Gesรน in Giovanni al capitolo 10 si presenta come il pastore โkalรฒsโ (Gv 10,11), letteralmente โbelloโ, cioรจ โidealeโ, โmodelloโ, โperfettoโ.
Il Nazareno si proclama il Dio Pastore, con lโuso per sรฉ del Nome santo di Dio (โIo sonoโ: Gv 10,9.11): egli dร la sua vita per le pecore (in Gv 10,11-18 lo ripete ben cinque volte), rendendosi cibo per esse, โpane della vitaโ (Gv 6,35), donandosi totalmente, facendosi spezzare e consumare. Egli รจ โlโAgnello Pastore che li guiderร alle fonti delle acque della vitaโ (Seconda Lettura: Ap 7,9.14b-17). Cristo ci salva, ci guida, ci consola, ci protegge, sazia i nostri bisogni piรน profondi, riempie le nostre attese, scioglie le nostre paure, vince i nostri limiti creaturali.ย
โI discepoli di Gesรน non sono delle monadi, separati e slegati tra loro, ma costituiscono una comunitร , formano un gregge, sono pecore che vivono nello stesso recinto, hanno uno stesso pastore, sono condotte fuori dallโovile per essere portate al pascolo tutte insieme. In questo discorso non ricorre il termine ยซfamigliaยป: appare perรฒ con trasparenza che le pecore simboleggiano i discepoli del Cristo, i quali altrove dal Maestro sono chiamati suoi amici e fratelli, anzi sono affidati alle cure di sua madre. Quindi Giovanni insegna con chiarezza che i cristiani formano la Chiesa, la famiglia del Figlio di Dioโ (S. A. Panimolle).
Pastore e gregge sono un tema classico dellโAntico Testamento. Secondo tutto lโAntico Testamento, IHWH รจ il Pastore di Israele (Gn 48,15; Sl 23; 80,2; Is 40,11…), che si serve di uomini, spesso infedeli, per pascere il suo popolo (Ger 23,1-3; Ez 34,1-10). Ma alla fine dei tempi giungerร il Pastore messianico (Ez 34,23-24), che sarร colpito (Zc 13,7) e trafitto (Zc 12,10; 13,1).
Gesรน รจ lโinviato alle pecore perdute della casa di Israele (Mt 15,24; 10,6; Mc 6,34). Ma รจ il Pastore di tutti, ebrei e pagani, come ci ricorda la Prima Lettura (At 13,14.43-52), โuna moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e linguaโ, come contempla la Seconda Lettura (Ap 7,9.14b-17).
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Gesรน si proclama IHWH Pastore (โIO SONOโ, vv. 9.11). Tenerezza e provvidenza di Dio; e monito a tutte le autoritร che cโรจ un solo Pastore, il Cristo!
โIl Vangelo di oggi ci presenta un brano che con due pennellate dipinge ed esprime tutta la tenerezza e lโamore del Padre e di Gesรน per ciascuno di noi.
In questo piccolo racconto cโรจ soprattutto Lui, Gesรน, mandato dal Padre a dare la vita, perchรฉ noi lโavessimo e in abbondanza, e poi ciascuno di noi, conosciuto per nome, con tutti i propri travagli e difficoltร , a cui dice: sei ยซmioยป, non nel senso del possesso, ma dellโattenzione e cura che vuole dedicarci.
Nello sguardo di Gesรน cโรจ lo sguardo di Dio: uno sguardo, che ci segue nel cammino, a volte tortuoso delle nostre giornate, incredibilmente e meravigliosamente compassionevole, di chi con noi patisce, per poterci dare la Sua stessa forzaโฆ
ร una grande Grazia riuscire a percepire e credere che Lui non accetta facilmente che ci ยซperdiamoยป: ยซNessuno le strapperร dalla mia manoยป. E quando anche qualche volta, per dabbenaggine o per altre ragioni, siamo noi stessi che ci allontaniamo, sappiamo che Gesรน non smette mai di cercarci e ci rassicura: ยซNon andranno perdute in eternoยป!
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Ma una cosa chiede, ieri, oggi e sempre ai Suoi, a noi: ยซascoltare la Sua voceยป!
ร questo il primo compito del cristiano: ascoltare Gesรน che ci parla, ci salva con la Sua Parola, fa piรน robusta e forte la nostra fede, trasforma la nostra vita. Piรน volte anche Papa Francesco ci ha giร richiamati su questo aspetto…: ยซDurante la giornataยป, ha osservato il Santo Padre, durante una visita pastorale in una parrocchia romana, ยซsi ascoltano spesso altre voci: la radio, la televisione, le chiacchiere delle persone. Ma vi faccio una domanda: Prendiamo un poโ di tempo ogni giorno per ascoltare la Parola di Gesรน? A casa abbiamo il Vangelo e ogni giorno ne leggiamo un brano o abbiamo paura, non siamo abituati?… Ascoltare la Parola di Gesรน nutre lโanima, la fede. La Sua Parola entra nel nostro cuore e ci fa piรน forti nella fedeยปโ.
Solo cosรฌ possiamo ยซrimanere nel Suo amoreยป e diventare, nonostante le nostre debolezze, comunicatori di gioia evangelica, di speranza e felicitร di essere con Dio e nel Cuore di Dio, ยซuna cosa sola con Gesรน e con il Padre suoยปโ (Mons. Antonio Riboldi).
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
