p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 4 Luglio 2024

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Ed รจ ancora tempo favorevole per passare allโ€™altra riva. Tempo favorevole di passare dalla riva del peccato alla riva dellโ€™essere figli; di passare dalla riva della paralisi alla riva del camminare.

Gli scribi si scandalizzano perchรฉ Gesรน perdona i peccati. Dio รจ il vendicatore non colui che perdona. Che senso ha essere giusti, si domandano, se poi Gesรน perdona. Beh, รจ meglio combinarne di tutti i colori nella vita, come se questo desse senso ad una vita, tanto poi Lui ti perdona.

Meglio godersela il piรน possibile e quando nessuno non ti vuol piรน, rivolgerti al buon Gesรน. Tutte affermazioni e pensieri che non parlano di amore, di relazione amorevole, ma di sfruttare ogni occasione per approfittare di Dio, il vero grande minchione che tanto ti perdona. Ma questa non รจ di certo premessa di relazione, tantomeno di relazione di amore.

Passare allโ€™altra riva oggi, significa ricominciare a comprendere il peccato come mancanza di relazione, quel peccato che da noi e dalla nostra cultura รจ negato. Non ci crediamo che il male esista, anche se ci sbattiamo continuamente il naso contro. Riconoscere il proprio peccato significa riconoscere tutta quella massa negativa che ci portiamo dentro. Riconoscere il proprio peccato, prima ancora che confessarsi, รจ il vero passare da una riva allโ€™altra.

Sappiamo che lโ€™uomo รจ relazione, relazione con lโ€™altro e con Dio. Il peccato รจ ciรฒ che rompe questa relazione che puรฒ essere stabilita nel passaggio tracciato dal perdono. Perdono che รจ dono non meritocratico, vale a dire da meretricio, ma di amore gratuito. Sรฌ perchรฉ lโ€™amore o รจ gratuito o non รจ! Passare allโ€™altra riva significa uscire dalla illusione che il peccato non esista.

Passiamo parte della nostra vita ad illuderci che noi non sbagliamo e che lโ€™errore รจ tutto degli altri. Le confessioni degli uomini sono normalmente basate sul fatto che loro non hanno fatto nulla di male, mentre quelle delle donne sono basate sul confessare il peccato dellโ€™altro, normalmente il marito o i figli o i compagni di turno. Ma questo ci paralizza ogni giorno sempre piรน.

E siamo chiamati a passare dallโ€™essere paralitici, inchiodati al nostro letto dalla Legge, allโ€™essere umani, cioรจ viator, camminatori! Noi non siamo di casa dove stiamo: siamo estranei dove abitiamo. Intestardirci nel volerci sentire a casa significa non metterci in cammino, significa vivere in paralisi. Il peccato blocca il cammino, ci appesantisce col suo fardello di negativitร , ci rende sempre piรน incapaci di relazioni vere. Il peccato ci rende immobili: รจ il moto che รจ vita, lโ€™immobilitร  รจ rigidezza cadaverica.

Noi a letto ci andiamo per riposare oppure perchรฉ malati. La paralisi ci fissa al letto della malattia che frequentemente รจ vista come ancora di salvezza. Essere paralizzati e malati sembra a volte ci faciliti la vita, ci evita di affrontare certe problematiche e certe relazioni indesiderate. Passare dalla paralisi al camminare significa accettare di vederci paralizzati, schiavi delle nostre scelte e del nostro quotidiano. Significa diventare desiderosi e accoglienti della gratuitร  del per-dono: dono per vivere, per ritornare a camminare, ad appassionarci alla vita abbandonando le nostre belle case con quelle bellissime stanze da bagno da sibariti.

La Legge ci inchioda alle nostre paralisi sia di peccato come di negazione dello stesso. Il per-dono ti riporta al centro della via, al centro dellโ€™amore che รจ pieno compimento della Legge perchรฉ ti rimette in cammino invitandoti a lasciare le tue sicurezze, anche quelle che meglio si esprimono nella paralisi, nel vivere inchiodati al letto delle nostre miserie e negativitร .

Ti sono rimessi i tuoi peccati: rimettere significa allontanare. Dio manda via da te i tuoi fallimenti di cui continuiamo a fare ricordo, che continuamente, cioรจ, riportiamo al centro del nostro cuore. Lui allontana quel male che ti aderisce e ti mangia come un tumore.

Tutto il negativo che hai fatto e che ti porti dentro come massa oscura, sei invitato a lasciarlo sulla vecchia riva e riprendere a camminare, o a nuotare, passando allโ€™altra riva. Sullโ€™altra riva trovi un Padre che ti attende a braccia aperte e che ti ha mandato la sua scialuppa personale, Cristo, perchรฉ col suo perdono tu possa avere la forza di vogare verso lโ€™altra riva.

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Trovi un Padre che perdona: riscopri il tuo essere figlio, voglioso di camminare e di abbandonare la sicurezza paralizzante del tuo letto di casa, letto fatto di doghe e casa fatta di grandi stanze da bagno. Perdonato riscoprirai la relazione da figlio, da cui scaturisce la relazione da fratello capace e desideroso di perdono, di relazione.

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