mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 10 Agosto 2025

Domenica 10 Agosto 2025 - XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 12,32-48

Data:

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Il dono del Regno

Tutti abbiamo fatto lโ€™esperienza dellโ€™attesa di un regalo promesso da qualcuno degno di fiducia. Un bambino in attesa di una bicicletta, un giovane in attesa di un viaggio allโ€™estero. Chi ha fatto queste esperienze ha provato la gioia piena di chi partecipa ad un dono promesso.

La ragione รจ che uno possiede giร  nella speranza lโ€™oggetto della promessa. Anzi si sperimenta che รจ completamente teso verso la cosa promessa. Per chi รจ in attesa tutto diventa relativo. Le altre cose perdono di interesse anzi ci si mette nelle condizioni di poter ricevere il dono promesso.

Questa attesa umana nellโ€™attesa di un dono promesso puรฒ, per analogia, aiutarci a capire ciรฒ che Gesรน ci rivela questo giorno nel Vangelo. Ciรฒ che fa parte della sua promessa: โ€œAl Padre vostro รจ piaciuto darvi il suo Regnoโ€. Gesรน ci parla di un tesoro inestimabile. Quale tesoro? รˆ difficile immaginarlo perchรฉ sorpassa ogni immaginazione, rovescia ogni situazione: il padrone che si metterร  a servire i suoi servitori come dei principi.

Davanti a questa sconvolgente promessa siamo invitati come Abramo e Sara a credere, invitati alla fede che รจ โ€œil mezzo di possedere quello che spera e conoscere realtร  che non vedeโ€. Vivere di fede ci conduce ad una gioia per anticipo.

La promessa del Regno anticipata da Cristo ci obbliga a relativizzare tutto il resto โ€œVendete ciรฒ che avete e datelo in elemosina, fatevi borse che non invecchianoโ€ฆโ€. Sappiamo che le ricchezze di questa terra possono essere derubate. E i beni di questo mondo caduco sono soggetti ad alterazione e degrado. Per questo non hanno valore. Il vostro tesoro sia nei cieli.

La promessa divina invita anche ad entrare in uno stato di attesa attiva. Come Abramo siamo dei pellegrini. Siamo in cammino vero lโ€™aldilร . Dobbiamo combattere la tentazione di non installarci qui perchรฉ la nostra dimora รจ nei cieli, nascosti con Cristo.

Gesรน ci insegna come deve essere concepita lโ€™attesa attiva. Siamo costituiti nella veglia โ€œservitoriโ€, โ€œsovrintendentiโ€. Il Signore ci dร  fiducia dandoci la responsabilitร  dei nostri fratelli. รˆ una missione seria ed esigente a cui non possiamo dispensarci e della quale dobbiamo rendere conto.

La societร  propone dei beni materiali. Gli manca la gioia perchรฉ gli manca la speranza. Lโ€™orizzonte รจ chiuso. Manca di un progetto mobilitatore ed entusiasmante per le giovani generazioni. Non abbiamo altro da proporre che una civiltร  della morte di cui vediamo i sintomi (la decomposizione della famiglia, lโ€™aborto, la denatalitร , la promozione dellโ€™omosessualitร , il suicidio dei giovani. La banalizzazione della droga, lo scarto crescente tra ricchi e poveri, ecc.)

La nostra missione รจ quella di proporre la fede, scommettere su Dio. Disporre il cuore degli uomini alle meraviglie che Dio gli offre. Lo faremo anzitutto con lโ€™esempio. Rifiutando di cedere noi stessi ai miti del momento, conservando la nostra libertร  dinanzi a tutti i beni materiali e ai piaceri fuggitivi. Manifestando la nostra gioia di credere. Mostrando in noi che siamo fatti per un amore eterno e che non cโ€™รจ piรน grande felicitร  che nel dono di noi stessi.

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