p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di lunedì 5 Maggio 2025

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SETE DI CIELO

Gesù rispose:
In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni,
ma perché avete mangiato di quei pani e
vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo
che perisce,
ma quello che dura
per la vita eterna, e che
il Figlio dell’uomo vi darà (…)

Gesù ha compiuto
il miracolo al quale
tiene di più,
la condivisione dei pani,
quando il pane passava
di mano in mano e intanto
restava in ogni mano.

Ed è il miracolo che i vangeli raccontano di più
e che gli riesce di meno,
nel senso che è
il più frainteso,
il meno capito di tutti.

Infatti lo cercano,
lo inseguono,
lo raggiungono:
ecco uno che ci risolverà i problemi per sempre!
Siamo a posto,
è uno che fa tutto lui.
E inizia un dialogo tra sordi.

Prima domanda.
Quando sei venuto qua?
Gesù sa che a loro
non interessa il quando
e il come,
ma il fatto che li ha mollati
e se n’è andato.

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E risponde senza giri
di parole: voi mi cercate perché avete mangiato, perché pensate
alla pancia piena.

Invece datevi da fare
per il cibo che dura!
Quello che sazia il cuore,
che nutre il desiderio
più profondo,
quella fame di felicità
che non si colma
neppure quando investiamo
un’altra creatura
(fidanzato, marito,
moglie, figli, genitori)
della responsabilità
di saziare il nostro cuore.

Sete di cielo che
inutilmente
cerchiamo di placare
con grandi sorsate di terra.

Seconda domanda:
che cosa dobbiamo compiere
per fare le opere di Dio?

Grande domanda.
Ma quali sono
le opere di Dio?
I dieci comandamenti?
La triade colpa, castigo, premio? No!

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OPERA DI DIO È L’IMMENSITA’ DELLE COSTELLAZIONI E LA GOCCIA DI RUGIADA.

È il vino buono di Cana,
il profumo di Betania,
l’abbraccio al figlio
che si era perduto,
una pietra che rotola
nell’alba di Pasqua,
cinque pani per 5000,
una croce sulla collina.

La sua opera è creazione, liberazione,
alleanza,
e farsi carne,
e farsi pane,
e farsi ferita
dove grida il dolore.

E io essere con lui
con-creatore e liberatore
e alleato e custode
di ogni vita.

La storia bella di Dio
è Gesù.
Ecco perché:
l’opera di Dio è credere in colui che egli ha mandato.

Ma io credo in Gesù?
Mi fido e mi affido?

Come quando sei innamorato
e affidi al tuo uomo
o alla tua donna,
la tua felicità,
il tuo futuro,
sogni e progetti,
il senso dei giorni?

Al cuore della fede
sta la tenace,
dolcissima fiducia
che Dio è Gesù,
uno che sa
soltanto amare,
guaritore del disamore
del mondo.

Nessun aspetto minaccioso,
ma solo le due ali aperte
di una chioccia che
protegge e custodisce
i suoi pulcini (Lc 13,34),
con tenerezza combattiva,
da cui nulla mai
ci potrà separare.

Per gentile concessione di p. Ermes – Fonte.

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