Commento al Vangelo di domenica 6 settembre 2015 – p. Enzo Bianchi

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Effatร , apriti!

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidรฒne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป.

Fonte: LaSacraBibbia.net

il commento al Vangelo di Enzo Bianchi

Gesรน lascia la regione di Tiro e, passando attraverso il territorio di Sidone, va oltre il lago di Tiberiade, nel territorio della Decapoli. Il suo viaggiare fuori della Galilea, della terra santa, in regioni abitate da pagani, ha un preciso significato: Gesรน non fa il missionario in mezzo ai pagani, perchรฉ secondo la volontร  del Padre la sua missione รจ rivolta al popolo di Israele, il popolo delle alleanze e delle benedizioni; ma con questo lambire o attraversare velocemente terre impure, vuole quasi profetizzare ciรฒ che avverrร  dopo la sua morte, quando i suoi discepoli si rivolgeranno alle genti.

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[ads2]Attorniato da dodici uomini e da alcune donne, Gesรน fa strada insegnando ai discepoli e vivendo un essere in disparte rispetto alle folle della Galilea, il che permette a lui e al suo gruppo una certa vita raccolta, intima, piรน adatta alla formazione e a una piรน efficace trasmissione della parola di Dio. In questa terra pagana Gesรน aveva giร  guarito la figlia di una donna siro-fenicia, cioรจ realmente e pienamente pagana, dopo aver opposto un iniziale rifiuto che perรฒ non aveva placato lโ€™insistenza della donna: sua figlia era stata liberata dal male che la attanagliava, dietro al quale stava una forza demoniaca (cf. Mc 7,24-30). Ora gli viene presentato un sordo balbuziente, con la preghiera che egli compia il gesto che comunica la benedizione, le energie salutari di Dio: lโ€™imposizione delle mani. Questโ€™uomo sperimenta una menomazione fisica che รจ anche simbolica, vera immagine della condizione dei pagani: รจ sordo alla parola di Dio, che non puรฒ ascoltare perchรฉ a lui non รจ rivolta, ed รจ balbuziente perchรฉ tenta di lodare, di confessare Dio, ma non ci riesce pienamente. Ma รจ soprattutto un uomo menomato nelle facoltร  della comunicazione: non puรฒ parlare chiaramente a un altro nรฉ puรฒ ascoltarlo.

Gesรน incontra dunque anche questโ€™uomo. Volendo liberarlo dal male, lo porta in disparte, lontano dalla folla, e con le sue mani agisce su quel corpo altro dal suo, il corpo di un uomo malato. Gli pone le dita negli orecchi, quasi per aprirli, per circonciderli e renderli capaci di ascolto, sicchรฉ questโ€™uomo รจ reso come il servo del Signore descritto da Isaia: un uomo al quale Dio apre gli orecchi ogni mattina, in modo che possa ascoltare senza ostacoli la sua parola (cf. Is 50,4-5). Poi Gesรน prende con le dita un poโ€™ della propria saliva e gli tocca la lingua: รจ un gesto audace, equivalente a un bacio, dove la saliva dellโ€™uno si mescola con quella dellโ€™altro. Cโ€™รจ qualcosa di straordinario in questo โ€œfare di Gesรนโ€: Gesรน tocca gli orecchi e apre la bocca dellโ€™altro per mettervi la sua saliva, compie gesti di grande confidenza, quasi per forzare il sordo balbuziente a sentire le sue mani, il suo lavoro, carne contro carne, corpo a corpoโ€ฆ

Lโ€™azione di Gesรน รจ accompagnata da unโ€™invocazione rivolta a Dio: egli guarda verso il cielo ed emette un sospiro, che indica contemporaneamente il suo sdegno per la malattia, lโ€™invocazione della salvezza, la fatica nel guarire. Gesรน sta gemendo insieme e tutta la creazione, a tutte le creature imbrigliate nella sofferenza, nella malattia, nella morte (cf. Rm 8,22-23). Qui viene mostrata la capacitร  di solidarietร  di Gesรน, che con-soffre con il sofferente, entra in empatia con chi รจ malato e si pone dalla sua parte per invocare la liberazione. Tutto ciรฒ รจ accompagnato da una parola emessa da Gesรน con forza: โ€œEffatร , apriti!โ€, che รจ molto di piรน di un comando agli orecchi e alla lingua, ma รจ rivolto a tutta la persona. Aprirsi allโ€™altro, agli altri, a Dio, non รจ unโ€™operazione che va da sรฉ, occorre impararla, occorre esercitarsi in essa, e solo cosรฌ si percorrono vie umane terapeutiche, che sono sempre anche vie di salvezza spirituale. Gesรน ci insegna che tutta la nostra persona, il nostro corpo deve essere impegnato nel servizio dellโ€™altro: non bastano sublimi pensieri spirituali, non bastano parole, fossero pure le piรน sante; occorre lโ€™incontro delle carni, dei corpi, degli organi malati, per poter intravedere la guarigione che va sempre oltre quella meramente fisica. Ed ecco che quel sordo balbuziente รจ guarito, parla correttamente e ascolta senza ostacoli! Gesรน perรฒ lo rimanda a casa e gli chiede di tacere, cosรฌ come comanda a quanti avevano visto di non divulgare lโ€™accaduto. Ma i pagani, che non sono giudei e non attendono nรฉ il Messia nรฉ il profeta escatologico, sono costretti ad ammettere: โ€œTutto ciรฒ che Gesรน fa รจ ammirabile: fa ascoltare i sordi e fa parlare i muti!โ€.

Oggi questo compito spetterebbe ai cristiani, alla chiesa: non tanto guarire i malati nellโ€™udito o nella mente, dove stanno gli impedimenti alla parolaโ€ฆ Ma cosa sarebbe una chiesa che sa dare lโ€™ascolto a quelli che ne sono privi, che sa parlare a coloro ai quali nessuno parla? Cosa sarebbe una chiesa che sa dare la parola, che autorizza a prendere la parola il semplice fedele, a volte non istruito e incapace di prendere la parola in assemblea? Perchรฉ noi cristiani noi diventiamo capaci di โ€œlogoterapiaโ€, della quale vi รจ tanto bisogno nelle nostre comunitร  sovente mute, incapaci di esprimere unโ€™opinione pubblica e, ancor piรน, incapaci di dare eloquenza alla loro fede, di annunciare la buona notizia che รจ nel cuore dei credenti? Sono troppi oggi i sordi balbuzienti che non sanno ascoltare gli altri e parlare loro, comunicando e instaurando una relazione. Nella comunitร  cristiana occorrerebbe pensare a questo elementare servizio di caritร , prima di inventarsene altri (e sono molti nella chiesa!) che Gesรน non si รจ mai sognato di comandarciโ€ฆ

E tu, lettore, esercitati a dire con il tuo cuore: โ€œEffatร , apriti!โ€, a esprimerlo con il tuo atteggiamento, con il tuo volto capace di dare fiducia allโ€™altro. Ripeti con convinzione: โ€œEffatร , apriti!โ€, non restare chiuso, entra nella vita, entra nella danza, apriti a ciรฒ che ogni giorno come novitร  spunta e fiorisce!

p. Enzo Bianchi

Fonte: Monastero di Bose

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