LA PREGHIERA SINCERA RAGGIUNGE IL CUORE DI DIO
La preghiera del fariseo e del pubblicano manifestano che l’umiltร e la fiducia nella misericordia di Dio sono la chiave per una relazione autentica con lui.
La liturgia oggi ci presenta una parabola narrata solo da Luca, l’evangelista che sottolinea, piรน degli altri, la misericordia di Dio, amore infinito che si manifesta nei gesti di perdono di Gesรน.
Nรฉ l’uno nรฉ l’altro degli oranti della parabola mente. ร vero che il fariseo adempie tutte le prescrizioni della Legge; tuttavia sembra ringraziare il Signore solo perchรฉ, cosรฌ facendo, il suo cuore non gli rimprovera nulla. Anche il pubblicano รจ sincero: riconosce, senza attenuanti, il proprio peccato di imbroglio e di “abuso d’ufficio”, come diremmo noi oggi.
La preghiera dei due รจ, tuttavia, profondamente diversa in qualitร : il primo non fa altro che un monologo con sรฉ stesso, esaltando le sue capacitร e mettendo in risalto la sua buona volontร ; il secondo ammette di fronte a Dio che sta sbagliando e, chiedendo perdono, entra in una relazione che lo giustifica, rimettendo la sua vita nella direzione giusta, secondo la volontร di Dio.
Sono due modalitร opposte di rivolgersi a Dio: l’una รจ una conferenza solitaria, la seconda รจ una vera preghiera! Scegliamo il secondo modo e potremo gustare la grazia di Dio che penetra nelle profonditร della nostra vita.
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don Tiberio Cantaboni – Fonte Edizioni San Paolo



