Paolo de Martino – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2025

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Il peccato, spazio dove Dio crea.

Questa parabola si trova solo nel Vangelo di Luca. Insieme alla parabola precedente, costituisce un piccolo โ€œcompendio sulla preghieraโ€.

Una storia, due personaggi: un fariseo e un pubblicano. Due uomini che salgono al tempio a pregare (la preghiera ufficiale si svolgeva due volte al giorno, alle nove e alle quindici). Due modi diversi di stare davanti a Dio, agli altri e a se stessi.Luca

ci mostra che lo stile con il quale stiamo davanti a Dio, dipende da quale idea di Lui, di noi e degli altri, abbiamo nel cuore. Insomma, โ€œdimmi come preghi e ti dirรฒ in che Dio credi.โ€

Amico lettore, il Dio che preghi รจ quello che ha svelato Gesรน di Nazareth oppure un mix di superstizioni e consuetudini che ti sei costruito? Sono convinto che molte persone abbiano una pessima esperienza di preghiera perchรฉ si rivolgono a un Dio frutto delle loro proiezioni ma che non ha nulla a che vedere con il Dio di Gesรน di Nazareth.

Fariseo
Il fariseo si ritiene giusto perchรฉ, a differenza degli altri, rispetta scrupolosamente i dieci comandamenti. Per questo motivo erano separati dal resto della gente che neppure toccavano per non contaminarsi (fariseo, infatti, significa โ€œseparatoโ€). Insomma erano i santini dellโ€™epoca. Il fariseo รจ il modello della religiositร  del tempo. Rifletto sempre sul fatto che i pii e i religiosi del tempo, in nome di Dio, abbiano ucciso il Figlio di Dio.
Il fariseo fa una preghiera lunga, in piedi, (per Luca รจ un segno di superbia, anche se era normale per un ebreo) in silenzio, ยซpregava cosรฌ tra sรฉยป (in greco รจ tradotto โ€œegli pregava se stessoโ€). Fa una preghiera di ringraziamento, la sua perรฒ รจ autoreferenziale, non attende nulla da Dio. Si รจ costruito una sua giustizia, con il solo obiettivo di โ€œsentirsi a postoโ€ e non dover dipendere da nessuno, nemmeno da Dio. Ha giร  i suoi meriti (veri) e gli bastano. Nella prima parte elenca ciรฒ che lui non fa, nella seconda, ciรฒ che lui fa (e fa di piรน di quello che gli รจ chiesto). Insomma la sua vita e la sua preghiera sono davvero irreprensibili, il fariseo รจ davvero un ottimo religioso.

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Pubblicano
Sale al tempio anche un pubblicano. Erano amici dei Romani, collaborazionisti e per questo odiati dagli ebrei. Imbrogliava Dio e i poveri. Faceva uno dei sette lavori maledetti e proibiti agli ebrei. Il pubblicano se ne sta a distanza, il posto che compete a chi รจ lontano da Dio e la sua preghiera รจ molto breve. Anche lui dice la veritร : รจ un povero peccatore, sa che da solo non puรฒ farcela, ha bisogno del perdono di Dio. Il pubblicano, infatti, non aveva nulla da offrire a Dio per meritare il perdono, neanche la sua conversione, poichรฉ questa poteva suscitare il perdono di Dio solo dopo una lunga preparazione e poi avrebbe dovuto abbandonare il suo lavoro e restituire al 120 per cento tutto ciรฒ che aveva rubato. Insomma, erano un caso disperato.

Veritร 
Entrambi hanno un atteggiamento vero ma Gesรน dice che solo uno se ne va giustificato, il pubblicano. La risposta di Gesรน doveva apparire scandalosa. Il pubblicano รจ gradito a Dio senza dover fare penitenza; lo stesso Dio rifiuta la salvezza al fariseo che si sforzava di arrivarci con penitenze e una scrupolosa osservanza della Legge. Perchรฉ?

Il fariseo inizia molto bene la preghiera ma poi fa un confronto con gli altri. La vera preghiera ci fa ritrovare, senza false apparenze, di fronte a Dio. Il pubblicano invece si riconosce cosรฌ comโ€™รจ: peccatore. Riconosce la sua situazione, la sua realtร , non sโ€™inganna. Bisogna riconoscersi poveri davanti a Dio per ricevere la ricchezza, che รจ Dio stesso. Il pubblicano, a differenza del fariseo, sa di essere ammalato e di aver bisogno del medico che รจ Dio.

