Commento al Vangelo del 27 aprile 2014 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

LA GIOIA DI ESSERE CRISTIANI
La domenica, il primo giorno dopo il sabato, รจ il giorno dellโ€™incontro con Gesรน risorto, da quella sera che fu la prima volta, fino ad oggi. Anche noi stiamo incontrando il Signore, nella parola che abbiamo ascoltato e nel pane che mangeremo. Il suo corpo glorioso, rigenerato dalla resurrezione, conserva le piaghe della crocifissione. Sono un segno per noi del suo amore, ma anche la prova che la passione di Gesรน continua, perchรฉ egli รจ ancora rifiutato e crocifisso dal mondo. Ha bisogno di testimoni che sappiano trasmettere il suo perdono e il suo Spirito. Per questo alita sui discepoli e li invia, costituisce cosรฌ il sacerdozio e dร  agli apostoli (inviati) il potere di esercitare il suo ministero. Possiamo immaginare lo stupore e la gioia di quegli uomini che per paura stavano chiusi nel cenacolo, piangendo la morte del loro Maestro, e che adesso lo contemplano vivo davanti a loro. Si capisce che Tommaso abbia dubitato, nessuno era mai risorto e in piรน lui non era stato presente a questa sua prima apparizione. Perchรฉ questa esclusione, si sarร  domandato. Si tratta invece del preciso disegno della Provvidenza, che ha voluto fare di lui un testimone speciale, che rappresentasse da una parte la nostra incredulitร  e che dallโ€™altra ci permettesse di toccare con mano la realtร  del Risorto. Quando lo vede esclama: mio Signore e mio Dio! Tutto il primo periodo del cristianesimo รจ animato da questo gioioso stupore. Vivevano in grande comunione, nutriti spiritualmente dagli apostoli e pervasi da un senso di timore. Non si tratta della paura che hanno conosciuto prima della Pentecoste, cioรจ prima di ricevere lo Spirito Santo, ma del timore di Dio, cioรจ della consapevolezza di essere testimoni dellโ€™inizio di unโ€™epoca assolutamente nuova per loro e per tutto il mondo. Capiscono di non essersi meritati questo privilegio e per questo lodavano Dio di cuore. Vivono e pregano insieme con grande armonia. รˆ un anticipo di paradiso, dove sarร  lโ€™amore ad animare tutti. Infatti la comunione, la solidarietร , lโ€™attenzione per il prossimo, non possono esistere se non siamo noi a costruirle. Se tutti aspettano che siano gli altri a cominciare, non succederร  mai. Non possiamo costringere il mondo a essere migliore, mentre certamente ciascuno puรฒ cercare di migliorare se stesso. La salvezza che viene dallโ€™incontro con Gesรน, non รจ un fatto privato, individualistico, ma ci coinvolge, fa di noi una comunitร . Il Signore ci chiama a partecipare alla sua missione e le sue parole sono per noi: come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.

Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondoย Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano idiscepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.
Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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