Signore, hai proprio ragione! Perché pensare al domani? Perché pensare di allungare un po’ la vita se poi la vita è solo sacrificio, malessere, obblighi e doveri vari?
Finché siamo su questa terra bisogna pensare all’oggi, al tempo presente, alle cose che ci piace fare, occorre pensare a divertirci e al passarcela bene. Tanto poi c’è Dio che si preoccupa di noi, no?
Eppure c’è qualcosa che non torna, tutto questo stride con la Tua vita, quella donata, quella che cura e perdona, quella morta e Risorta, quella impegnata totalmente per la salvezza, per il Regno e per la Vita eterna.
E allora forse, più che un semplice carpe diem, ci inviti a vivere questo stesso presente con lo sguardo di chi è capace di vedere nel profondo delle cose e di vivere secondo e assecondando l’Amore libero e gratuito di Dio Padre.
Quell’Amore che mai è per sé stesso, quell’ Amore che se incontrato, sperimentato e vissuto è sempre per gli altri, che non allunga per annacquare né smorzare il sapore, ma allunga in pienezza verso l’infinito e per l’eternità.
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