Don Sergio Carettoni – Commento al Vangelo del 18 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 8,1-11

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A meno che non siamo diventati cannibali di noi stessi, cioรจ persone che ormai si cibano narcisisticamente solo della gustositร  del proprio ego, a livello spirituale ci possiamo alimentare con fiducia di ogni cosa buona e pura che sta attorno a noi.

Sapere esistere e resistere nella vita reale, con tutta la bellezza della propria anima, รจ possibile, come possibile รจ non fermarsi lungo il sentiero della fede, grazie alle forze che ci vengono da una sana ed equilibrata alimentazione spirituale fatta di ogni bendidio.

Senza alcun timore di inquinare la propria anima, le letture che affrontiamo ogni giorno, i mondi culturali che attraversiamo facendo sempre attenzione allโ€™umano presente in essi, i saperi che dentro noi stessi armoniosamente si intrecciano tra loro senza astio e conflittualitร โ€ฆ tutto ci aiuta a sfamare e a sviluppare il nostro io spirituale.

Ogni anelito presente nel mondo, accolto e compreso nella sua bontร , nella sua bellezza e nella sua veritร , diventa il piรน efficace stimolo per lasciare che le scoperte spirituali si espandano allโ€™infinito dentro noi stessi: da una parte dilatando gradualmente gli spazi ancora possibili della mente e del cuore, dallโ€™altra parte liberandoci dalle troppe costrizioni mentali o dalle gabbie di unโ€™illusoria appartenenza in cui sentiamo essere stati rinchiusi da tempo.

Evadere da quel qualcosa di chiuso, da una specie di prigione del non senso, che con le nostre stesse scelte ci siamo costruiti attorno, e volare e librarsi alti nellโ€™aria sottile dello Spirito รจ possibile unicamente per un dono divino.

La fiducia nellโ€™amorevole e misericordioso intervento di Dio non permette a nessuno di condannare a morte se stesso, pur trattandosi di una sentenza emessa nel segreto del proprio tribunale interiore, senza perรฒ avere prima considerato la possibilitร  della propria guarigione e del proprio riscatto, anche perchรฉ nelle mani di Dio il leone piรน feroce, addomesticato, puรฒ trasformare se stesso in un gattone, forte, robusto, ma ritornato fedele alla sua bontร .

Cosรฌ le persone โ€“ che le stagioni della vita ci fanno incontrare, che ci pongono davanti o che ci mettono a fianco durante il nostro viaggio, oppure che stanno sedute sugli scaffali della nostra memoria โ€“, con la loro testimonianza di fede ci aiutano a introdurre tutto noi stessi in quel mondo di armonie che possono diventare nostre, perchรฉ il Vangelo si lascia incontrare, visitare, abitare e fare proprio da chi cerca in esso, non piรน narcisisticamente se stesso, ma la persona liberalizzante di Gesรน, il Cristo.

Per gentile concessione di Don Sergio Carettoni dal suo blog.

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