Echeggiano ancora in noi le consolanti parole assolutorie di Gesù alla donna adultera: «Donna, nessuno ti ha condannata? Neanch’io ti condanno».
Oggi è ancora il tempo di una donna: Maria, la sorella di Lazzaro, nella casa di Betania. Lazzaro, che Gesù aveva risuscitato dai morti, era lì, tra i commensali.
Maria, devota e ammirata, era solita prostrarsi ai piedi di Gesù e ascoltarlo a cuore aperto. Sente l’urgenza di compiere un gesto che esprima tutta la sua devozione, ammirazione, gratitudine e incondizionata dedizione.
Prende trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparge i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli, riempiendo la casa dell’aroma. Quel gesto ha un significato che va oltre la sola devozione: Maria preannuncia l’unzione del corpo di Gesù nel giorno della sua morte e sepoltura.
Stridono le parole di Giuda, che distorce il senso del gesto con un calcolo gretto: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».
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Giuda aveva forse già in mente i trenta denari del tradimento? O era mosso dal desiderio di un guadagno personale?
Intanto accorre una grande folla di Giudei, non solo per Gesù ma anche per vedere Lazzaro: volevano rendere omaggio al Signore. Possiamo vederli come alleati di Maria.
Ma non mancano i soci di Giuda: i capi dei sacerdoti, che da tempo tramano contro Gesù. Ora, poiché molti Giudei credevano in Lui proprio a causa di Lazzaro, decisero di uccidere anche lui, testimone vivente della potenza del Cristo.
Quanto oggi dai al Signore, di certo ti arricchisce.
Fonte: Monaci del monastero di S.Vincenzo Martire – Bassano Romano (VT)
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