La fede adulta รจ conoscenza e confidenza. E’ addormentarsi con Cristo anche quando la vita sembra affondare. E’ essere crocifissi con Lui vivendo nella sua fede. Addormentiamoci dunque nella Chiesa come bimbi divezzati in braccio alla madre, per vivere in tutto la Pasqua di Gesรน.
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SULLA BARCA DELLA CHIESA POSSIAMO ADDORMENTARCI CON CRISTO NELLA FEDE PER ENTRARE NELLA STORIA TURBOLENTA E PASSARE ALL’ALTRA RIVA DELLA VITA ETERNA
Nella vita di un cristiano tutto si fonda sulla Parola di Gesรน. “Passiamo all’altra riva!”: non un invito qualsiasi ma una Parola di Dio, ovvero creatrice, capace di realizzare quello che dice.
Ma per crederci i discepoli devono imparare a conoscere il Signore. Avevano infatti preso Gesรน “cosรฌ com’era”, ma non sapevano “chi” egli fosse. E’ Dio, e non lo sanno. Per questo Gesรน “intima” con autoritร ai discepoli di passare all’altra riva: รจ come se li spingesse ad entrare nel “principio”, agli albori della creazione, per sperimentare che Lui era Dio.
Quel mare in tempesta รจ per loro come il caos primordiale dal quale Dio ha tratto la vita in virtรน del suo semplice dire. Ma รจ anche come il caos nel quale l’uomo ripiomba dopo aver peccato.
Perciรฒ quella traversata รจ immagine d’ogni vicenda umana, di ciascuna delle nostre giornate, delle relazioni tra coniugi, tra genitori e figli, tra amici e colleghi.
Perchรฉ il peccato rimescola ogni giorno le carte e ci ritroviamo a dover ricominciare ogni volta, che per un cristiano significa credere e convertirsi sempre perchรฉ Dio possa creare ancora quello che sporchiamo e rompiamo.
Ai cristiani non รจ permesso di installarsi fondando la vita sulla sabbia delle certezze effimere. Dio ha risposto al male e alla morte rompendo l’ineluttabilitร della fine sulla quale il mondo alza disperato bandiera bianca.
Ma non รจ facile. Occorre lasciarsi trascinare da Gesรน nella traversata che affronti il “vento” delle tentazioni senza evitare le amare conseguenze dei nostri cedimenti, sino a che la barca non ne sia “piena”.
E’ in quel momento, infatti, che Gesรน rivela pienamente la sua divinitร . Nella Scrittura le “onde” sono un segno della morte. Ebbene i discepoli salgono sulla barca per divenire il Popolo che ha sperimentato l’amore di Dio piรน forte della morte.
Il Popolo della Pasqua compiuta, che vive ogni evento come il passaggio del Mar Rosso, che non resta incastrato nella morte ma vi esce vittorioso insieme al suo Signore.
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Ma, come accadde profeticamente al Popolo di Israele, devono imparare a credere, e questo non รจ possibile senza conoscere se stessi. E quando ci si conosce? Nella difficoltร . Quando le cose non vanno come ci si sarebbe aspettato.
Nel deserto che sembra di gran lunga peggiore dell’Egitto, come Israele; nel mare in tempesta, come i discepoli. Per questo essi sono immagine di tutti noi che abbiamo sperato e creduto alla Parola di Gesรน, ma di fronte alla storia che sembra smentirla, abbiamo finito con il dar credito all’inganno del demonio: a Dio “non importa di noi!”; รจ indifferente alla nostra sofferenza, non si accorge che stiamo “morendo”.
Proprio come รจ accaduto nella barca: Gesรน รจ con i discepoli, ma dorme. Lui c’รจ ma non fa nulla.
Se รจ davvero il Figlio di Dio, se davvero ha il potere che dice di avere, se รจ stato Lui a moltiplicare pani e pesci, a guarire infermi e a scacciare i demoni, se puรฒ far miracoli e dorme, allora significa che non gli importa nulla di noi. Ecco, questo รจ il pensiero di chi ancora non conosce il Signore.
Ma proprio quel sonno รจ la loro assicurazione sulla vita. Finchรฉ Lui dorme la morte non puรฒ raggiungerli, perchรฉ si infrange nel sonno della morte del Signore.
Ma ora i discepoli non possono ancora comprenderlo, e per questo svegliano Gesรน e lo rimproverano. Quante volte sorge in noi la stessa domanda, che diventa la preghiera di chi non conosce veramente il Signore.
Nei templi pagani davanti all’immagine della divinitร vi รจ una grande campana. I fedeli che desiderano pregare si avvicinano e cominciano a scuoterla, per svegliare il loro dio e attirarne l’attenzione.
E’ la religiositร naturale, quella che tutti portiamo dentro. Quando nelle difficoltร ci sembra che Dio non intervenga moltiplichiamo preghiere, sacrifici, offerte, perchรฉ Egli si svegli e si accorga di noi, e cambi il corso della storia secondo i nostri progetti.
E, sorprendentemente, il Signore si sveglia e comanda ai flutti, e ritorna la bonaccia. L’amore di Cristo si รจ piegato alla loro volontร , ma rimane l’incertezza di quello che รจ solo un abbozzo di fede. Importante e decisivo, perchรฉ obbliga a chiedersi “chi รจ costui?”.
E’ il primo passo, ma la fede adulta รจ ben altro. E’ conoscenza, e confidenza. E’ addormentarsi con Lui anche nella tempesta, anche quando la nostra vita sembra affondare. E’ reclinare il capo e riposare sul legno della Croce che segna le nostre esistenze, come bimbi divezzati in braccio alla propria madre.
Tutti noi dobbiamo imparare la fede entrando nella barca della Chiesa e passare all’altra riva attraverso le mille tempeste dei progetti naufragati, dei criteri sommersi dalle onde, con la morte che si avvicina nell’insulto e nella calunnia di chi ci รจ accanto.
La fede, infatti, รจ un cammino che ci fa entrare con Cristo nel sonno della morte per svegliarci nella risurrezione, per sperimentare concretamente che i peccati sono stati perdonati.
E questo avviene solo quando si posano i piedi sull’altra riva, quando cioรจ i pensieri e i gesti testimoniano che siamo diventati una creatura nuova. Quando camminiamo sulla terra del Regno di Dio e risplende in noi l’immagine del Creatore.
Per questo, gli eventi che ci incalzano e che sembra ci facciano affondare, non sono il segno dell’abbandono di Dio, anzi. Nella barca possiamo scoprire e sperimentare che sono invece il luogo dove conoscere piรน intimamente il Signore.
Anche e soprattutto nelle conseguenze amare dei peccati. Ma dobbiamo imparare a riconoscerci peccatori e ad accettarlo, altrimenti non sperimenteremo il potere di Gesรน Cristo.
Il cristianesimo non รจ una religione naturale ma รจ Cristo stesso che รจ salito sul legno della croce per attraversare il mare della morte addormentandosi in essa e vincerla definitivamente.
Per questo siamo chiamati ogni giorno ad entrare con Lui nel mare in tempesta, addormentati, senza resistere al male, senza scappare dalla storia, abbandonati nella volontร di Dio, certi del fatto che essa รจ sempre per il bene di ciascuno di noi, della Chiesa, dell’evangelizzazione, e del mondo.
Perchรฉ รจ proprio lรฌ che Dio farร risplendere il perdono e la vita che non muore, come un segno per ogni uomo.
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