Siamo tutti amministratori di un tesoro fragile e luminoso: la nostra vita.
Il Vangelo di questa domenica รจ un appello accorato a vegliare, a essere presenti, a custodire il capitale piรน prezioso che ci รจ dato โ non lโoro nรฉ il tempo, ma la nostra essenza, il Sรจ autentico che cresce donandosi.
I verbi si susseguono come un canto di risveglio: essere pronti, attendere, aprire, vigilare, agireโฆ Ogni verbo รจ un richiamo allโattenzione, allโarte del vivere desti, non assopiti nel torpore del consumo o del calcolo.
Il vangelo ci ricorda che vi sono due modi per amministrare la propria vita:
accumulare grano, come nella parabola di domenica scorsa, e illudersi di possedere lโessenziale, oppure donare grano, nutrire altri, condividere ciรฒ che fa vivere, e cosรฌ scoprire che รจ nel donarsi che si riceve la pienezza.
ยซBeato quel servo che il padrone, arrivando, troverร ad agire cosรฌยป (Lc 12,43). Felice chi si scopre intento a far felici gli altri. Perchรฉ allora โ dice il Vangelo โ Dio stesso gli affiderร tutti i suoi averi (v. 44). Ma che cosa possiede Dio da poter affidare agli uomini? Nullโaltro che sรฉ stesso ovviamente. Va da sรฉ che colui che ama, partecipando della medesima vita di Dio ne diventa trasparenza vivente.
ยซDio รจ amore, e chi sta nellโamore dimora in Dioยป ci ricorda Giovanni (1Gv 4,16).
Non un amore sentimentale o astratto, ma quello che si traduce in pane spezzato, in cura prestata, in presenza che solleva. Chi invece vive solo per possedere, centrato sul proprio piccolo io, conoscerร una vita lacerata. E il testo รจ duro, spiazzante: ยซIl padrone [โฆ] lo dividerร in dueยป (Lc 12,46). Non รจ punizione dallโalto, ma lโeffetto naturale di una vita egoista: ci si disgrega. Lโegoismo manda in pezzi.
Si vuole la felicitร , ma si scelgono le vie del consumo e del narcisismo. Si desidera amare, ma si finisce per difendersi. E il cuore si fa campo di battaglia.
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Occorre dunque vegliare, stare attenti a come ci giochiamo lโesistenza. Non domani. Non altrove. Ma qui e ora. Ogni gesto, ogni parola, ogni scelta รจ seme nel campo del tempo.
E Gesรน, uomo del risveglio, ci ricorda che dire โioโ non รจ affermare sรฉ stessi contro lโaltro, ma dire allโaltro: eccomi, perchรฉ ยซDire โioโ, significa dire โ allโaltro โ โeccomiโยป (E. Lรฉvinas)me scrive Saint-Exupรฉry: ยซVivono solo coloro che non hanno trovato pace nelle provviste fatteยป (Cittadella).
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato.
FONTE – CANALE YOUTUBE – FACEBOOK
