Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di giovedì 25 Dicembre 2025 per bambini/ragazzi

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«Il Verbo si è fatto carne, ed è venuto ad abitare tra noi». Lo scrive l’evangelista Giovanni e noi lo ripetiamo tutti gli anni, ma quanto riusciamo ancora a stupirci?!

Un Dio è nato da donna e non per altro se non per noi. Non per dimostrare al mondo la sua onnipotenza sulle creature, ma per convincerci che ognuno di noi – creatura – può essere sua carne, sua casa, suo tempio: noi possiamo consegnare Dio al mondo, ogni giorno.

«Un figlio ci è stato dato», dice Isaia, ed è accaduto perché ognuna di noi, ognuno tra noi potesse ascoltare la voce di Dio, vedere il suo volto, faccia a faccia, scoprire la sua tenerezza, essere raggiunto dalla determinazione del suo amore.

«Oggi per noi una splendida luce è discesa sulla terra», e noi?
Ci limitiamo a contemplare? Nooo, è troppo poco!
Possiamo contemplare solo se dallo stupore nasce la gratitudine e poi il racconto; e dopo il racconto la decisione: il dirsi che cosa quella splendida luce sta illuminando, quali tenebre potrebbe sciogliere, che cosa di noi avrebbe bisogno di nuova luce.
E poi raccontiamolo a chi ci sta accanto!
Raccontiamolo a chi sta cercando una via di uscita, a chi ha gli occhi spenti, a chi ha chiuso i ponti al futuro per paura. Certo, non facciamo i naif… ma oggi, in tempi di risposte sempre più celeri da intelligenze artificiali e paradossalmente di nuove solitudini, in tempi di visibilità e sponsorizzazioni e paradossalmente di gravi cecità e scarnificanti invisibilità, oggi tutti noi abbiamo bisogno di chi si accorga della nostra esistenza, del colore dei nostri occhi, delle nostre mani chiuse, dei nostri scrolling accelerati per noia e per non-senso.

Oggi abbiamo bisogno di chi con coraggio e tanta umiltà e semplicità, ci prenda per mano, o ci abbracci e ci sussurri, o guardandoci negli occhi con bontà ci dica:
«Per te, oggi, una splendida luce è discesa sulla terra.
Il Dio, che i cieli dei cieli non possono contenere, è nato tra noi, da donna, come uno di noi, per penetrare e far sua la nostra fragilità, perché nessuno disdegni la propria natura umana, perché ci sia chiaro che siamo fatti per essere figli suoi, per essere come lui, non perché artificialmente perfetti, ma perché autenticamente umani, e quindi capaci di amore e anche di imperfezione».

Buon Natale a tutte e a tutti noi e alle nostre famiglie e comunità!

Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com

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