L’AMORE NON SI COMPRA
Un gesto imprevedibile: Gesรน che prepara una frusta, la brandisce e attraversa l’atrio del tempio come un torrente in piena che travolge uomini, animali, tavoli e monete.
All’avvicinarsi della Pasqua, questo gesto risuona carico di profezia: โNon fate della casa del Padre mio un mercato!โ Del tempio di Gerusalemme, di ogni chiesa, di ogni credente. Non fare mercato della fede! Non adottare con Dio la legge scadente dello scambio di favori, dove tu dai qualcosa a Dio (una Messa, un’offerta, una candela, un fioretto…) perchรฉ lui in cambio dia qualcosa a te. Se facciamo cosรฌ siamo solo dei cambiavalute, e Gesรน rovescerร il nostro tavolo. Stiamo instaurando al cuore della fede la legge decadente del mercato.
Probabilmente giร unโora dopo i mercanti, recuperate le loro bestie, avevano rioccupato le loro postazioni. Il denaro scorreva di nuovo di mano in mano, necessario e benedetto. Eppure il gesto di Gesรน non va a vuoto. Quellโevento รจ ancora profezia per i custodi dei templi di oggi, e invita tutti a investire in progetti di persone, in patrimoni relazionali piรน che in patrimoni economici, a mettere i poveri prima delle armi, le persone davanti ai carri armati, il contrario dellโinfausta legge del nostro parlamento! Il Maestro e il discepolo alzano ancora la frusta di cordicelle sui mercanti dโarmi, pronti a violare lโuomo, tempio e gloria di Dio.
Quando i Giudei gliene chiedono conto, Gesรน li porta su un altro piano: Distruggete questo tempio e io lo riedificherรฒ. Non per una sfida a colpi di miracolo, ma per una alternativa: tuttโaltro รจ il tempio di Dio.
Non รจ questione di templi nรฉ di luoghi, di Sion o di Garizim, come aveva chiesto la Samaritana al pozzo, ma di spirito e veritร . Gesรน infatti il recinto del tempio lo frequentava poco, ma camminava per la piรน bella cattedrale del mondo, tre anni di strade, case, campi, lago, villaggi e polvere di Palestina, perchรฉ Dio abita la vita di ogni giorno, suo tempio fragile, bellissimo e infinito.
E quando i profeti parlavano di prostituzione nel tempio, intendevano proprio il culto tanto pio quanto offensivo di Dio: io ti do preghiere e sacrifici, tu mi dai sicurezza e salute.
L’amore non si mendica, non si impone, non si finge.
Dio รจ di tutti e non si compra neanche a prezzo della moneta piรน pura.
Dio non si merita, si accoglie.
Ma poi, se entrasse in casa mia, cosa rovescerebbe a terra, tra i miei piccoli o grandi idoli? Tutto il superfluo, da cui siamo sommersi.
Lโultima parola del Vangelo oggi dice: ยซEgli sapeva quello che cโรจ in ogni uomoยป.
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O Dio che conosci le ansie e le paure, le luci e le tenebre nel cuore mio, tu che ci hai fatti cosรฌ, ricordati che siamo vulnerabili e cadiamo facilmente, ma ricordaci anche che siamo tempio tuo, che ci rialzerai di nuovo, che in noi cโรจ un bene piรน forte e piรน antico del male, che siamo la casa dellโamore di domani.
