Come Giovanni siamo amati da Gesรน al punto di affidarci alle cure materne di sua Madre perchรฉ sia nostra madre. Nel grembo della Chiesa, reclinando il capo sul cuore di Gesรน, impariamo a vivere entrando in ogni sepolcro che incontriamo e sperimentare in esso la sua risurrezione.
DISCEPOLI AMATI COME GIOVANNI POSSIAMO CONTEMPLARE IL SUO AMORE NELLA NOSTRA VITA
Come Maria di Mร gdala, Pietro e Giovanni, anche noi siamo sbigottiti di fronte allโassenzaย del Signore: il problema di tutti รจ, infatti, che non troviamo mai Gesรน dove siamo persuasi che debba essere. Cerchiamo sempre nei luoghi conosciuti, negli schemi e nelle idee, nelle esperienze e nelle abitudini, e niente, Lui non c’รจ.ย
Abbiamoย addomesticato il miracoloย di Gesรน, eย non ci stupiamo piรน per la sua presenza e il suo potere.ย I matrimoni ad esempio, si frantumano sull’indifferenza che scaturisce dall’assuefazione alla Grazia. No, non c’entra quello che dicono gli psicologi e gli esperti di coppia. Com’รจ che lo chiamano?
“Il calo del desiderio” perchรฉ l’altro รจ diventato un soprammobile, lo spolveri ogni tanto, ma non ti ci fissi piรน con interesse ed entusiasmo, non ti coinvolge e attrae come all’inizio…ย Allora provi a truccarti e fai mille cose, ma non serve a nulla, perchรฉ il problema non รจ il “soprammobile”; non รจ l’altro e tanto meno tu. Il problema รจ che il demonio รจ riuscito a cancellare a poco a poco la memoria dell’amore di Dio su cui si fonda ogni matrimonio.ย
Esso, infatti, รจ un miracolo che si rinnova ogni istante di ogni giorno. E’ Cristo che apre il sepolcro e vince la morte facendoย dei due una sola carneย nella sua risurrezione,ย e lascia il “segno” della sua vittoria proprio dove tutto sembra sepolto.ย Soffriamo nel matrimonio, come in qualunque altra relazione, perchรฉ abbiamo chiuso gli occhi sui “segni”: non vediamo piรน la resurrezione di Cristo nelle bende della vecchiaia, del carattere, della stanchezza dell’altro.
E non ci gettiamo piรน nella novitร dell’amore che faย uscire trasfiguratoย dal sudario e dalla tomba ciรฒ che sembra ormai senza vita. Ma anche oggi, come nella notte di Natale, Dio ci vuol donare occhi nuovi per guardare iย segniย e โcominciare a credereโ. Essi sono simili a quelli offerti nella grotta di Betlemme: qui un Bambino avvolto in fasce per accendere gioia e speranza, nella grotta del sepolcro โteli un sudario non posato lร con i teli, ma avvolto in un luogo a parteโ.ย
โCorriamoโ allora senza indugio, come i pastori raggiunti dallโannuncio dellโangelo, e come Pietro e Giovanni investiti dallo stupore di Maria; corriamo obbedendo allโannuncio della Chiesa e non temiamo di โentrareโ nel “luogo” che la predicazione ci ha indicato.ย Per “vedere e credere”ย che รจ vero l’annuncio ascoltato, rinnovando l’esperienza dei pastori davanti alla mangiatoia,ย รจ necessario andare e camminare insieme a loro che sono immagine della comunitร .
E, comeย Giovanni che festeggiamo oggi,ย giunti sulla soglia dobbiamo aspettare che Pietro, ovvero i sacerdoti e i catechisti, ciย confermiย nella fede per non cadere nel sentimentalismo fai-da-te.ย Coraggio, anche noi come Giovanni siamo amati dal Signore al punto che ci affida alle cure materne di sua Madre donandoci a Lei come suoi figli! Seduti a mensa con Lui nella Chiesa, mentre lo ascoltiamo e ci nutriamo dei suoi sacramenti, ci possiamo reclinare come Giovanni sul petto di Gesรนย per imparare aย โinchinarciโ sin dentro il sepolcro nel quale ha distrutto la morte.
Uniti a Pietro e Giovanni, ovvero l’istituzione e il carisma con cui Dio conduce la Chiesa, possiamo scendere i gradini dell’umiltร per entrare nel sepolcro che รจ anche immagine del fonte battesimale. E’ il cammino degli apostoli e di ogni cristiano, per giungere a deporre il vestito dell’uomo vecchio e rivestire quello splendente di vita dell’uomo nuovo.ย
Iย “teli e il sudario” che ci hanno avvolto esanimi, i fatti della storia macchiati dal peccato, ci parlano testimoniando che proprio oggi รจ il โprimo giornoโ della vita nuova nel quale il Signore ci attira. Essa perรฒย non sconvolge la precedente, maย la compieย nel perdono secondo un ordine nuovo che non conosciamo.ย
Eโ su quei “teli” che dobbiamo puntare lo sguardo: nessuno avrebbe potuto trafugare il corpo di Gesรน e lasciarli in quel modo, come nessuno salverebbe la nostra vita senza distruggere con disprezzo quello che non va bene. Nella Chiesa invece accade proprio cosรฌ, ed รจย proprio questo lโindizio che Dio lascia a tutti noi: il matrimonio, il lavoro, gli amici, le nostre cose e i nostri affetti sono ancora tutti con noi, ma, dinanzi agli occhi della fede, appaiono in una luce nuova.
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Il corpo risorto del Signore, infatti, scivola tra le bende con dolcezza, trasfigurandole con la sua impronta gloriosa, per condurci a seguire le sue orme nell’amore, che non รจ mai abitudine ma un donarsi in modo sempre diverso.ย
