Due uomini salgono al tempio per pregare. Non li distingue tanto la loro condizione esteriore โ uno fariseo, lโaltro pubblicano โ quanto il modo in cui si pongono davanti a Dio. Il fariseo si presenta come giusto, sicuro di sรฉ, appagato della propria coerenza; il pubblicano invece non osa alzare lo sguardo, si riconosce peccatore e si affida alla misericordia. Entrambi pregano, ma solo uno di loro โtorna a casa giustificatoโ.
Il centro della parabola non รจ tanto il peccato del pubblicano o la virtรน del fariseo, quanto la veritร del loro cuore. La preghiera del fariseo รจ corretta nelle parole, ma sbagliata nella direzione: parla a se stesso piรน che a Dio. ร un monologo travestito da preghiera. Il suo io occupa tutto lo spazio, fino a diventare lโorizzonte unico del suo mondo spirituale.
La preghiera del pubblicano, invece, รจ povera, spoglia, ma aperta. Nel suo silenzio spezzato da poche parole โ โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ โ si apre un varco per lโincontro. Gesรน ci mostra cosรฌ che lโumiltร รจ la veritร che libera. Non รจ disprezzo di sรฉ, ma libertร da sรฉ. Lโumile non ha bisogno di misurarsi con gli altri nรฉ di costruire unโimmagine da difendere: si lascia guardare da Dio cosรฌ comโรจ.
Lโumiltร nasce quando il Regno di Dio e la sua giustizia diventano davvero il nostro interesse piรน grande, quando possiamo permetterci di guardare lontano, non piรน la punta dei nostri piedi ma lโorizzonte infinito della grazia. Chi si esalta, in fondo, non ha trovato nulla di piรน interessante di sรฉ stesso: e per questo rimane intrappolato nel proprio io, fragile e insicuro.
La parabola ci invita a rientrare nella veritร della preghiera. Non รจ questione di accumulare meriti, ma piuttosto di accogliere un dono. Non si tratta di dover convincere Dio della nostra bontร , perchรฉ siamo tutti imperfetti, ma di lasciarci convincere da Lui che siamo amati e possiamo sempre diventare migliori.
- Pubblicitร -
ร in questa esperienza che avviene la giustificazione: la grazia che raggiunge chi si riconosce bisognoso, non il premio per chi riesce a essere giusto con il proprio sforzo. Il pubblicano torna a casa โgiustificatoโ, cioรจ reso giusto da un amore che non dipende dai suoi meriti, ma solo dalla Misericordia di Dio.
La sua preghiera diventa cosรฌ la porta della salvezza, perchรฉ รจ la confessione piรน pura della fede: โTu solo, Signore, puoi rendermi nuovo e io ho bisogno di Te!โ. Lโumiltร , dunque, รจ il vero cuore della vita spirituale. ร la condizione per conoscere Dio e per conoscere noi stessi.
Solo chi si piega davanti al mistero di un Amore piรน grande di ogni misura puรฒ finalmente rialzarsi nella libertร dei figli. Perchรฉ, come dice Gesรน, โchi si umilia sarร esaltatoโ: e lโesaltazione dei poveri di spirito non รจ altro che la gioia di sentirsi abbracciati da Dio nella loro veritร piรน profonda. Maria questo ce lo dice bene nel Cantico del Magnificat: โHa guardato lโumiltร della sua servaโฆ ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha innalzato gli umiliโ.
Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.
