Commento al Vangelo del 20 settembre 2015 – mons. Angelo Sceppacerca

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Il commento di mons. Angelo Sceppacerca al Vangello della XXV domenica del Tempo ordinario, domenica 20 settembre 2015.

In questa parte del racconto di Marco si vede bene come tra Gesรน e i discepoli ci sia una profonda distanza; i discorsi del Maestro non vengono compresi, o in modo inadeguato. Pietro, dopo aver dichiarato la fede in Gesรน, lo rimprovera quando ascolta lโ€™annuncio della passione; i discepoli discutono su chi รจ il piรน grande di loro; Giacomo e Giovanni chiedono di avere i posti a fianco di Gesรน; i discepoli non riescono a guarire un epilettico, poi scacciano dei bambini che Gesรน, invece li addita come condizione per entrare nel Regno. Eโ€™ evidente che la logica di Dio รจ diversa โ€“ altra โ€“ dalla nostra. Occorre che Gesรน spieghi e faccia comprendere.

[ads2]In casa, Gesรน conversa con i discepoli
; le sue parole โ€“ i โ€œdetti di Gesรนโ€ โ€“ scrivono la regola della nuova comunitร  che inizia con quel gruppo. Prima viene lโ€™annuncio della passione, poi alcuni contenuti della sequela; la prima non รจ compresa e Gesรน deve sempre tornare a spiegare come alla sua vera umanitร  (โ€œil Figlio dellโ€™uomoโ€) รจ legato il destino di morte e resurrezione (โ€œuna volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร โ€). La sua morte รจ cosa reale. Sembrerebbe una sconfitta, ma la missione di Gesรน รจ feconda: il gruppo di discepoli porterร  il messaggio di Cristo, la sua presenza risorta e viva.

Gesรน si siede nella casa
โ€“ intimitร , delicatezza e calore familiare โ€“ e colloquia con i suoi; non li rimprovera, ma insegna la direzione pasquale della vita, il modo nuovo di essere primi. E lโ€™abbraccio al bambino spiega come lโ€™accoglienza di qualunque piccolo sia accettazione di Lui e del Padre.

Eโ€™ un grande insegnamento
che unisce lโ€™essere primi (come servizio) e lโ€™accoglienza di un bambino. Gesรน unisce due profonditร : il servizio ci fa primi e dietro un bambino cโ€™รจ Lui stesso. Essere primi รจ accettare che Dio si รจ fatto cosรฌ piccolo e servo da nascondersi in loro. Noi, che siamo piccoli, desideriamo apparire grandi, aspiriamo ad essere i primi, mentre Dio, che รจ davvero grande, non teme di abbassarsi e farsi ultimo. Anche il vangelo, oggi come allora, deve essere annunciato e testimoniato sino ai confini della terra. Come รจ possibile? Il dono di Dio si comunica per strade non comprensibili e forse neppure accettabili umanamente.

Al centro del discorso cโ€™รจ lโ€™idea di Dio
. Pensarlo come essere supremo, impassibile, assolutamente lontano e โ€œaltroโ€ da noi, รจ proiettare la nostra spasmodica ricerca del potere. Se giร  con Israele Dio si รจ mostrato tuttโ€™altro che impassibile, ma piegato sulle sue vicende, questo si mostra e si compie definitivamente e sorprendentemente nel Figlio suo, Gesรน Cristo, nel Crocifisso Risorto.

Anche la santitร  cristiana non รจ la potenza dellโ€™eroe straordinario, ma lโ€™umiltร  e la mitezza di chi si fa piccolo per il Regno, secondo lโ€™immagine eloquente del bambino posto in mezzo e abbracciato. Questo bambino รจ il segno di Lui, il segno del Padre che lo ha mandato, il segno della piccolezza di Dio, di un crocifisso tra i malfattori. Accoglierlo dice che tutto ciรฒ รจ dono, offerto e ricevuto. Tutto il resto del Vangelo sarร  chiarore e dilatamento di questo.

Mons. Angelo Sceppacerca

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XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 20 – 26 Settembre 2015
  • Tempo Ordinario XXV, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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