Gesù risorge nel silenzio per afferrare la vita nuova
È avvenuta di notte, mentre tutti dormivano
o si rigiravano nel proprio letto; è avvenuta e nessuno l’ha vista accadere, forse solo qualche pietra o qualche bocciolo che stava provando ad aprirsi, forse una civetta.
È avvenuta di notte la Risurrezione. Non c’era anima viva intorno, tutto è successo nel silenzio e nel buio, quando i rumori sono spenti, quando le voci al massimo sussurrano, quando anche gli animali tacciono.
Una cosa segreta, un miracolo nascosto. Fossi stato al suo posto avrei scelto il pieno giorno e una folla plateale, avrei annunciato quel che stava per succedere con fulmini e saette e clamorosi avvisi di rivincita e di trionfo. Lui no, lui ha scelto di non fare rumore, ha scelto la discrezione della notte ovattata per afferrare di nuovo la vita e questa volta per sempre.
La notte è degli amanti e il “Dio amante della vita” (Sap.11,26) non finisce mai di stupire: lo stupore di Maria Maddalena, di Pietro e di Giovanni, il nostro stupore. Dov’è il Signore? Con le mani ancora profumate Maddalena era arrivata al sepolcro, ed era ancora buio: troppo forte il dolore di aver perso il suo Maestro e di averlo visto morire, troppo straziante la sensazione che tutto fosse ormai finito; di Lui, che le aveva restituito l’innocenza e le aveva insegnato ad amare, non restava nemmeno il corpo da abbracciare un’ultima volta. Dove sei, Signore?
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