don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 3 Marzo 2024

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Gesรน ha sgretolato quella โ€˜religioneโ€™ fondata sul commercio con una divinitร , sul baratto del dare e avere, del sacrificarsi per ricevere qualcosa in cambio, perchรฉ sa che il Dio della vita non gradisce โ€˜sacrifici ed offerteโ€™ (cfr. Sal 40, 7) ma se ne potrร  fare esperienza ogniqualvolta si vivrร  la misericordia: โ€˜Misericordia io voglio, non sacrificiโ€™ (cfr. Mt 9, 13).

Gesรน fa pulizia dei mercanti che ci abitano quando ci lasciamo ferire dai sensi di colpa perchรฉ vediamo trasgrediti gli impegni assunti verso noi stessi, quando ci prende la tristezza del dover corrispondere sempre alle attese della divinitร  e la frustrazione di non sentirsi mai adeguati e puliti dinanzi a un dio giudice severo.

Gesรน รจ venuto a purificare il tempio del nostro cuore dai fantasmi del โ€˜migliorismoโ€™, del dovere di sentirsi a posto, facendoci comprendere che Dio non vuole servi migliori ma solo figli amati.

A quel punto ยซmolti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nomeยป (v. 23).

La fede non si nutre di miracoli, ma di โ€˜segniโ€™.

Il segno indica sempre oltre, รจ lโ€™indice che indica la luna. Questo รจ il compito di ogni religione: indicare oltre. Va da sรฉ che innamorarsi del segno รจ follia; fermarsi alle liturgie, ai riti, ai precetti da ottemperare, รจ accontentarsi del mezzo senza mai poter progredire in umanitร . Il rapporto con la divinitร  รจ infatti sempre tensione in avanti, mai godimento di un oggetto, o il raggiungimento di una meta.

Le persone matura spiritualmente sanno di essere nella Veritร  senza perรฒ possederla, e senza poterla definire in quanto la divinitร  รจ la vita stessa, nel suo dispiegarsi, nel suo scorrere dirompente, che continuamente si trasforma compiendosi.

ยซNoi gli diamo delle cose perchรฉ lui ce ne dia delle altre, facciamo dei sacrifici perchรฉ ci faccia dei favori, facciamo opere buone perchรฉ ci dia il premio. Concepire Dio in termini di legge, di obbligo, di dovere, di debito, di paga, di castigo, di premio invece che in termini di amore, di risposta, di alleanza, di nozze, รจ stravolgere la religione e Dio morirร  per questo. Lโ€™ipotesi che sembra piรน vera รจ che Dio non รจ morto per i peccatori, per i peccatori non occorreva morire โ€“ bastava dire: Siete salvati! โ€“ รจ morto per i giusti, per convincerli del loro peccato, il peccato di avere unโ€™ipotesi cosรฌ cattiva su Dio. E Dio deve proprio morire in croce per dire: non sono cosรฌ!ยป (Silvano Fausti).

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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