Il commento al Vangelo di domenica 16 agosto 2015 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
CARNE E SANGUE
[ads2] Continua il vangelo di domenica scorsa: Gesรน ha sconcertato i suoi ascoltatori proclamandosi pane disceso dal cielo, ma di fronte alla loro reazione non recede anzi si spinge ancora piรน in lร dicendo che bisogna mangiare la sua carne e bere il suo sangue per avere la vita eterna. ร un vero pugno nello stomaco. Sembra un invito al cannibalismo aggravato dallโinvito a bere il sangue cosa che la legge ebraica, riferendosi a quello animale, vieta espressamente. Il Maestro non รจ un politico che vuole tirare la gente dalla sua parte persuadendo con belle parole. Spinge invece le persone fino al limite delle loro convinzioni perchรฉ facciano un salto abbandonando le loro certezze in modo che si affidino completamente a Dio. Ancora una volta la prima lettura getta una luce molto interessante su questo discorso. Come diciamo sempre il peccato originale รจ pretendere di giudicare Dio e di mettersi al suo posto. Nella Bibbia la stoltezza รจ dire che Dio non esiste, mentre la sapienza รจ temerlo, cioรจ credere in Lui e fidarsi di Lui. Nel brano dei Proverbi la sapienza รจ personificata in un padrone di casa che imbandisce un meraviglioso banchetto e invita chiunque voglia acquisire esperienza. Il tema del nutrimento รจ centrale anche qui. Per imparare cose nuove e fare esperienze diverse dal solito bisogna accettare di inoltrarsi su terreni sconosciuti. Il dono della sapienza รจ gratuito come lo รจ il banchetto cui siamo invitati. Quello che dobbiamo fare รจ accettare lโinvito aprendo il cuore e la mente allโincontro con lui. Il Maestro vuole essere mangiato. Non basta un contatto superficiale, ma ci vuole una conoscenza approfondita. Il cibo serve a nutrire, รจ essenziale per la vita e dunque la sua carne e il suo sangue, cioรจ lui stesso, sostengono e alimentano il percorso di conoscenza. Gesรน รจ la porta, il veicolo che ci permette un contatto con il Padre. Dio non รจ lontano e irraggiungibile, ma si fa parte di noi, nutrendo lo spirito e accrescendo la sapienza di chi si ciba di lui. Mettiamo da parte la pretesa di giudicare del peccato originale e ac- cogliamo il Signore. Questa disponibilitร ci permette di abbandonare lโinesperienza e di andare dritti sulla via dellโintelligenza.
XX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป. Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร per me. Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร in eternoยป.
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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
