SOLENNITAโ DI NOSTRO SIGNORE GESร CRISTO RE DELLโUNIVERSO
XXXIV domenica del Tempo Ordinario โ anno A
ยซVegliate dunque perchรฉ non sapete lโoraยปโฆ
ยซTutto il bene che avete fatto ad uno di questi piccoli, che sono miei fratelli, รจ a me che lโavete fattoโฆ Tutto il bene che avete trascurato di fare ad uno di questi piccoli, รจ a me che non lโavete fattoยป.
Mio Signore Gesรน, mi vedi in tutti gli istanti della tua vita mortaleโฆ Mi vedi mentre fuggi in Egitto, tra le braccia dei tuoi santi Genitori; mi vedi cosรฌ come sono in questo istante: mi metto ai tuoi piedi, o mio Dio, ti supplico di colmarmi di grazie, affinchรฉ io passi sia questo istante sia questo giorno sia ogni istante della mia vita in maniera da consolare il piรน possibile, quanto piรน รจ possibile per me, il tuo Cuoreโฆ ร tutto ciรฒ che chiedi per meโฆ Ma te lo chiedo anche per tutti gli uominiโฆ Per essi e per me in vista di Te, in vista di Te soloโฆ Tutto per Te solo, mio Beneamato! Tutto per te solo, mio Tutto! Tutto per Te solo, mio Creatore, mio Salvatore, mio Tutto, mio Dio!..
Poichรฉ, pur camminando vicino alla Santa Vergine e a San Giuseppe e guardandoti tra le loro braccia, vuoi che mediti su questo passo del Santo Vangelo, ti prego di spiegarmelo e farmene pensare ciรฒ che tu vuoi che ne pensiโฆ Ti prego, o dolcissimo bambino Gesรน, di dirigere il mio cuore, il mio spirito e la mia manoโฆ In cosa appare il tuo Amore in questo passo?
Innanzitutto, ci doni un mezzo estremamente facile per santificarci: fare del bene al prossimoโฆ Poi rendi questo atto di fare del bene al prossimo santissimo, dolcissimo e facilissimo: santissimo, poichรฉ prende la forma di un atto rivolto a Te, la Santitร infinita, rivolto non a un uomo, ma al Dio Gesรน; dolcissimo perchรฉ รจ dolcissimo fare del bene, non a un certo uomo, forse peccatore, forse ripugnante per i difetti della sua anima, del suo cuore, del suo spirito o del suo corpo, ma a te, nostro Beneamato, tutto amabile, tutto perfetto, tutto buono e tutto bello, a te tutta delizia e tutta soavitร ; facilissimo, poichรฉ se รจ difficile fare a volte i sacrifici che domanda la caritร per uno sconosciuto, un peccatore, un uomo nel quale la nostra poca fede e i nostri occhi offuscati non vedono che bruttezze (mentre bisogna vedere in lui un fratello e lโimmagine di Dio), ogni sacrificio รจ facile e si fa come da sรฉ, il cuore va incontro, vola incontro al sacrificio, quando si presenta da fare non per un uomo, ma per te, o Beneamato e interamente amabile Gesรน!.
