In quale modo il demonio esce dalla nostra vita? Attraverso l’umiltà. La donna straniera si è riconosciuta un nulla davanti a Gesù. Non apparteneva al popolo eletto, non meritava la salvezza. Ma grazie a quelle parole piene di humus, sua figlia viene liberata dal demonio.
È l’umiltà che scaccia il demonio, che non è altro che un abisso di superbia. Perciò il demonio ha terrore di Maria, nostra Madre. Più camminiamo interiormente verso l’umiltà, più terremo lontano i graffi del maligno.
L’umiltà commuove Gesù e gli fa operare prodigi, perché ci riconosce figli, somiglianti a Lui. Questa virtù va chiesta al Signore ogni giorno, perché non ci è connaturale. È il sentirsi al proprio posto: creatura di fronte al Creatore e fratello universale.
Essere umili significa riconoscere la propria dignità e le proprie potenzialità, mettendole a frutto per il Regno incarnato in questo mondo, senza pretendere meriti da alcuno. Perché sappiamo che tutto ci è donato, iniziando dal respiro.
L’umiltà è quella virtù che ti fa conoscere per ciò che sei, né più né meno. Non ti fa sopravvalutare davanti agli altri e a Dio. C’è una falsa umiltà che dobbiamo fuggire: quella pusillanime, che si trincera dietro il “non son capace… non valgo granché…”.
L’umile sa fare della sua vita un dono. A tutti. È una persona che attende tutto da Dio, perché sa che da solo non può nulla. L’umile sa pregare, come questa donna che ha educato anche Gesù a ricentrare la sua missione: era venuto per tutti a donare la salvezza, non solo per gli ebrei.
Sì, l’umiltà ci fa diventare intercessori, capaci persino di far cambiare a Dio i suoi piani, facendo entrare tutti nel grande mantello della misericordia.
Oggi voglio considerare quanto questo modo di essere mi appartiene… e supplico il Signore di rendermi umile. Solo gli umili sono felici.
Sr Palmarita Guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade
