don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2024

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Vita nuova che profuma di speranza

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Dal libro di Giobbeย Gb 7,1-4.6-7

Notti di affanno mi sono state assegnate.

Giobbe parlรฒ e disse:

ยซLโ€™uomo non compie forse un duro servizio sulla terra

e i suoi giorni non sono come quelli dโ€™un mercenario?

Come lo schiavo sospira lโ€™ombra

e come il mercenario aspetta il suo salario,

cosรฌ a me sono toccati mesi dโ€™illusione

e notti di affanno mi sono state assegnate.

Se mi corico dico: โ€œQuando mi alzerรฒ?โ€.

La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino allโ€™alba.

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I miei giorni scorrono piรน veloci dโ€™una spola,

svaniscono senza un filo di speranza.

Ricรฒrdati che un soffio รจ la mia vita:

il mio occhio non rivedrร  piรน il beneยป.

La preghiera delle lacrime

La storia di Giobbe รจ ambientata nellโ€™antico Medio Oriente. Il protagonista รจ un uomo pio, prima ricco e felice, poi improvvisamente colpito dalla sventura: perde i figli, i beni, la salute;

Dopo lโ€™antefatto il libro presenta un dibattito fra Giobbe e quattro amici, giunti da Edom e dallโ€™Oriente, paesi ritenuti la patria della saggezza.

Giobbe si confronta sul tema del dolore e demolisce, una dopo lโ€™altra, tutte le spiegazioni della teologia tradizionale.

La lettura di oggi contiene la sua celebre riflessione sulla condizione dellโ€™uomo sulla terra: la vita non รจ altro che dolore, lโ€™uomo รจ uno schiavo sottoposto a immani sacrifici da cui non ricava alcun vantaggio; รจ un bracciante che fatica dallโ€™alba al tramonto in un campo non suo, sopporta lโ€™arsura del sole nellโ€™angosciante attesa che giunga, agognata, la sera (vv. 2-3). Giobbe si ritiene persino piรน sventurato dello schiavo, piรน infelice del bracciante. Questi gli paiono dei privilegiati: durante le ore notturne riposano dalle loro fatiche, mentre lui neppure nel sonno trova sollievo. Sconvolto dal dolore si agita e si rivolta nel letto, fino allโ€™alba (v. 4). La speranza di un cambiamento della sua condizione รจ una chimera, una vana illusione. Gli anni trascorrono veloci, passano come un soffio e a lui non resta che concludere sconsolato: โ€œI miei occhi non vedranno mai piรน il bene!โ€ (vv. 6-8).

Giobbe non รจ un rassegnato, non soffre in silenzio, sfoga il suo dolore davanti al Signore e gli chiede conto delle sventure che รจ costretto a sopportare. Il suo grido quasi ci spaventa, pare una ribellione, una bestemmia. Invece รจ preghiera.

La lingua ebraica conosce tredici termini per indicare la preghiera; tre di loro esprimono forme progressive di supplica a Dio. Al primo gradino, il piรน basso, troviamo la preghiera espressa con parole; รจ la piรน semplice e la piรน comune, sgorga dal cuore dellโ€™uomo e raggiunge il cuore di Dio. Un gradino piรน su cโ€™รจ il grido che costituisce unโ€™invocazione ancora piรน efficace. Al terzo livello cโ€™รจ la piรน irresistibile delle richieste di aiuto al Signore: il pianto. Insegnavano i rabbini: โ€œNon cโ€™รจ porta che le lacrime non riescano ad aprireโ€ e il salmista pregava: โ€œAscolta la mia preghiera, porgi lโ€™orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrimeโ€ (Sal 39,13).

Di fronte al male non viene chiesta la rassegnazione, lโ€™uomo puรฒ e deve gridare allo scandalo, ha il diritto di dire a Dio che non capisce per quale ragione lโ€™ha creato amante della vita e della gioia e poi lโ€™ha collocato in un mondo di dolore e di morte. La preghiera di Giobbe รจ fatta di grida e di lacrime. Chi piange e grida il proprio dolore, anche se non se ne rende conto, sta invocando Dio, sta chiedendogli luce e forza.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnziย 1Cor 9,16-19.22-23

Guai a me se non annuncio il Vangelo.

Fratelli, annunciare il Vangelo non รจ per me un vanto, perchรฉ รจ una necessitร  che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!

Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, รจ un incarico che mi รจ stato affidato. Qual รจ dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.

Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anchโ€™io.

Il servizio della predicazione del vangelo

Scrivendo ai Corinti, Paolo richiama ai cristiani il dovere di assistere gli apostoli: โ€œColoro che annunziano il vangelo devono vivere del vangeloโ€ (1 Cor 9,14), come anche Gesรน ha insegnato: โ€œLโ€™operaio ha diritto al suo nutrimentoโ€ (Mt 10,10).

A causa della debolezza umana possono subentrare abusi. Qualcuno puรฒ servirsi di questo diritto per arricchire, acquisire privilegi, condurre una vita agiata. Esiste anche pericolo che i responsabili delle comunitร  si comportino da โ€œfunzionari del sacroโ€ e svolgano il loro ministero non con la passione, la generositร  e il disinteresse di chi รจ davvero innamorato del vangelo, ma come impiegati che lavorano in vista dello stipendio. Quando si registrano simili comportamenti, anche i predicatori piรน eloquenti e preparati, perdono di credibilitร ; per questo Gesรน raccomanda, anzi, ingiunge ai discepoli: ยซGratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateยป (Mt 10,8).

Per ovviare a questi rischi, Paolo afferma che, in certe situazioni, รจ meglio rinunciare al diritto di essere mantenuti dalla comunitร . Tale decisione deve essere presa quando possono insorgere sospetti che la predicazione della parola di Dio sia dettata da secondi fini. รˆ ciรฒ che egli e Barnaba hanno fatto: sono vissuti lavorando con le loro mani, hanno continuato a svolgere la loro professione, senza mai essere di peso ad alcuno.

Coloro che, come Paolo, sono disposti a servire, in modo completamente gratuito, la loro comunitร , quale ricompensa si devono aspettare? Nullโ€™altro che la gioia che nasce dalla coscienza di aver dedicato la propria vita ai fratelli, in pura perdita, senza sperare di ricevere qualcosa in cambio (v. 18).

Paolo non ha predicato il vangelo per ricavarne un guadagno, ma per assecondare un incontenibile impulso interiore. Convinto della grandezza e della sublimitร  del dono ricevuto, non poteva trattenerlo per sรฉ, sentiva il bisogno di comunicarlo a tutti.

+ Dal Vangelo secondo Marcoย Mc 1,29-39

Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie.

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla sinagoga, subito andรฒ nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinรฒ e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciรฒ ed ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la cittร  era riunita davanti alla porta. Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie e scacciรฒ molti demรฒni; ma non permetteva ai demรฒni di parlare, perchรฉ lo conoscevano.

Al mattino presto si alzรฒ quando ancora era buio e, uscito, si ritirรฒ in un luogo deserto, e lร  pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: ยซTutti ti cercano!ยป. Egli disse loro: ยซAndiamocene altrove, nei villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!ยป.

E andรฒ per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demรฒni.

LECTIO

Nella sinagoga di Cafarnao lโ€™insegnamento di Gesรน giร  riconosciuto come autorevole viene apprezzato nella sua novitร . La parola di Gesรน รจ Vangelo, รจ una bella novitร , sia perchรฉ segna una discontinuitร  rispetto alla parola degli scribi, che rappresentano la trazione dei padri, sia perchรฉ รจ il compimento della promessa di Dio. La profezia di Gesรน inaugura il tempo nuovo nel quale Dio si fa prossimo in senso fisico.

Le prime battute del vangelo di Marco consentono al lettore di fare un percorso che dalla sinagoga di Cafarnao arriva a quelle dei villaggi vicini dove Gesรน predica e scaccia i demoni. Questo cammino passa attraverso la casa e un ยซluogo desertoยป, dove Gesรน entra in contatto con gli infermi e con Dio.

La casa indica le relazioni familiari. La casa di Simone e Andrea accoglie Gesรน e lโ€™altra coppia di fratelli. Si tratta di una casa visitata dalla sofferenza. La donna, costretta a letto da uno stato febbricitante, รจ lโ€™emblema di quella casa segnata dalla malattia. Parlare della donna inferma significa presentare tutta la famiglia stigmatizzata dalla sofferenza.

Lโ€™atteggiamento di Gesรน รจ descritto attraverso tre verbi: ยซaccostarsiยป, ยซfar alzareยป e ยซprendere per manoยป. Gesรน si avvicina e cerca il contatto con la donna con la volontร  di farla alzare. Il verbo ยซalzareยป รจ lo stesso della risurrezione. Avviene un cambiamento di stato, dallโ€™essere stesi a terra allโ€™essere in piedi. La risurrezione, lโ€™alzarsi รจ segno della conversione, del cambiamento del modo di essere, di vivere e di credere. Lโ€™uomo posseduto dallo spirito impuro attraverso le sue parole autodenuncia la sua fede incredula. La donna si lascia prendere per mano e si mette in piedi, lasciando cadere, come fosse unโ€™armatura, la febbre o quel ยซfuocoยป che la debilitava. Lโ€™azione di Gesรน non cambia solo la postura, ma lo stato di vita caratterizzato dal servizio. Il verbo servire ritornerร  nel racconto di Marco acquistando il suo significato nuovo quando Gesรน, parlando agli apostoli afferma di essere venuto non per essere servito ma per servire e dare la vita in riscatto per tutti (Mc 10, 45).

La predicazione dellโ€™avvento del Regno di Dio avviene con parole e gesti. Gesรน viene per prendersi cura dellโ€™uomo liberandolo dal male e dargli speranza. Lโ€™atto sanante di Gesรน รจ la rivelazione di un processo di guarigione che si attua attraverso un modo di vivere caratterizzato dal servizio. Attraverso il servizio si guariscono le relazioni che da bloccate diventano armoniose perchรฉ attraverso di esse ci si dona reciprocamente amore. Il servizio non รจ un bene strumentale, ma รจ il modo con il quale ci riconosciamo come persone e non come utili utensili.

La scena successiva passa dallโ€™interno della casa, dove si era ristabilita una relazione familiare piรน sana basata sul servizio, alla soglia dalla quale la visione si apre verso la folla di malati e indemoniati che si era radunata sulla porta. Lโ€™azione di Gesรน รจ meglio specificata nellโ€™atto di guarire i malati e scacciare i demoni ai quali impediva di pronunciare il suo nome.

Gesรน, entrando nella casa e accostandosi agli infermi, rende visibile la prossimitร  di Dio e, ponendosi sulla porta, va verso la moltitudine degli uomini schiavi del peccato e resi invalidi dalle malattie per prendersi cura di loro. Guarire e scacciare sono due modi di essere di Gesรน, compassionevole nel curare i sofferenti, inflessibile nel combattere il peccato, in particolare lโ€™ipocrisia, ovvero la fede incredula. Gesรน mette a tacere i demoni perchรฉ il fine della sua azione terapeutica non รจ dimostrare chi sia e quanto valga, ma andare oltre e condurre oltre. Gesรน รจ venuto non per sanare, ma per salvare. La guarigione puรฒ essere intesa come un tornare allo stato precedente la malattia, ma in realtร  รจ un evento che vuole mettere in moto un processo di novitร .

 La cura che Dio ha nei nostri confronti non mira a immunizzarci dalla sofferenza e a toglierci la croce, ma a vivere lโ€™infermitร  come esperienza di compassione nel quale incontrarci come fratelli e condividerla nella fede.

Le parole di Giobbe esprimono il dolore di chi vive la malattia come una condanna per chissร  quali colpe. La solitudine nel dolore conduce allo scoraggiamento e alla disperazione. Reclusi o autoreclusi nel proprio dolore ci si sente esclusi dallโ€™amore di Dio che รจ avvertito sempre piรน estraneo alla propria vita.

La scena successiva descrive la preghiera notturna di Gesรน in un luogo deserto. Il verbo allโ€™imperfetto usato per la preghiera indica un atteggiamento, cioรจ un modo stabile di essere, come lo รจ il servizio operato dalla suocera di Pietro. Il servizio รจ effetto del contatto fisico con Gesรน. Il servizio che Gesรน compie, guarendo รจ scacciando i demoni, non nasce dalla sua buona volontร , ma dal contatto fisico con Dio, continuazione del dialogo iniziato nel deserto e al battesimo. Nel deserto Gesรน era in mezzo alle bestie e gli angeli lo servivano. La relazione con gli uomini dipende da quella con Dio. Il servizio indica una relazione armoniosa basata sul dono. La preghiera รจ servizio perchรฉ stabilisce una relazione con lโ€™altro fondata sul libero dono di sรฉ. La preghiera รจ lโ€™ambito nel quale si struttura il modo di essere per lโ€™altro.

Simone, troppo preso dalle aspettative della gente ed eccessivamente preoccupato di salvaguardare la fama di Gesรน non lo segue, ma si fa guida e portavoce di coloro che lo inseguono come fosse una preda da afferrare. ยซTutti ti cercanoยป esprime un desiderio che accomuna coloro che hanno visto i miracoli e vogliono che continui nellโ€™opera iniziata. Lโ€™interesse per Gesรน non รจ motivato dal desiderio di ascoltare la sua parola ma di vedere i miracoli. Qui, come avverrร  anche piรน avanti, Simone e quelli che sono con lui, vorrebbero influenzare i movimenti di Gesรน affinchรฉ incontri sempre meglio il favore della gente.

La solitudine vissuta nella preghiera inizia a diventare solitudine anche nella missione. La strada che Gesรน vuole percorrere gli รจ indicata dal Dio. La sua missione prima che essere la risposta ai desideri di chi lo incontra, crede di aver capito chi sia e che gli ritorna utile, รจ un cammino i cui ritmi sono dettati da Dio. Attraverso la preghiera Gesรน si fa discepolo del Padre e come tale si lascia guidare dalla sua volontร  e non dai bisogni contingenti degli uomini. La volontร  di Dio ha una prospettiva molto piรน ampia di quella umana condizionata dal peccato. Gesรน non รจ il mezzo per risolvere i problemi, ma รจ la via che conduce verso lโ€™oltre di Dio.

La risposta di Gesรน a Simone e agli altri discepoli รจ un invito a lasciare Cafarnao, la loro sinagoga e la loro casa, per andare oltre nei villaggi vicini, affinchรฉ la parola di Dio possa essere predicata anche lรฌ. La logica di Gesรน non รจ quella di chi cura il suo orticello, ma del seminatore che esce a seminare ovunque, senza calcoli o previsioni.

Da Cafarnao inizia il viaggio missionario di Gesรน per la Galilea sostando nelle sinagoghe per insegnare e scacciare i demoni.

MEDITATIO

Vita nuova che profuma di speranza

Nella casa di Simone Gesรน passa dal conoscere la suocera nella sua malattia a condividerla accostandosi e prendendole la mano. Gesรน si unisce allโ€™uomo malato, fa sua la sofferenza dellโ€™infermo e lo guarisce dandogli la speranza di vita. La speranza germoglia nel servizio.

San Paolo, guarito dalla misericordia di Dio, offre la sua testimonianza di missionario del vangelo. La predicazione del vangelo non รจ una sua iniziativa nรฉ una forma di autorealizzazione, ma รจ una necessitร  che nasce dal cuore toccato dalla grazia di Dio.