Poi consideri come fatto a te stesso tutto il bene fatto a un uomo, e consideri, come negligenza, rifiuto, durezza verso di te, ogni negligenza, durezza, rifiuto verso un uomo, identificandoti cosรฌ in un certo qual modo con questi poveri uominiย cosรฌ miserabili, eย chiamandoli cosรฌ tuoi fratelli.ย
Quale amore occorre, mio Dio, per dare a tutti noi questo dolce nome di fratelli e dichiarare che sei a tal punto fratello di tutti noi, che, per quanti omaggi ti vengano resi, per quanto amore ti venga testimoniato, non lo conti per niente e non lo accetti, se non si trattano i tuoi fratelli con tutto lโamore e i riguardi che merita questo rangoโฆ
Per quanto ti si onori, se non si รจ per i tuoi fratelli ciรฒ che si deve, consideri come fatta contro te stesso ogni negligenza, ogni mancanza di bontร o di riguardo commesse verso di loroโฆ E se si pecca contro di te, sarai reso misericordioso dal bene che si farร ai tuoi ยซfratelliยป, poichรฉ consideri come fatto a te stesso questo bene e se te ne viene fatto molto, se vieni colmato di tenerezza, di riguardi, e di rispetti nella loro persona, perdoni facilmente le negligenze di cui ci si sarร resi colpevoli nel tuo servizio diretto: questo farร da grande contrappeso e il tuo Cuore sarร portato, inclinato allโindulgenzaโฆ
Quale bontร , quale amore per gli uomini, mio Dio, dare questoย valore al bene che si fa loro, di farne talmenteย tuoi fratelli, non solamente a parole, ma in pratica.ย Come sei buono! Come dice SantโAgostino, non solamente dai allโuomo ciรฒ che hai, il Tuo Padre Celeste, Tua Madre la Santa Vergine, la tua grazia, i tuoi meriti, i tuoi esempi e le tue parole, il tuo tempo e la tua fatica, la tua anima e il tuo corpo nel Santo Sacramento, il tuo Cielo; ma addirittura ti consideri comeย se facessi una cosa sola con lui, prendendo come fatto a te stesso ogni bene e ogni male che si fa al piรน piccolo tra loro!ย
Grazie mio Signore Gesรน, di avermi dato queste spiegazioni: ti prego adesso di dirmi ciรฒ che bisogna fare per praticare lโinsegnamento di caritร che mi dai qui. Questo passo mi รจ sempre sembrato cosรฌ solenne! Mi sembra che sia sufficiente esso solo a cambiare tutta la mia vitaโฆ Dimmi, mio Dio, ciรฒ che vuoi da meโฆ
Fare agli uomini, a tutti gli uomini innanzitutto, poi a coloro dei quali Dio mi incarica piรน specialmente, mettendoli piรน vicino a me, unendoli a me con legami speciali di sangue, di riconoscenza, di affetto, di conformitร dโanima, e infine a me stesso, del quale sono incaricato piรน specialmente di ogni altro, tutto il bene che farei a Nostro Signore, se al posto di tutti questi esseri umani, fossero stati tanti Gesรน a circondarmiโฆ
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Non bisogna fare a tale uomo tutto il bene che tu gli faresti se da una parte fossi io Gesรน ad essere al suo posto, ma se dallโaltra tutto il resto del genere umano restasse dei poveri uomini: no, poichรฉย non รจ metterti nella veritร , e se le premesse sono false, la conclusione รจ assurdaโฆ Infatti, che cosa ne verrร fuori? Che tu dovresti dare a questโunico uomo tutto ciรฒ che hai, e te stesso inoltre, per servirlo come servo tutta la tua vita; tu non mi devi di meno, e dovresti fare questo verso il primo essere umano che incontreresti sulla strada e considerarlo come un Gesรน, ciรฒ che รจ vero, e se tu omettessi di considerare nello stesso tempo tutti gli altri uomini e te stesso come dei Gesรน, considerazione necessaria per essere interamente nella veritร , e di cui lโomissione costituisce un enorme errore e ti getta nel falso e nellโassurditร .
E avendo stabilito questo, avendo cosรฌ trasformato il mondo non vedendolo piรน con gli occhi della carne, ma con gli occhi della fede, non vedendo piรน degli uomini ma dei Gesรน, di cui tu sei unoโฆ agisci in tutto come avrei agito io, come agirei, come ho agito esaminando nel Vangelo il mio modo di fare e le mie parole; imitami in tutto nella tua condotta con gli uomini, poichรฉ ho fatto di te un Gesรน, sii un Gesรน, parla, agisci come Gesรนโฆ Imitami in tuttoโฆ Non sia piรน tu che vivi, ma io che vivo in teโฆ Che il mio regno venga in teโฆ
Che solo la mia grazia, solo il mio Spirito, agiscano in teโฆ Svuotati di te stesso e lascia agire solo meโฆ Non guardarti per nulla, abbi senza sosta gli occhi fissi su di me; dรฌ a te stesso senza sosta: Gesรน farebbe cosรฌ? E fai come farebbe, come ha fatto Gesรน: sii un Gesรน poichรฉ io sono in teโฆ Sii un Gesรน sia tu sia tutti gli uomini, siete dei Gesรน nel mio Cuore e per mezzo del mio cuore.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte
Nota su Charles de Foucauld
La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poichรฉ si affida a valori umani sempre piรน cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunitร civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualitร della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola piรน autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesรน. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale: ERMITAGE PERE CHARLES DE FOUCAULD – ASSEKREM di Salim B su flickr.com

