Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 14 dicembre 2025

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La terza domenica di Avvento, detta Gaudete, รจ segnata da una particolare connotazione di gioia. Non si tratta di unโ€™emozione superficiale o di un ottimismo ingenuo, ma di una gioia che affonda le sue radici nella vicinanza di Dio.

รˆ il profeta Isaia, nella prima lettura, a descriverne il senso con immagini potenti: โ€œSi rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppaโ€. Nulla รจ definitivamente perduto quando Dio si fa vicino. Persino i luoghi piรน aridi e inospitali โ€” il deserto, la steppa โ€” possono diventare spazio di vita, di fioritura, di gioia.

E in fondo รจ proprio questa lโ€™esperienza di tante nostre stagioni interiori: momenti in cui la vita appare sterile, stanca, senza slancio. Lโ€™Avvento, perรฒ, ci ricorda una veritร  decisiva: il Signore รจ vicino, si interessa di noi. Non siamo esclusi dalla speranza, nemmeno quando tutto sembra immobile.

Anche Giovanni il Battista, nel brano evangelico, conosce lโ€™esperienza del deserto e dellโ€™oscuritร . รˆ in prigione, perseguitato per la veritร  e la giustizia. Eppure, proprio lรฌ, riceve notizia che qualcosa di grande sta accadendo. Le opere parlano, la realtร  interpella.

Il suo cuore, onesto e libero, non si chiude: si interroga. Attraverso i suoi discepoli, Giovanni chiede di vedere chiaro. La sua domanda diventa anche la nostra: il nostro cuore รจ ancora capace di interrogarsi sulla presenza di Dio nella vita? Sappiamo lasciarci provocare dai segni della realtร ? Ci interessa ancora riconoscere se Dio รจ allโ€™opera, qui e ora?

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Gesรน non risponde con una semplice affermazione o negazione. Rimanda ai fatti: qualcosa si muove, le promesse profetiche si compiono, i segni del Regno sono visibili. Chi non si chiude, chi non si irrigidisce nelle proprie attese, puรฒ riconoscere che il Messia รจ presente. ยซBeato รจ colui che non trova in me motivo di scandaloยป: beato chi sa leggere i segni, chi lascia che la realtร  lo conduca a Dio. รˆ lรฌ che si trova la vera felicitร , il compimento della sete di senso.

Gesรน, poi, rende testimonianza alla grandezza di Giovanni. Non รจ una canna sbattuta dal vento: รจ uomo saldo, coerente, libero dalla paura. Non confida nei mezzi, nelle ricchezze, nelle sicurezze. รˆ profeta, cioรจ voce di un Altro. รˆ โ€œvuotoโ€ di sรฉ perchรฉ colmo soltanto di Dio.

La sua missione รจ quella di preparare la via, di farsi da parte, di sparire perchรฉ lโ€™Atteso possa manifestarsi. E tuttavia, persino la sua grandezza resta poca cosa rispetto al compimento del Regno, alla signoria di Dio che viene, alla sua presenza che trasforma il deserto in giardino.

รˆ questa la gioia dellโ€™Avvento: sapere che Dio รจ allโ€™opera, anche quando i segni sono umili, anche quando la fioritura รจ ancora fragile.

Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.

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