Giuseppe ancora non sapeva molto: aveva appreso solamente che la donna che andava sposando si era trovata a essere incinta, e presumibilmente non di lui. Ma un sogno converte il suo sguardo dai pregiudizi, dai sospetti e dai rancori per diventare benedizione.
Così Giuseppe decide di dire solamente bene di Maria: non vuole permettere che si possa pensare male di quella donna, perché Dio solo conosce la sua intimità. Non può capire a fondo cosa sia precisamente accaduto, ma sceglie di metterci la faccia per prendersi cura di quel Mistero che li trasforma.
Se l’accoglienza di Maria consente a Gesù di venire alla luce nella carne, quella di Giuseppe garantisce a Gesù l’innesto nella discendenza messianica davidica, rendendolo legalmente Figlio di Dio, in quanto Figlio di Davide. Giuseppe si assume pubblicamente la responsabilità di dare il nome a Gesù, cioè di diventarne padre ai sensi della legge, e genitore del nuovo Adamo che è Figlio di Dio. Da sempre.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia e in Filosofia ha conseguito il dottorato in Ontologia Trinitaria – Teologia all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI). È socio ordinario dell’Associazione Teologica Italiana. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain”. È docente nelle scuole secondarie della Liguria e di Teologia Fondamentale all’ISSRM di Foggia. È un Piccolo Fratello dell’Accoglienza.
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
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