Prima dellโAngelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di questa domenica (Mt 16,13-20) รจ il celebre passo, centrale nel racconto di Matteo, in cui Simone, a nome dei Dodici, professa la sua fede in Gesรน come ยซil Cristo, il Figlio del Dio viventeยป; e Gesรน chiama ยซbeatoยป Simone per questa sua fede, riconoscendo in essa un dono speciale del Padre, e gli dice: ยซTu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesaยป.
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Fermiamoci un momento proprio su questo punto, sul fatto che Gesรน attribuisce a Simone questo nuovo nome: “Pietro”, che nella lingua di Gesรน suona “Kefa”, una parola che significa “roccia”. Nella Bibbia questo termine, “roccia”, รจ riferito a Dio. Gesรน lo attribuisce a Simone non per le sue qualitร o i suoi meriti umani, ma per la sua fede genuina e salda, che gli viene dallโalto.
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Gesรน sente nel suo cuore una grande gioia, perchรฉ riconosce in Simone la mano del Padre, lโazione dello Spirito Santo. Riconosce che Dio Padre ha dato a Simone una fede “affidabile”, sulla quale Lui, Gesรน, potrร costruire la sua Chiesa, cioรจ la sua comunitร , cioรจ tutti noi. Gesรน ha in animo di dare vita alla “sua” Chiesa, un popolo fondato non piรน sulla discendenza, ma sulla fede, vale a dire sul rapporto con Lui stesso, un rapporto di amore e di fiducia. Il nostro rapporto con Gesรน costruisce la Chiesa. E dunque per iniziare la sua Chiesa Gesรน ha bisogno di trovare nei discepoli una fede solida, una fede “affidabile”. ร questo che Lui deve verificare a questo punto del cammino.
Il Signore ha in mente lโimmagine del costruire, lโimmagine della comunitร come un edificio. Ecco perchรฉ, quando sente la professione di fede schietta di Simone, lo chiama “roccia”, e manifesta lโintenzione di costruire la sua Chiesa sopra questa fede.
Fratelli e sorelle, ciรฒ che รจ avvenuto in modo unico in san Pietro, avviene anche in ogni cristiano che matura una sincera fede in Gesรน il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Il Vangelo di oggi interpella anche ognuno di noi. Come va la tua fede? Ognuno dia la risposta nel proprio cuore. Come va la tua fede? Come trova il Signore i nostri cuori? Un cuore saldo come la pietra o un cuore sabbioso, cioรจ dubbioso, diffidente, incredulo? Ci farร bene nella giornata di oggi pensare a questo. Se il Signore trova nel nostro cuore una fede non dico perfetta, ma sincera, genuina, allora Lui vede anche in noi delle pietre vive con cui costruire la sua comunitร . Di questa comunitร , la pietra fondamentale รจ Cristo, pietra angolare e unica. Da parte sua, Pietro รจ pietra, in quanto fondamento visibile dellโunitร della Chiesa; ma ogni battezzato รจ chiamato ad offrire a Gesรน la propria fede, povera ma sincera, perchรฉ Lui possa continuare a costruire la sua Chiesa, oggi, in ogni parte del mondo.
Anche ai nostri giorni tanta gente pensa che Gesรน sia un grande profeta, un maestro di sapienza, un modello di giustiziaโฆ E anche oggi Gesรน domanda ai suoi discepoli, cioรจ a noi tutti: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Che cosa risponderemo? Pensiamoci. Ma soprattutto preghiamo Dio Padre, per intercessione della Vergine Maria; preghiamolo che ci doni la grazia di rispondere, con cuore sincero: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป. Questa รจ una confessione di fede, questo รจ proprio “il credo”. Ripetiamolo insieme per tre volte: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.
Dopo lโAngelus
Cari fratelli e sorelle,
il mio pensiero oggi va in modo particolare allโamata terra dโUcraina, di cui ricorre oggi la festa nazionale, a tutti i suoi figli e figlie, ai loro aneliti di pace e serenitร , minacciati da una situazione di tensione e di conflitto che non accenna a placarsi, generando tanta sofferenza tra la popolazione civile. Affidiamo al Signore Gesรน e alla Madonna lโintera Nazione e preghiamo uniti soprattutto per le vittime, le loro famiglie e quanti soffrono. Ho ricevuto una lettera di un Vescovo che racconta tutto questo dolore. Preghiamo insieme la Madonna per questa amata terra di Ucraina nel giorno della festa nazionale: Ave Mariaโฆ Maria, Regina della pace, prega per noi!
Saluto cordialmente tutti i pellegrini romani e quelli provenienti da vari Paesi, in particolare i fedeli di Santiago de Compostela (Spagna), i bambini di Maipรน (Cile), i giovani di Chiry-Ourscamp (Francia) e quanti partecipano allโincontro internazionale promosso dalla diocesi di Palestrina.
Saluto con affetto i nuovi seminaristi del Pontificio Collegio Nord Americano, giunti a Roma per intraprendere gli studi teologici.
Saluto i seicento giovani di Bergamo, che a piedi, insieme al loro Vescovo, sono giunti a Roma da Assisi, cioรจ “da Francesco a Francesco”, come รจ scritto lรฌ. Ma siete bravi voi bergamaschi! Ieri sera il vostro Vescovo, assieme a uno dei sacerdoti che vi accompagna, mi ha raccontato come avete vissuto questi giorni di pellegrinaggio: complimenti! Cari giovani, tornate a casa con il desiderio di testimoniare a tutti la bellezza della fede cristiana. Saluto i ragazzi di Verona, Montegrotto Terme e della Valle Liona, come pure i fedeli di Giussano e Bassano del Grappa.
Vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. Vi auguro buona domenica e buon pranzo! Arrivederci.
- Fonte ยฉ Copyright 2014 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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