p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2024

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Qualsiasi cosa abbia bisogno di essere portata a compimento significa che รจ incompiuta e vuota. Non si tratta di negare ciรฒ che รจ stato detto ed affermato prima, si tratta invece di dare senso a quanto detto. O si continua a parlare facendo i ripetitori o i pappagalli di qualsiasi cosa mandata a memoria, oppure si comincia a dare sostanza a quanto viene detto.

Gesรน รจ uno che parla con autoritร , non come gli scribi e i farisei, sottolinea la gente. Ciรฒ significa che prima di tutto รจ uno che crede a quanto trasmette. Non ha imparato la lezioncina ed รจ andato poi a comunicarla a quanti incontra. Ciรฒ che comunica lโ€™ha fatto suo, ha riempito di senso. Un senso che non accetta il dato che la legge possa donare salvezza, pur essendo giusta. Non esiste legge al mondo che abbia avuto la forza di cambiare il cuore di qualcuno, magari qualche atteggiamento esterno per paura di qualche ritorsione, ma il cuore, che รจ lโ€™unica cosa che realmente interessa Dio: beh questa รจ tutta unโ€™altra questione.

Ciascuno di noi ha il proprio filtro attraverso il quale raccoglie, nella massa di fatti quotidiani, quelli che sono piรน idonei a confermare i propri pregiudizi. Leggiamo i fatti a partire da un filtro, che รจ la nostra esperienza, che non sempre risulta essere oggettiva.

Di fronte a questo modo di agire da parte di alcuni che hanno assistito alla guarigione di un muto indemoniato, Gesรน reagisce e reagisce spiegando e contrattaccando. Non si manifesta per niente tollerante, anzi la sua risposta รจ di quelle che noi riteniamo molto intollerante. Ma cosa significa essere tolleranti? Tollerare significa pazientare, sopportare comportarsi con pazienza e permettere.

Lโ€™intolleranza nel nostro mondo รจ ritenuto un atteggiamento negativo. Tolleranza ci porta a subire un atteggiamento nei confronti del quale noi non siamo dโ€™accordo. Certe cose che noi non sopportiamo perchรฉ giudichiamo negative, noi le tolleriamo facendo finta di niente o mentendo a noi stessi dicendo che va bene cosรฌ, che รจ lโ€™etร , che รจ perchรฉ la persona poverina non puรฒ riuscirci a capire queste date cose. La intolleranza non รจ di per sรฉ negativa.

Cโ€™รจ gente che non accetta che uno faccia qualche cosa di apprezzabile, vedi quei tali del vangelo di oggi, o che venga riconosciuto un merito o unโ€™abilitร . Normalmente in questi casi scatta la critica sciocca, il disfattismo e persino la denigrazione rabbiosa.

Di fronte a questi casi noi chiediamo tolleranza dicendo magari che sono persone che hanno vissuto una storia di privazione e che ora compensano con una vita da parolai e con la violenza verbale.

La tolleranza verso la stupiditร  finisce per mancare di rispetto alla serietร  dei piรน, significa cambiare il tema della riunione o perdere unโ€™occasione importante; significa demotivare e diffondere una convinzione che non cโ€™รจ nulla da fare e che tutto รจ sullo stesso piano: la serietร  sullo stesso piano della superficialitร , lโ€™onestร  sullo stesso piano della delinquenza.

Troppo spesso in nome del diritto di tutti di intervenire, si giustifica chi si alza per distruggere e criticare col solo scopo di bloccare un lavoro costruttivo. Lโ€™intolleranza ci direbbe che bisognerebbe prendere la frusta e scacciare fuori dalla sala questi tali, visto che da soli non se ne andrebbero. Quante ore di catechismo andate buche per uno o due di questi fringuelli che avrebbero bisogno di un poโ€™ di sana intolleranza per capire che quello che stanno facendo non va.

La tolleranza a tutti i costi rischia di dare il governo del mondo in mano ai cretini che gestiscono poi con arroganza in nome di una tolleranza diventata la malattia della democrazia. La tolleranza puรฒ permettere che la zizzania sommerga il trifoglio soffocando anche la democrazia. La vera tolleranza รจ sia sopportazione, permissione, come levare e disapprovare. รˆ lโ€™indignarsi per qualcosa di non degno, di sconveniente, di non apprezzato.

Noi tolleriamo un atteggiamento che non apprezziamo, diversamente vi sarebbe condivisione, gioia, non certo sopportazione. Lโ€™indignazione prima che violenza, esprime sofferenza di chi constata qualche cosa che non รจ degno. รˆ sana intolleranza non violenta. Sana intolleranza che combatte il far finta di non vedere, il fingere che non esistano contrasti, il volere ridurre a tutti i costi i contrasti. Una sana intolleranza contro il dispotismo della televisione che dร  il silenzio assenso ad ogni comportamento dei figli. Una intolleranza contro il mรฉnage dellโ€™andare avanti come se tutto andasse bene.

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Gesรน da sempre poco attento alla visibilitร  e alla necessitร  di essere accettato a tutti i costi, ha fatto sentire la sua intolleranza verso lโ€™ingiusto e il fariseismo, รจ bene che anche noi cominciamo a fare sentire, liberi dai problemi di auditel, la nostra intolleranza per una cultura che sa solo di cassetta. Forse รจ tempo di intolleranza. รˆ tempo che parlino coloro che sono sempre stati zitti o zittiti dallโ€™arroganza della insensatezza.

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