Il fariseo si nasconde dietro ciรฒ che fa, vede solo una parte di sรฉ. Rifiuta il suo lato oscuro e non riesce ad ammettere che anche lui รจ un peccatore come il pubblicano. In fondo quello che lui giudica nellโ€™altro รจ proprio quello che non sopporta di se stesso. Il fariseo adempie le leggi religiose, รจ onesto ma infelice. โ€œIo digiuno, io pago le decime, io non sonoโ€ฆ โ€œ. Il fariseo non cessa di ripetere: io, io, io. Ha dimenticato la parola piรน importante: tu (infatti, il pubblicano inizia la preghiera dicendo: ยซTu abbi pietร ยป).

Amico lettore, la preghiera non devโ€™essere pia, devโ€™essere vera. Pregare รจ aprire le stanze della tua vita e lasciare che Dio illumini tutto ciรฒ che รจ oscuro, che non ti piace di te stesso e che non vorresti affrontare. Lo soโ€™, fa male vedersi per quello che si รจ realmente ma tranquillo, Dio non teme nulla. Fallo entrare dove provi vergogna, perchรฉ Lui ama ogni cosa.

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Noi
Lโ€™atteggiamento del fariseo ci interroga: puรฒ esserci una vita religiosa senza fede? Sรฌ! Possiamo essere religiosamente impeccabili, eppure lontani da Dio. Possiamo andare a messa tutte le domeniche e impedire a Dio di entrare nella nostra vita. Eโ€™ possibile realizzare un cristianesimo senza Cristo, pieno di uomini irreprensibili, formalmente ligi alle regole, eppure lontani da Dio. Guai se le nostre comunitร  fossero un insieme di persone che si ritengono giuste. Se mettiamo al centro noi stessi, nessuna relazione funziona. Amico lettore, sai qual รจ il tranello nel quale cade il fariseo? Credere che questa domanda riguardi gli altri, e non lui. Non ti รจ mai capitato, amico lettore, di entrare in chiesa, vedere qualcuno seduto e pensare: โ€œEccolo, viene in chiesa ma poi fuori si comporta male, dovโ€™รจ la coerenza?โ€.

Giustificato
Il pubblicano torna a casa giustificato, non perchรฉ umile ma perchรฉ si apre a chi รจ piรน grande del suo peccato. Proprio perchรฉ si riconosce disgraziato, che puรฒ ricevere la grazia. Proprio perchรฉ le sue mani sono vuote che Lui le puรฒ riempire. Bisogna riconoscersi โ€œdi-sgraziatiโ€ per chiedere di essere graziati. Il pubblicano รจ salvato perchรฉ perduto, perchรฉ la misericordia รจ attratta dalla miseria. Il peccato รจ lโ€™unica via attraverso la quale sperimentiamo Dio come misericordia. ยซรˆ una gioia sentirsi deboli e miserabili, perchรฉ piรน lo riconosciamo umilmente, attendendo tutto gratuitamente dal buon Dio senza alcun nostro merito, piรน Egli si abbassa per colmarci dei suoi doniยป (Teresa di Lisieux). La pedagogia del vangelo รจ sconcertante. Dio si rivela ai deboli non ai forti: ai peccatori, ai pubblicani e alle prostitute non ai puri.

Rovescio
Siamo noi questi due personaggi. Noi siamo contemporaneamente farisei e pubblicani. Nessuno di noi รจ solo giusto o solo peccatore. La cosa peggiore sarebbe comportarci come il pubblicano nella vita e come il fariseo nel tempio. Cerchiamo almeno di essere farisei nella vita e pubblicani nel tempio. Come il fariseo, cerchiamo di essere nella vita onesti e giusti, pagando le tasse; come il pubblicano, imploriamo, quando siamo in chiesa, per noi e per tutti, la sua misericordia.
La bella notizia di questa domenica? La nostra miseria, se accettata, puรฒ diventare lo spazio dove Dio puรฒ ancora creare una storia dโ€™amore.

Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK

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