Nella quarta Domenica di Avvento, la liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui Maria si reca in una regione montuosa per assistere lโanziana cugina Elisabetta, anchโella incinta. Elisabetta, appena ode il saluto di Maria, sente il bambino sussultare nel suo grembo e, colma di Spirito Santo, esclama a gran voce:
โBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?โ.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Ogni maternitร รจ stupore. Quando poi due donne incinte si incontrano, lo stupore raddoppia. Lo esprime per prima Elisabetta, ma lo canterร con piรน slancio ancora Maria. Il Vangelo presenta due aspetti importanti del mistero del Natale ormai vicino. Maria che si affretta per aiutare Elisabetta appare come la serva generosa della Parola che in lei si sta componendo misteriosamente come carne umana e persona vivente. Maria ora si fa arca santa della promessa realizzata, in movimento nella speranza verso la rivelazione della promessa, come fa ogni pio israelita. La sua fretta anticipa il senso di urgenza e di protagonismo che avrร anche la Parola fatta carne, che รจ Gesรน: urgenza di aprire gli occhi e i cuori alla presenza del Regno, urgenza per portare a compimento i disegni del Padre, urgenza che deve animare i discepoli per arrivare fino ai confini della terra. La risposta felice di Elisabetta mette insieme stupore e gioia, a cui partecipa anche il figlio che nel grembo esulta scalciando. Maria รจ beata fra le donne per una maternitร che ogni donna israelita sognava, ma soprattutto beata perchรฉ in lei alleanza e promessa si sono fatte realtร e dono pieno, per il bene dellโumanitร . Buone feste di Natale!
Fonte: RadioVaticana

