolo lo precisa usando i verbi โ€œcrescere e sovrabbondareโ€. Non avremo mai esaurito la conoscenza del mare infinito della misericordia di Dio.
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Anche il Papa lo ha ricordato nel discorso iniziale del Convegno di Firenze:

ยซla nostra fede รจ rivoluzionaria per un impulso che viene dallo Spirito Santo. Dobbiamo seguire questo impulso per uscire da noi stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesรน. Qualsiasi vita si decide sulla capacitร  di donarsi. รˆ lรฌ che trascende sรฉ stessa, che arriva ad essere fecondaยป.

Il mare infinito della misericordia
Emerge una tensione positiva. Dalle parole dellโ€™Apostolo deriva un atteggiamento particolare: quello di chi โ€œdimentico del passato, e proteso verso il futuroโ€ (cf. Fil 3,13 qui nella versione precedente) comincia, senza fermarsi, a โ€œcorrere la buona corsaโ€ (cf. Fil 3,14). Non ci si sofferma sulle difficoltร , sui problemi del passato, sulle opinioni contrarie, ma si invita a cogliere tutta la potenza del dinamismo con cui Dio ci fa entrare nel cuore della sua caritร  e misericordia, per condividerla con tutti. Il giubileo della misericordia non avrร  qualcosa da dire solo nel momento in cui si potrร  chiedere il perdono di Dio (anche se tutti saremo chiamati a farlo, e ne avvertiremo profondamente il bisogno). Il momento decisivo sarร  quando, ricevuto il perdono e invertita la rotta negativa, ย cominceremo, per grazia, un percorso nuovo. Solo allora scopriremo che non abbiamo mai finito di esplorare la bellezza della grazia, dellโ€™amore, della misericordia di Dio, per la quale le nostre parole restano solo deboli segnali. Lโ€™esperienza dei santi mostra cosa avviene quando si entra in un simile percorso: fino al termine della vita non si รจ mai finito di crescere nellโ€™amore, non si รจ mai sovrabbondato fino al punto da colmare la misura,
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Anche papa Francesco esorta a vivere secondo la stessa dinamica di crescita, senza rigiditร  e chiusure:

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ยซLa riforma della Chiesa poi โ€“ e la Chiesa รจ semper reformanda โ€“ รจ aliena dal pelagianesimo. Essa non si esaurisce nellโ€™ennesimo piano per cambiare le strutture. Significa invece innestarsi e radicarsi in Cristo lasciandosi condurre dallo Spirito. Allora tutto sarร  possibile con genio e creativitร . La Chiesa italiana si lasci portare dal suo soffio potente e per questo, a volte, inquietante. Assuma sempre lo spirito dei suoi grandi esploratori, che sulle navi sono stati appassionati della navigazione in mare aperto e non spaventati dalle frontiere e delle tempesteยป.

Cosรฌ siamo chiamati a vivere il nuovo anno liturgico, riscoprendo tutta la forza del desiderio con cui lโ€™umanitร  grida a Dio (tempo di Avvento), e tutta la forza della caritร  con cui Dio si fa nostro fratello, perchรฉ anche noi possiamo essere in comunione con lui (tempo di Natale).
Invoco su tutti voi e sulle vostre comunitร  la grazia, la misericordia e la benedizione del Signore: Egli vi faccia โ€œcrescere e sovrabbondare nellโ€™amoreโ€.

+ Nunzio Galantino
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana

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