Predicare il vangelo significa per Paolo imitare Gesรน. Lui รจ il Vangelo di Dio.

Nelle parole di Giobbe รจ espressa una profonda delusione della vita. รˆ lo sfogo di un uomo sofferente che, facendo un bilancio della sua vita, la valuta fallimentare. La fatica del lavoro quotidiano e la fedeltร  alle proprie responsabilitร  sono ricompensate da un ingiusto dolore. Il discorso di Giobbe รจ un atto di accusa verso Dio, una critica alla sua giustizia, almeno a quella presentata dai teologi che indicano nella sofferenza la condanna per la colpa. Ciรฒ che angustia Giobbe non รจ solo lโ€™infermitร  fisica, ma la disperazione alimentata da una fede che coincide con la giustizia retributiva.

Se una speranza cโ€™รจ รจ quella di trovare la via per la guarigione per ristabilirsi in salute. Ma il tempo fugge e la speranza svanisce giorno dopo giorno.

Lโ€™ingresso di Gesรน nella casa di Simone e Andrea e i suoi gesti silenziosi compiuti nei confronti della donna anziana, bloccata a letto dalla febbre, sono la rivelazione di un Dio che si coinvolge pienamente nelle vicende umane e lo fa con delicatezza e tenerezza. La parola autorevole cede il posto a semplici gesti di umanitร . Il conoscere lโ€™infermitร  della donna lo induce ad avvicinarsi a lei per farla alzare. Il verbo alzare รจ lo stesso della risurrezione. Come per Gesรน, anche per la suocera di Simone, non si tratta di rimettersi in piedi o ristabilirsi nello stato precedente ma avviene una novitร  nel modo di essere e di vivere. Il contatto con Gesรน da una parte รจ partecipazione sua alla nostra condizione mortale, dallโ€™altra รจ la via attraverso la quale noi partecipiamo alla sua risurrezione, ovvero al suo modo di vivere nel corpo come servo per amore. La sofferenza vissuta nel corpo non รจ piรน la dimostrazione di quanto sia inutile lavorare e faticare perchรฉ poi tutto finisce e non cโ€™รจ vera ricompensa, ma รจ lโ€™occasione nella quale Dio si fa vicino per risollevarci e darci una vera speranza di vita. Gesรน, il vangelo di Dio, ci comunica la sua speranza, ovvero la forza di rialzarci per essere creature nuove che vivono le fatiche e le sofferenze di ogni giorno come servizio dโ€™amore ai fratelli. Il dolore vissuto senza la fede, rifiutando la compagnia di Dio, diventa disperazione che ci isola dagli altri. Al contrario, la fede ci permette di vivere il dramma della fragilitร  del nostro corpo come la soglia aperta per accogliere tutti i fratelli e condividere con loro, seguendo Gesรน, il cammino della croce che culmina con la risurrezione.

Gesรน insegna che la preghiera, fatta nel cuore della notte, รจ la condizione essenziale per progredire nel cammino della vita verso il compimento della vera speranza. La preghiera รจ contatto con Dio personale e comunitario nel quale si sperimenta la potenza terapeutica del Vangelo. Chi incontra Gesรน e con fiducia lo segue nel cammino di fede si lascia toccare sempre piรน intimamente nel cuore. Lโ€™orizzonte della vita si allarga ad abbracciare tutti i fratelli e le sorelle con cui formare una sola famiglia.

Prendendo consapevolezza dei nostri limiti ci rendiamo conto che non basta prenderci cura del nostro corpo fisico, ma che abbiamo bisogno di andare oltre e curare anche la dimensione spirituale. Il motivo per cui intraprendere e perseverare in un itinerario di fede e di guarigione dello spirito non potrร  piรน essere semplicemente la salvezza della propria anima, ma il bisogno di un contatto piรน intimo con Dio e il desiderio di seminare la speranza ovunque e in chiunque. Gesรน ci offre un modello di vita, vita di servizio da cui promana il profumo della speranza.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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