Lectio Divina al Vangelo del 27 settembre 2015 – Monastero Matris Domini

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Lectio Divina al Vangelo di domenica 27 settembre 2015 preparata dalle Monache dell’Ordine dei Predicatori del Monastero Matris Domini di Bergamo.

XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Dal Vangelo secondo Marco

[ads2]In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป. Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non c’รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noi.
Chiunque infatti vi darร  da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร  io vi dico, non perderร  la sua ricompensa.
Chi scandalizzerร  uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala: รจ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichรฉ con le due mani andare nella Geรจnna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti รจ motivo di scandalo, taglialo: รจ meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichรฉ con i due piedi essere gettato nella Geรจnna. E se il tuo occhio ti รจ motivo di scandalo, gettalo via: รจ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichรฉ con due occhi essere gettato nella Geรจnna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 27 settembre – 03 ottobre 2015
  • Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Collocazione del brano

Il brano di Va ngelo di questa domenica segue immediatamente quello di domenica scorsa. Comincia qui una piccola raccolta di insegnamenti di Gesรน di diversa natura. Il tema dominante sembra essere lโ€™appartenenza alla comunitร  e la sollecitudine verso i membri piรน piccoli e piรน deboli. Per questo motivo alcuni studiosi hanno denominato questo brano โ€œpiccolo catechismo della comunitร โ€.

Lectio

In quel tempo, 38 Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป.

Un uomo scacciava i demoni nel nome di Gesรน. Era normale che i taumaturghi compissero le loro azioni di guarigione invocando il nome di qualcuno che fosse ritenuto abbastanza potente da compi ere il miracolo. Per esempio alcuni taumaturghi giudei invocavano il re Salomone. Gesรน, poichรฉ era Dio , aveva in sรฉ la potenza di compiere i miracoli e non aveva bisogno di invocare nessuno . Piรน tardi anche i suoi discepoli , come รจ narrato negli Atti degl i Apostoli , compiranno miracoli nel suo nome . Il fatto che qualcuno compisse esorcismi invocando il nome di Gesรน durante la sua vita terrena era sintomo che Egli era giร  stimato e considerato almeno un grande taumaturgo. Questo โ€œesorcista stranieroโ€ perรฒ non faceva parte del gruppo dei discepoli di Gesรน. Le parole di Giovanni sono molto eloquenti โ€œvolevamo impedirglielo perchรฉ non ci seguiva โ€. Il gruppo dei discepoli si sente ormai come una casta privilegiata, che ha diritto ad avere lโ€™escl usiva su certe attivitร . Questo atteggiamento puรฒ essere ascritto al carattere irruente dellโ€™apostolo Giovanni (lui e il fratello Giacomo erano stati soprannominati da Gesรน figli del tuono, Mc 3,17 , si veda anche Lc 9,54 ). Oppure si tratta del riflesso di una difficoltร  presente nella c omunitร  dellโ€™evangelista Marco.

39 Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non c’รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di m e: 40 chi non รจ contro di noi รจ per noi.

Gesรน ridimensiona le pretese di Giovanni e dei suoi discepoli. Compiere i miracoli nel nome di Gesรน รจ giร  aver riconosciuto la sua autoritร , รจ giร  essere stati visitati dallo Spirito Santo (lo dirร  anche Paolo: โ€œNessuno puรฒ dire Gesรน รจ il Signore se non so tto lโ€™azione dello Spirito Santo, 1Cor 12,3). Altri esorcisti cercarono di cacciare i demoni nel nome di Gesรน e di Paolo e fecero una brutta fine (cf. At. 19 – 11,17). La comunitร  dei credenti in Cristo รจ molto piรน grande del ristretto gruppo dei discepoli e Gesรน invita i suoi a non rinchiudersi in una mentalitร  chiusa e settaria.

41 Chiunque infatti vi darร  da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร  io vi dico, non perderร  la sua ricompensa.

