Di solito la genealogia si salta.
È lunga, sembra inutile, non “scalda il cuore”.
E invece è proprio lì che il Vangelo ci smaschera.
Dio, per venire al mondo, non sceglie una storia pulita.
Sceglie una lista di nomi storti:
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peccatori, tradimenti, donne giudicate, stranieri, re falliti, famiglie spezzate.
È come se dicesse: “È da qui che voglio nascere.”
La genealogia di Gesù è il primo annuncio scandaloso:
Dio non si vergogna della nostra storia.
Non la corregge prima di entrarci.
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Non aspetta che sia degna.
In quell’elenco ci siamo già noi:
- con i nostri errori ripetuti
- con le ferite ereditate
- con i fallimenti che portiamo nel sangue
- con i nomi che avremmo voluto cancellare.
Gesù nasce dentro una storia imperfetta, non accanto.
Non è il Figlio di una linea ideale,
ma il Figlio di una umanità reale.
La genealogia ci toglie un alibi:
non possiamo più dire “Se avessi avuto un’altra famiglia… se avessi avuto un altro passato…”
Dio ha già deciso che la tua storia è il luogo della salvezza.
Il Vangelo comincia così per dirci una cosa chiara:
Dio non riparte da zero. Riparte da te.
Da come sei.
Da dove vieni.
Da quello che sei diventato.
E forse oggi la domanda non è:
Credi in Gesù?
ma:
Accetti che Gesù voglia nascere proprio nella tua storia?
Sr Palmarita Guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade
