Alessandro Ginotta – Commento al Vangelo del giorno, 9 Aprile 2024

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Era una notte buia e tempestosaโ€ฆ No, non รจ una frase di Snoopy (e non รจ neppure un romanzo di Sir Lytton, lโ€™autore della frase che ispirรฒ il fumettista Charles M. Schulz).

Quando vento e pioggia si abbattono sul mare e le onde si gonfiano, anche chi viaggia sullโ€™imbarcazione piรน sicura, si intimorisce. E, se la tempesta si abbatte nel cuore della notte, allora alla paura di affondare, si aggiunge quella di perdere lโ€™orientamento. Allora il rischio che la barca finisca sugli scogli si fa ancora piรน concreto. Ed รจ lรฌ che si scatenano le piรน antiche paure dellโ€™uomo.

E cosรฌ, la tempesta, smaschera la nostra vulnerabilitร  e lacera le false sicurezze con cui abbiamo vestito le nostre vite. Allโ€™improvviso ci ritroviamo nudi, sfiduciati, indecisi, perplessi, esitanti, impreparati, ma soprattutto terribilmente spaventati.

ยซPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?ยป. La domanda di Gesรน ci scuote. Scopriamo cosรฌ che il problema non รจ tanto se credere o no in Dio, ma risiede nel sapersi abbandonare alla certezza che Dio ci aiuterร . โ€œEra ormai buio e Gesรน non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perchรฉ soffiava un forte ventoโ€ (Giovanni 6,17-18). E facile sentirsi leoni quando tutto va bene, ma, quando le cose si mettono male, รจ lรฌ che ci rendiamo conto di non avere con noi Gesรน!

Tante volte, amici cari, anche la nostra vita รจ un mare in tempesta. Siamo naufraghi tra i flutti di mille impegni sociali e lavorativi, le onde del conformismo, dellโ€™indifferenza di una societร  che consuma e si consuma, ma che ha come imperativo quello di non prenderci cura del dolore di chi ci sta accanto. Una schiuma di egoismo ci sospinge in una vita sempre piรน chiusa nei nostri confini, sempre piรน isolata. La zattera che occupiamo perde pezzi continuamente e diventa sempre piรน stretta.

Abbiamo distolto lo sguardo, per non vedere; ci siamo rifugiati nel rumore, per non sentire; ci siamo tappati la bocca, per non gridare. Ma non ci siamo accorti che la nostra vita sta diventando una gara per non affondare? Abbiamo lasciato i nostri figli orfani di fede, quando noi stessi ci siamo privati di quellโ€™ancora che รจ Gesรน. E cosรฌ ci siamo smarriti. Quante volte ci sentiamo naufragare nelle nostre paure? Quante volte ci troviamo in pericolo, soffocati dal vento dei nostri affanni, nella tempesta del nostro dolore? E ci sentiamo impotenti? Soli e spaventati di fronte al dolore? Paralizzati dal terrore davanti alle difficoltร  inattese? Abbiamo bisogno che Cristo si avvicini alle acque tempestose in cui navighiamo, alzi il suo braccio, minacci le nubi e riporti la quiete. Abbiamo bisogno di vedere le sue bianche vesti ondeggiare sopra il pelo dellโ€™acqua mentre egli cammina. Abbiamo bisogno che egli tenda la mano e ci dica: โ€œcoraggio, ce la puoi fareโ€ e ci aiuti a rialzarci dalla pozzanghera di individualismo nella quale stiamo naufragando. Abbiamo bisogno che Gesรน prenda il timone delle nostre vite e ci conduca in acque calme. In altre parole, amici cari, abbiamo bisogno di avvicinarci noi a Cristo, attraverso la sua Parola.

ยซPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?ยป. Lโ€™inizio della fede รจ riconoscerci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti: da soli affondiamo. Abbiamo bisogno di Dio, proprio come i naviganti di un tempo avevano bisogno delle stelle per potersi orientare. Accogliamo Gesรน nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perchรฉ Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perchรฉ questa รจ la forza di Dio: Lui sa volgere al bene tutto ciรฒ che ci capita, perfino le cose piรน brutte! Sรฌ, amici: Dio sa riportare il sereno nelle nostre vite tempestose. Perchรฉ quando Gesรน รจ a bordo, anche la tempesta piรน violenta non ci fa piรน paura!

Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it
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