Gesรน dunque suggerisce un attegg iamento accogliente verso tutti coloro che non si presentino apertamente come nemici. Non รจ possibile pensare a tutti gli estranei come a nemici, poichรฉ prima o poi i discepoli avranno bisogno di loro, anche solo per un bicchiere di acqua. Chi accoglierร  nel nome di Gesรน riceverร  la sua ricompensa. Il termine ricompensa รจ lโ€™equivalente del salario di cui si parla nella parabola degli operai chiamati alle diverse ore del giorno (Mt 20,1 – 16). La vera ricompensa รจ la vita eterna. Anche in questo versetto ritorna il nome di Gesรน. Lโ€™evangelista sembra ricordarci che la cosa fondamentale รจ ricono scere il nome di Gesรน, la sua autoritร , lโ€™entrare in comunione con Lui.

42 Chi scandalizzerร  uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.

Lโ€™attenzione di Ges รน si sposta poi sui โ€œpiccoliโ€. Nei loro confronti i discepoli devono stare bene attenti a non scandalizzarli. Lo scandalo nelle Scritture ha un significato specifico: significa laccio, inciampo, causa di caduta. Lo scandalo รจ ciรฒ che provoca la caduta, in particolare la caduta della fede. Il verbo scandalizzare si trova nei Vangeli in tutte e tre le forme .

  • Al passivo รจ il venire scandalizzati e non riuscire a compiere lโ€™atto di fede. Gli abitanti di Nazareth in Mc 6,3 subiscono scandalo da Gesรน perchรฉ non sanno accettare che il loro compaesano parli con sapienza e compia miracoli.
  • Alla forma media (riflessiva) scandalizzarsi indica lโ€™atto di rinnegare la fede. Di quanti si scandalizzano e rinnegano la fede a l sopraggiungere di qualche tribolazione ci parla Gesรน nella spiegazione della parabola del seminatore (Mc 4,17 : il verbo usato รจ proprio scandalizzarsi, ma la traduzione italiana lo ha reso con un venir meno).
  • Alla forma attiva significa avere un atteggiamento che possa provocare in altri il rifiuto della fede.

I โ€œpiccoli che credonoโ€ quindi vanno tenuti al sicuro da quanti possano confonderli, poichรฉ sono ancora deboli nella fede e il cattivo esempio di qualche fratello potrebbe indurli ad abbando nare la comunitร . Per chi scandalizza un fratello piรน piccolo il giudizio di Gesรน รจ tremendo. Egli lo esprime con un iperbole: la sorte di chi viene fatto annegare nel mare con una macina al collo รจ senza dubbio migliore . Qui la macina viene denominata ma cina dโ€™asino, perchรฉ era la grossa pietra che stava nella parte superiore della macina e che veniva appunto fatta girare dallโ€™asino . Nei versetti seguenti si viene a sapere quale sia la punizione per chi dร  scandalo.

43 Se la tua mano ti รจ motivo di scand alo, tagliala: รจ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichรฉ con le due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile . [ 44 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue].

Vediamo dunque ciรฒ che aspetta coloro che danno scandalo . Si puรฒ intendere questo discorso in due modi:

  • lo scandalo che viene dato da un membro della comunitร ,
  • le azioni o le situazioni della vita di una singola persona che la possono scandalizzare, ossia farla rinunciare alla fede.

