p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 8 dicembre 2025

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รˆ naturale e umano che la persona si riempia per formarsi e per creare una sua vita. Riempirsi significa crescere corporalmente e mentalmente, fisicamente e spiritualmente, di abilitร  e di manualitร . Ma tutto questo, ad un certo punto, non basta piรน. Se vogliamo crescere ulteriormente verso un orizzonte piรน pieno e piรน vero, prima o poi arriva il tempo dello svuotamento, del silenzio, della perdita, dellโ€™umiltร .

Fino a che noi rimaniamo nel tempo delle nostre abilitร  continuiamo a vivere una sorta di prolungamento della nostra giovinezza se non addirittura della nostra adolescenza.

Ad un certo punto, se vogliamo continuare il nostro cammino vitale ed umano, che รจ poi il cammino di fede, il passo inevitabile รจ quello dello svuotamento, del silenzio. รˆ essenziale questo passo per poterci lasciare riempire. รˆ essenziale il vuoto e il silenzio di tutta la nostra persona per poterci lasciare riempire da Dio, dalla pienezza della nostra umanitร .

Maria, promessa sposa di Giuseppe deve abbandonare i suoi sogni, i sogni del suo futuro marito e dei suoi figli, si deve svuotare per potere essere riempita di Spirito Santo sotto lโ€™ombra dellโ€™Altissimo.

Svuotarsi di ciรฒ che abbiamo costruito e di come ci siamo costruiti, รจ passo obbligato per potere ascoltare la voce originale della nostra esistenza. E lโ€™ascolto, lo sappiamo, รจ innanzitutto silenzio. Silenzio del corpo e dello spirito, della mente e dei sentimenti, delle emozioni e delle nostre volontร . Il rumore รจ guerriero, ci porta a combattere per le nostre convinzioni, per le nostre religioni, per le nostre ideologie. Il silenzio รจ pace e accoglienza, รจ Maria che accoglie nel grembo il Salvatore.

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E per fare questo non puรฒ piรน essere sposa sottomessa al suo sposo, come voleva la cultura del tempo. Deve decidere lei nel silenzio di abbandonare i suoi sogni e il modo in cui concepiva il suo matrimonio. La rischia grossa di fronte alle famiglie di origine, di fronte al suo promesso sposo, di fronte alla Legge. Ma il vuoto che crea ascolto di quello che siamo in profonditร , che รจ ascolto di Dio, non lascia via di scampo: se vuoi essere devi lasciare. Devi lasciare non tanto qualcosa di brutto e di negativo. Devi lasciare il bello che ti sei costruita e che ora, divenuto vuoto, puรฒ diventare recipiente accogliente di una vita piรน piena e piรน vera, una vita piรน umana. In fondo abbandonando quello che abbiamo costruito diveniamo persone meno disumane, meno schiave dei nostri ritmi e delle nostre paturnie, delle nostre conquiste e delle cose che la societร  ci induce a ritenere importanti. Giungiamo allโ€™essenziale della vita.

Quando giungiamo allโ€™essenziale della vita il turbamento รจ dโ€™obbligo: โ€œa queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avessero queste paroleโ€. Non รจ una passeggiata รจ un pellegrinaggio. Quando fai una passeggiata sai da dove parti e dove arrivi e sai che cโ€™รจ un ritorno a casa. Quando parti per un pellegrinaggio, che poi รจ il vero senso della nostra esistenza, no! Non sai veramente quando parti e da dove il tuo pellegrinaggio inizia o รจ iniziato, non sai dove arrivi e quando arrivi. Anzi sai che non arriverai mai! E questo ci turba, questo ci sconvolge. A noi uomini e donne occidentali malati di ricerca di sicurezze, la provvidenza del pellegrinaggio come abbandono di quello che siamo e che abbiamo costruito, per divenire un vuoto accogliente della vita, quella vera, quella Natalizia, quella del Salvatore, tutto questo ci sconvolge, ci turba, ci domandiamo ma che senso ha allora tutto quello che ho fatto nella mia vita?

Tutto quello che hai fatto ha avuto un senso: costruire ciรฒ che poi rimandi al mittente ritenendo lโ€™essenziale: lโ€™accoglienza dellโ€™involucro, del recipiente della tua umanitร .

รˆ dโ€™obbligo il turbamento come รจ dโ€™obbligo il dubbio: โ€œcome avverrร  questo? Poichรฉ non conosco uomoโ€. รˆ la tentazione di guardare fuori dalla finestra ritirando dentro subito il naso. Sรฌ, mi pare di intuire ma รจ meglio che non rischi, non si sa come va a finire; non si puรฒ abbandonare la strada vecchia, sicura, per lโ€™insicura nuova. E normalmente lโ€™uomo ritorna a casa, ritorna ai suoi pieni, alle sue convinzioni, non si arrischia a svuotarsi per essere riempito dalla grazia che รจ vita di Dio, vita umana piena, vita incarnata nella totalitร . Meglio mantenere i propri pieni. Certe cose sono cose da santi non da gente del quotidiano e del normale. Dimentichi che se cโ€™รจ qualcuno di normale ed umano sono proprio i santi, non quelli dipinti sui muri e o scolpiti nelle statue, ma quelli che ogni giorno camminano e si rimboccano le maniche svuotando tutto se stessi per lasciarsi riempire da Dio.

Tacere in se stessi, fare silenzio di fronte al mondo, รจ atto di umiltร  per potere divenire accoglienti della vita che pulsa nella creazione grazie al Creatore. Questa รจ via per riconoscere i propri limiti e le necessitร  di qualcosa o di Qualcuno di piรน grande. Questo รจ guardare lโ€™Illimitato negli occhi con occhi di chi รจ limitato per natura. Nel vuoto e nellโ€™umiltร  del silenzio cโ€™รจ la via per contemplare lโ€™Infinito con occhi da finiti. In questo vuoto cโ€™รจ la scoperta vera, non quella da bambini ma quella da uomini e donne nella pienezza della propria maturitร , della volontร  del Padre che dice fondamentalmente una cosa: โ€œnulla รจ impossibile a Dioโ€, a quel Dio che รจ in noi che opera in noi e grazie a noi per la sua volontร , non per le nostre piccinerie.

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Questa รจ la fede: lโ€™occhio limitato che guarda lโ€™illimitato; lโ€™occhio finito che nel vuoto contempla la pienezza dellโ€™Infinito, rimango a bocca aperta, perchรฉ questa รจ la fede e la contemplazione.

Fonte
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