Cโรจ un momento nella vita cristiana che diventa decisivo perchรฉ รจ un momento di svolta.
Se inizialmente il cristianesimo รจ innanzitutto incontrare Cristo. La seconda cosa importante nel cristianesimo รจ sentire che questo incontro non ci โtrattieneโ ma ci โmandaโ:
ยซPoi chiamรฒ a sรฉ i dodici e cominciรฒ a mandarli a due a dueยป.
ร un dettaglio non di poco conto nella crescita spirituale di ciascuno di noi. La veritร di quello che abbiamo incontrato si manifesta in un atteggiamento di apertura, non di chiusura. In un atteggiamento inclusivo, non esclusivo.
In un โandareโ, e non in un โfermarsiโ. Ma questo verbo di movimento che il Signore mette nel cuore di ciascuno non รจ innocuo. ร un verbo di movimento carico di conseguenze: ยซe diede loro potere sugli spiriti immondiยป.
Il cristianesimo per sua natura รจ contrapposizione al male e a tutto ciรฒ che esso riguarda.
Per questo la presenza di un vero cristiano deve sempre essere principio di cambiamento, di differenza. La sua presenza deve essere sempre scomoda, specie lรฌ dove le logiche del buio sembrano dominare. ร il valore della testimonianza.
ร il valore di diventare con la nostra stessa vita un esorcismo vivente ma alla maniera che ci ha insegnato San Francesco:
ยซdove รจ odio, fa chโio porti amore, dove รจ offesa, chโio porti il perdono, dove รจ discordia, chโio porti la fede, dove รจ lโerrore, chโio porti la Veritร , dove รจ la disperazione, chโio porti la speranza. Dove รจ tristezza, chโio porti la gioia, dove sono le tenebre, chโio porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto: ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare. Poichรฉ se รจ dando, che si riceve. Perdonando che si รจ perdonati. Morendo che si risuscita a Vita Eternaยป.
Non troviamo parole piรน belle per spiegare il valore di essere mandati cosรฌ come ce lo racconta il Vangelo di oggi. Non siamo chiamati a fare fuochi dโartificio ma a compiere prodigi. ร il prodigio di chi crede e per questo ama in un mondo che ti dice spesso che non conviene amare.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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