Nel primo caso la persona che dร  scandalo alla comunitร  deve esserne allontanata decisamente. La stessa decisione deve essere presa da ogni singola persona davanti a ciรฒ che puรฒ far vacillare la propria fede. Il vero scandalo nasce dalle nostre azioni, dai nostri desider i, ecco perchรฉ Gesรน parla di mano, piede ed occhio. Secondo la mentalitร  ebraica le parti del corpo sono la sede dei diversi istinti umani. La mano in particolare รจ la sede delle azioni, molto spesso la mano viene descritta nel versare sangu e innocente (Si r 6,18). La Geenna era la valle di Hinnon, a sud di Gerusalemme, di cui si parla giร  in Giosuรจ 15,8. Allโ€™epoca dei re Ahas e Manasse, la zona cadde in discredito poichรฉ vi si sacrificavano figli e figlie agli dei, โ€œfacendoli passare per il fuocoโ€ (2Re 23,1 0). Poichรฉ la contaminazione veniva considerata troppo grande, la zona fu poi adibita a inceneritore per i rifiuti e le carogne degli animali. Era opinione comune che in questa โ€œfossa maledettaโ€ ci sarebbe stato il castigo finale. Quindi era meglio perdere una parte sola del corpo piuttosto che perdere tutto il corpo e tutta lโ€™anima nel fuoco del giudizio finale. Il versetto 44 e il 46 sono presenti solo in alcuni manoscritti e ripetono il v. 48, โ€œdove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueโ€. Si pensa siano stati introdotti in epoca piรน recente, probabilmente per favorire la ripetizione di questo brano di Vangelo . Per questo motivo non sono riportati (se non in nota) nelle moderne edizioni della Bibbia.

45 E se il tuo piede ti รจ motivo di scandalo, taglialo: รจ meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichรฉ con i due piedi essere gettato nella Geenna , [ 46 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue].

Lo stesso discorso vale per il piede . Il piede in questo brano รจ sim bolo delle scelte che lโ€™uomo compie. Sono i piedi che ti portano sulla via (giusta o sbagliata) che hai deciso di intraprendere.

47 E se il tuo occhio ti รจ motivo di scandalo, gettalo via: รจ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzic hรฉ con due occhi essere gettato nella Geenna,

Infine viene preso in considerazione lโ€™occhio.Nellโ€™Antico Testamento spesso lโ€™occhio esprime il desiderio della persona, quando guarda una cosa o una persona insistentemente per farla propria. Anche per lโ€™occhio che scandalizza vale lo stesso discorso, si nota qui la ripetizione molto usata nei libri sapienziali della Bibbia.

48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueยป.

Questa affermazione chiude il libro di Isaia (66,24) allโ€™interno di una profezia per lโ€™avvenire . Isaia prevede nuovi cieli e nuova terra, in cui tutti i popoli aderiranno al Signore, saliranno al tempio del Signore (a Gerusalemme) e lo adoreranno. Uscendo dal tempio vedranno coloro che si sono ribellati a Dio soffrire i l supplizio continuo del verme e del fuoco. Questa indicazione suggerisce in modo esplicito il riferimento alla Geenna che si trova appunto allโ€™esterno della cittร  santa. Le due immagini del verme e del fuoco sono molto usate nellโ€™Antico Testamento per indicare i l castigo di chi non accetta il Signore e come simbolo di dissoluzione. Il verme รจ lโ€™agente di decomposizione del corpo umano e il fuoco veniva utilizzato spesso per la distruzione dei cadaveri . Il giudizio di Gesรน รจ molto duro. Non si tratta di disprezzo per il corpo umano, nรฉ di un invito alle automutilazioni, ma di un insegnamento forte contro le occasioni che possono distogliere gli uomini dal loro vero bene .

Meditatio

  • Qual รจ il mio atteggiamento verso coloro che, pur non essendomi ostili, non fanno parte della mia ristretta cerchia di amici?
  • Quali sono le persone piccole nella fede che conosco?
  • Quali sono le situazioni che possono provocare il mio allontanamento dalla fede? Come agisco nei loro confronti?

Orazione

(colletta della 26 a domenica del tempo ordinario)

O Dio, tu non privasti mai il tuo popolo della voce dei profeti; effondi il tuo Spirito sul nuovo Israele, perchรฉ ogni uomo sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli dell a terra siano annunziate le meraviglie del tuo amore. Per il nostro Signore Gesรน Cristo…

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