Che cosa si puรฒ dire ancora di questa pagina del vangelo cosรฌ conosciuta celebrata anche nell’arte e forse abusata?
Io cuore del cristianesimo รจ qui. In quel l’aver cura dell’altro, chiunque sia, anzi se รจ un nemico, meglio.
ร questo che non ci va giรน della nostra fede cristiana: l’essere buoni ad oltranza. Vorremmo una bontร a termine con la scadenza appiccicata addosso. Quando “l’altro mi scade” basta.
Vorremmo vivere da indifferenti come i due personaggi religiosi della parabola… perchรฉ pensiamo che si viva meglio, senza rogne, senza impedimenti ai nostri progetti, ecc.
Per questo chi ascolta davvero questa Parola รจ la mette in pratica come suggerisce Gesรน alla fine del discorso, mette una bomba sulla sula mediocritร .
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Aver cura dell’altro presuppone attenzione, riflessione, rischio, compassione, intraprendenza. Ma non solo dell’altro devo aver cura per essere un vero cristiano. La cura inizia da me. Aver cura di me, della mia umanitร , della mia anima, del mio cuore. Solo allora si apriranno gli occhi e vedrรฒ di chi mi devo prendere cura. E dopo aver visto, riconoscerรฒ in Lui il volto di Gesรน il vero samaritano. Pagina scomoda, edulcorata , ma di grande attualitร e profonditร . Oggi provo a leggerla e meditarla con occhi nuovi.
Sr Palmarita Guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternitร Vincenziana Tiberiade
