Card. Angelo Comastri – Commento al Vangelo del 10 Agosto 2025

Domenica 10 Agosto 2025 - XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 12,32-48

Data:

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La vita รจ il tempo per preparare il biglietto per entrare alla festa

Commento al Vangelo a cura del Card. Angelo Comastri – Vicario Emerito di Sua Santitร  per la Cittร  del Vaticano – Arciprete Emerito della Basilica Papale di San Pietro.

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La Vita: Preparazione per la Festa Eterna

Il Cardinale Angelo Comastri discute la vera natura della vita come preparazione per un “festa” o il regno dei cieli, in contrasto con la visione materialistica della felicitร . Sottolinea l’importanza della fede e della bontร  come “biglietto” per questa festa, incoraggiando gli ascoltatori a non temere le difficoltร  e le persecuzioni che i credenti possono affrontare.

Il commento sottolinea che la vera forza non risiede nel numero ma nella fiducia in Dio, e che la fede illumina il cammino della vita e oltre la morte, fornendo significato e speranza di fronte alla disperazione del materialismo. Viene illustrato con esempi di individui che hanno trovato redenzione e pace attraverso la fede.

Trascrizione del video

Sia lodato Gesรน Cristo. 19ยช domenica, la vita รจ il tempo per preparare il biglietto per entrare nella festa. Domenica scorsa Gesรน ci ha ricordato che la ricchezza materiale รจ una soluzione stolta del problema della felicitร . L’equazione “ricchezza uguale felicitร ” รจ completamente falsa, e ne abbiamo prove e conferme ogni giorno. Eppure, molti pensano cosรฌ e si ingannano paurosamente.

Oggi Gesรน aggiunge questo invito: “Non temere, piccolo gregge.” Queste parole sono un invito alla fiducia. Gesรน ci mette in polemica con il mondo vuoto e corrotto che ci circonda, ci mette in contrasto con tanta apparente furbizia che davanti a Dio รจ stoltezza. E quindi Gesรน capisce la fatica che ci chiede e prevede la tentazione della paura. “Non temere, piccolo gregge” significa: la vostra forza non sta nel numero, ma nella certezza di essere dalla parte di Dio. “Fidatevi di Dio” dice Gesรน, “perchรฉ con Dio non ci si scapita mai.”

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Pertanto, nella barca con Gesรน, ogni paura รจ un’offesa alla sua presenza e alla sua promessa. Infatti, chi crede sa che Dio in qualche circostanza puรฒ apparire sconfitto, non perchรฉ รจ debole, ma perchรฉ รจ buono. Ma alla fine sarร  lui il vincitore su ogni cattiveria umana. Dico ogni. L’ha detto chiaramente Gesรน proprio mentre si avviava alla croce: “Coraggio“, disse Gesรน, “io ho vinto il mondo.” Sono parole chiare.

Allora dobbiamo essere fiduciosi e ottimisti, anche quando รจ dura la fedeltร , anche quando la fede รจ delusa, anche quando la Chiesa รจ perseguitata. E lo sarร  sempre di piรน, soprattutto in questo momento. La Chiesa, infatti, รจ rimasta sola a difendere la famiglia, a difendere il pensiero e il progetto di Dio riguardo alla famiglia. Ecco perchรฉ dobbiamo aspettarci tanta persecuzione. Ma “non temere, piccolo gregge.”

A questo punto chiediamoci: che cos’รจ la vita per il credente? Che senso hanno questi veloci anni che viviamo qui sulla Terra? Gesรน ci risponde e ci dice: “Al Padre vostro รจ piaciuto di darvi il suo regno, cioรจ Dio ci invita alla festa, alla gioia che lui solo puรฒ dare.”

