LA FREGATURA DEI CREDENTI OSSERVANTI:
LA PARABOLA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO
La parabola del fariseo e del pubblicano prosegue il tema di quella del figlio prodigo. In realtร essa รจ sempre stata letta come un elogio dellโumiltร , e anche il finale del testo sembra confermare questa interpretazione: โIl pubblicanoโฆ tornรฒ a casa sua giustificato, a differenza dellโaltro, perchรฉ chi si esalta sarร umiliato e chi si umilia sarร esaltatoโ (Lc 18,12-13). Certo, Dio esalta chi di fronte a lui si fa piccolo, si riconosce peccatore. Ma a ben guardare questa parabola presenta una tematica piรน ampia: in fondo vi si tratta il tema, proprio della teologia di Paolo, della giustificazione per lโosservanza delle opere della Legge o di una salvezza per sola grazia. Infatti la premessa รจ: โDisse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giustiโ (Lc 18,9): il vero tema รจ chi รจ giusto davanti a Dio e chi รจ peccatore, รจ come fare per essere โgiustificatiโ.
Chi รจ giusto davanti a Dio
Vediamo contrapposti due personaggi. Da una parte un fariseo, che certamente fa una vita di sforzo per non essere โcome gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteriโ (Lc 18,11). Non solo osserva la Legge nei suoi comandamenti principali: โNon commettere adulterio. Non rubare. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimoโ (Es 20,14-16). Si impegna anche nel culto: โDigiuno due volte la settimanaโ, e osserva anche i precetti minimi: โPago le decime di quanto possiedoโ (Lc 18,12). Una bellissima figura di credente. Non so quanti di noi osservino tutti i comandamenti, digiunino due volte alla settimana, e devolvano ai fratelli almeno la decima parte di tutti i loro guadagniโฆ Ma ciรฒ non basta a salvarlo.
โLa parabola del fariseo e del pubblicano al tempio รจ rivoluzionaria perchรฉ si pone come un rovesciamento delle convinzioni religiose del tempo, รจ un sovvertimento, un terremoto del sistema della religione ufficiale: ciรฒ che questa ripudia, Dio accoglie, ciรฒ che dichiara impuro, Dio afferma puro. In altre parole: Dio si dissocia dalla religione del tempio. Questo insegnamento, che รจ la linea portante del terzo Vangelo, qui viene illustrato con un esempioโฆ I due personaggi della parabola, infatti, sono il simbolo di due concezioni della giustizia e della religione: quella dellโuomo che si gonfia per avere soddisfatto tutte le regole della religiositร esteriore con le sue opere, per cui puรฒ anche pretendere da Dio la ricompensa e, dalla parte opposta, quella di Dio che si piega davanti al peccatore che si converte. Luca con questa parabola riflette ed espone la dottrina paolina della giustificazioneโฆ Con questa parabola Gesรน opera un atto rivoluzionario con cui contesta la religione ufficiale del perbenismo, del dovere, dei riti, del culto della personalitร , schierandosi contro i suoi contemporanei: contro il loro modo di giudicare, di pregare, di concepire Dio. Egli annuncia un Vangelo ยซnuovoยป che ribalta la concezione di Dio, secondo la tradizione religiosa: Dio รจ il Dio dei disperati e fa giustizia proprio al pubblicano che non ne ha diritto, mentre la nega a colui che pretende di averne. Oggi Gesรน mette in crisi noi e il nostro modo di essere: ci chiede se siamo solo religiosi come il fariseo o se siamo persone di fede somiglianti al pubblicanoโ (P. Farinella).
Salvati dallโamore di Dio
- Pubblicitร -
ร solo la misericordia di Dio a salvarci. ร il suo amore la nostra riconciliazione. Dobbiamo solo riconoscerci peccatori. Notiamo bene: il testo non parla nemmeno di conversione. Probabilmente il pubblicano (lโaddetto al โpublicumโ, il tesoro pubblico, quindi allโesazione delle imposte) tornรฒ a fare il suo odioso mestiere di collaborazionista con lโoccupante romano, di esoso esattore di tasse per il potere imperiale, e quindi ad esercitare un mestiere considerato โimpuroโ, di pubblico peccatore. Ma di lui si dice: โquesti tornรฒ a casa sua giustificato, a differenza dellโaltroโ (Lc 18,14). ร salvato non perchรฉ diventa migliore del fariseo, ma perchรฉ accetta di farsi riempire dallโamore di Dio: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ (Lc 18,13). Ha detto Papa Francesco: โSe nel nostro cuore non cโรจ la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti, perchรฉ รจ lโamore che salva, non la sola pratica dei precettiโ.
Non giusti ma giustificati
โIl cristiano non si configura come un uomo ยซgiustoยป, bensรฌ come un uomo riconciliato, perdonato, giustificato da Dio e non dalla propria autodifesa. Ecco perchรฉ questa parabola presenta due modelli tipologici: lโuomo che difende la sua giustizia personale, che Dio non convalida, e lโuomo che si arrende davanti alla santitร di Dio e viene giustificatoโฆ Soltanto lโuomo ยซgiustificatoยป รจ considerato come realmente libero dal peccato che aveva commesso. Lโunica veritร รจ questa: siamo dei peccatori perdonati; qualunque altra convinzione a questo riguardo su noi stessi รจ falsa. Di conseguenza รจ altrettanto falsa la convinzione di sentirsi tranquilli in forza di opere buone compiute, come se Dio, dinanzi alle nostre buone opere, dovesse trovarsi come un debitore rispetto al suo creditoreโ.
Paolo ricorderร che la giustificazione viene soltanto dalla fede in Cristo e non dalle opere della Legge: โLโuomo non รจ giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesรน Cristoโฆ; poichรฉ dalle opere della legge non verrร mai giustificato nessunoโ (Gal 2,16; cfr Rm 3,20-28). La giustificazione, dunque, viene dal riconoscerci peccatori e bisognosi della misericordia di Dio.
โSe Gesรน avesse lasciato esprimere la sua opinione per dire chi dei due ritornรฒ giustificato verso casa, tutti avrebbero risposto: ยซIl fariseo!ยป Poichรฉ era questa lโopinione comune a quel tempo. Gesรน pensa in modo diverso. Per lui, chi ritorna giustificato a casa, in buoni rapporti con Dio, non รจ il fariseo, bensรฌ il pubblicano. Gesรน gira tutto al rovescio. Alle autoritร religiose dellโepoca certamente non รจ piaciuta lโapplicazione che lui fa di questa parabolaโ (http://ocarm.org/it/content/lectio/lectio-luca-189-14).
- Pubblicitร -
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
