p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di mercoledì 10 Dicembre 2025

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TUTTI A IMPARARE IL CUORE DI DIO

Venite a me, voi tutti
che siete stanchi oppressi,
e io vi darò ristoro
:
le sue mani, dove
appoggiare la stanchezza
e riprendere il fiato
del coraggio.

Imparate da me…
Andare da Gesù è andare a scuola di vita.

Quest’uomo senza poteri ma regale,
libero come il vento,
che nessuno ha mai potuto comprare o asservire

e fonte di libere vite, insegna a vivere bene.

Imparate da me che sono mite e umile di cuore…

Il maestro è il cuore.
Andare tutti a scuola
di cuore!

Tutti a imparare
il cuore di Dio!

Dove c’è l’alfabeto della vita.
Dio stesso non è un concetto, ma
il cuore dolce e forte della vita.

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Imparate da me, dal mio modo, delicato, senza violenza e senza arroganza.

Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero.
Un giogo: che cosa è
oltre che un oggetto
da museo della civiltà contadina?
Oltre il ricordo
degli animali da tiro,
la loro grande fatica?

É una metafora
che non sentiamo amica
:
abbiamo fatto di tutto
per scuoterceli di dosso,
i gioghi.

Gesù però dice:
il mio giogo, un giogo
che rimane suo,
non ce lo butta addosso,
con il duro della vita.

Il giogo resta il suo,
lui continua aggiogato
allo stesso legno
.

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A me dice:
amico d’avventura,
siamo in due;
non sei solo
,
inchiodato alla fatica
del vivere,
del prenderti cura
di qualcuno.

Siamo insieme
allo stesso solco,
allo stesso aratro
”.

Don Tonino Bello immaginava:
Siamo angeli
con un’ala soltanto e possiamo volare
solo abbracciati
”.

Gesù è l’altra mia ala,
il mio ‘cireneo’,
aggiogato ai miei amori,
alla mia fatica,
ai miei sogni,

il vero maestro che
non dà ulteriori obblighi,
ma ulteriori ali.

Prendete il mio giogo,
cioè prendete su di voi l’antica novità
del vangelo,
che è ossigeno
,
che non ferisce mai
ciò che sta al cuore dell’uomo,
non proibisce mai
ciò che all’uomo
dà gioia e vita
.

E coglierete
la legge profonda,
la corrente calda che scorre sotto tutte le pagine del libro dell’esistenza,
le feconda,
le colora.
E le fa profumare d’universo.

Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.

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