UNA PAROLA BUONA
Il paragone dellโalbero e dei suoi frutti รจ il filo conduttore che attraversa le letture di questa domenica. Nel Vangelo, poi, Gesรน, parlandoci di albero buono e albero cattivo, vuol farci capire che per essere lโalbero buono che produce frutti buoni bisogna avere un cuore buono. Solo cosรฌ la nostra fatica non sarร vana.
Il rapporto che cโรจ tra la parola e il cuore รจ simile a quello che intercorre tra il frutto e lโalbero. Un frutto buono rivela la bontร dellโalbero; cosรฌ la parola, dice il Siracide, rivela i pensieri del cuore e la bocca esprime โ secondo Luca โ ยซciรฒ che dal cuore sovrabbonda ยป.
Quali sono queste parole buone che manifestano la bontร del cuore? Gesรน ne ricorda qualcuna. ร la parola con la quale riconosciamo la trave che cโรจ nel nostro occhio e che non esitiamo a rimuovere attraverso cammini di conversione, che ci impediscano di diventare โciechi che guidano altri ciechiโ.
La parola buona sa correggere con mitezza chi sbaglia, aiutandolo a rimuovere la pagliuzza che puรฒ esserci nel suo occhio, per rendere luminosa la sua vista, di modo che sia lui a guidarci sul cammino della vita. Parola buona รจ quella che sa infondere coraggio e speranza, ricordando a tutti, come fa san Paolo con i Corinzi, che i nostri sforzi non sono vani se fondati sulla vittoria pasquale di Gesรน, che ha vinto per sempre il peccato e la morte.
ร questa speranza che ci rende saldi e irremovibili, come alberi ben piantati nel terreno, capaci di produrre come frutto parole di consolazione e fiducia.
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d. Luca Fallica, Abate di Montecassino – Fonte Edizioni San Paolo