Allora sempre Gesรน parla: “Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese.” La lucerna accesa รจ la fede che fa vedere la strada giusta da prendere. Continua Gesรน: “Siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze per aprire subito la porta quando arriva e bussa.” Che significano queste parole per noi credenti? La vita non รจ la festa, non รจ il paradiso. Coloro che promettono il paradiso quaggiรน sono bugiardi e clamorosamente smentiti dai fatti. La vita รจ l’attesa della festa, รจ il tempo per preparare il biglietto per entrare nella festa. E il biglietto รจ la bontร , รจ la caritร  vissuta in ogni circostanza della nostra vita e con tutte le persone.

Questa veritร , la vita come attesa della festa, ci libera dalla paura del dolore, che fa parte dei disagi del viaggio. Ci libera anche dalla paura della morte, perchรฉ la fede ci fa vedere al di lร  della morte e ci assicura che la morte รจ soltanto la porta che introduce nella festa. Ciรฒ che conta รจ essere pronti e degni di entrare nella festa della bontร  che Dio sta preparando per noi.

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Il giovane francese Jacques Fesh commise un delitto nel tempo della sua vita spesa per cercare il paradiso quaggiรน, nel denaro, nei divertimenti. In carcere questo giovane aprรฌ gli occhi, capรฌ qual รจ il senso della vita e fece penitenza, invocรฒ il perdono con tanta umiltร . Quando arrivรฒ il momento della morte, tramite ghigliottina, Jacques Fesh era un giovane completamente diverso. Poche ore prima di morire scrisse nel suo diario: “Fra poche ore vedrรฒ Gesรน, sono felice. Addio.” Ecco i miracoli della fede.

E Benedetta Bianchiporro, una splendida ragazza devastata nel corpo da una grave malattia, poco prima di morire disse: “Grazie, non muoio ma entro nella vita.” Benedetta era certa di essere pronta per entrare nella festa preparata dalla bontร  di Dio. E potrei continuare raccontando la morte di San Francesco, che fu una liturgia di gioia; raccontare la morte di Giovanni XXIII, che poco prima di morire disse: “รˆ il momento bello che aspetto da una vita e al quale mi sto preparando da una vita intera.” La fede รจ veramente la luce che illumina tutto il percorso della vita e ci fa vedere anche al di lร  della morte.

Ma oggi noi cristiani viviamo in una societร  fortemente segnata dal materialismo, che svuota la vita di ogni significato e pertanto apre la porta alla disperazione e alla ricerca disperata dei divertimenti che non danno e non possono dare la felicitร . Un pensatore โ€” “si fa per dire” โ€” un pensatore ateo contemporaneo ha detto: “Veniamo dal niente e andiamo verso il niente.” Osservo: รจ impossibile venire dal niente se qualcuno non ci tira fuori dal niente, e questo lo puรฒ fare soltanto colui che รจ eterno e onnipotente. Se รจ vero questo, che veniamo dal niente e andiamo verso il niente, la vita non vale niente ed รจ aperta la porta alla disperazione e al disprezzo della vita.

Un esempio: Ernesto Hemingway, premiatissimo, morto nel 1961, pensava cosรฌ che la vita in viaggio verso niente e compose una specie di inno al niente in spagnolo, nada. Ma si tolse la vita con una fucilata alla testa, anzi in bocca. Non si puรฒ vivere di niente.

Un altro pensatore contemporaneo ha detto: “Noi siamo soltanto una scimmia modificata per un errore di trasmissione del DNA.” Una sciocchezza! Cosa impossibile. Da un coniglio nascerร  sempre un coniglio, da una pecora nascerร  sempre una pecora, e da una scimmia nascerร  sempre una scimmia, non un uomo. Ringraziamo Dio per il dono della fede, รจ davvero una lampada che ci fa vedere il cammino, la direzione del cammino e la meta del cammino.

Preghiamo dicendo cosรฌ: “Signore, aumenta la nostra fede” e “aiutaci a viverla senza paure, senza complessi, senza incoerenze.” “Signore, aumenta la nostra fede. Questo รจ il vero tesoro della vita. Amen. Sia lodato Gesรน Cristo.

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